Poesie personali


Scritta da: A. Rinaldi
in Poesie (Poesie personali)

Dove cade il mio ricordo

Dove cade il mio ricordo...
... nel buio della notte, nel silenzio di Morfeo.
Mille vetri caddero in frantumi, mille sogni s'infransero di botto.
Nel buio della notte, mille fuochi s'accesero a rischiarar l'umana ignoranza.
Nel buio della notte, il fuoco divorò dell'uomo la coscienza e appese le ceneri grigie di un Dio troppo incline al perdono.
Nel buio della notte, fu costruito un muro, di filo spinato adornato per separar chi aveva separato.
Nel buio della notte, nel fragore delle genti, quel muro venne abbattuto.
Ma la notte, nel silenzio di Morfeo, odo ancora cristalli infrangersi e muri ergersi e nell'acre odore di fumo, dei libri non più letti cade il mio ricordo, ma non l'umana vergogna...
1938/1989.
Composta domenica 9 novembre 2014
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    Scritta da: Verena
    in Poesie (Poesie personali)

    Paura del futuro

    Ore ed ore chino su cruenti tomi,
    vaneggiando sulle auree soglie che il domani schiuderà.

    Finché, un dì, l'odiosa contezza giungerà:
    le soglie si restringon sempre più, sorde ai desìi più sommi,

    e quand'anche nell'intento riuscirai d'esservi prossimo,
    non starai che sbirciando da uno spiraglio minimo.
    Composta lunedì 17 novembre 2014
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      Scritta da: Valerio Varaldo
      in Poesie (Poesie personali)

      Dolce sogno

      Dolce il sogno di una vita
      portato a te dall'angelo terreno.
      Sospiri attraversano il corpo.
      Mentre baci
      trasportati dal vento
      si posano sulle tue labbra rosee.
      Sarò immortale nella tua mente.
      Vorrei esserlo nel tuo cuore.
      La luna si spegne sul mare.
      Dai tuoi occhi
      nasce l'alba di un nuovo giorno.
      Composta lunedì 17 novembre 2014
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        Scritta da: Stefano Medel
        in Poesie (Poesie personali)

        I poeti

        I poeti sono
        una specie strana,
        individui un po' artisti,
        un po' sognatori,
        un po' illusi,
        un po' fragili,
        che hanno sempre il cuore in pezzi,
        e scrivono di notte,
        al rintocco delle ore piccole,
        e pensano tanto,
        guardano e osservano
        i particolari,
        i dettagli,
        una foglia che cade,
        una panchina vuota,
        un viale pieno di fogliame ramato,
        un tramonto d'autunno;
        i poeti cercano umanità,
        un sorriso,
        una stretta di mano,
        e guardano molto in se stessi.
        Composta lunedì 17 novembre 2014
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          Scritta da: Mirki75
          in Poesie (Poesie personali)
          Corresti esultante
          incontro a uno spicchio di cielo terso
          lasciando la pioggia proporsi esausta
          tra i vigneti inermi dal triste spoglio.
          La notte spazientì
          concedendosi dai rivi traboccanti alle piane impervie
          nell'autunno appena scorto.
          Dalla veglia delle stanche mura
          la luce graffiò gli specchi d'argento
          quando supina il sonno ti sorprese.
          E al contempo la luna si ribellò alle nubi
          arrestandone l'inquieto pianto.
          Non c'erano che i tuoi silenzi
          a dipingere il volto della solitudine
          in fondo alla stanza dove morivano i respiri
          allorché sedettero in disordine
          i colori ineleganti dell'acerbo inverno
          un altro giorno passò
          ferendo a piedi nudi
          i campi innevati
          inseguendo la tua dolce follia.
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            Scritta da: Marta Emme
            in Poesie (Poesie personali)

            Il tronfio

            Il suo parlarsi addosso
            lo inebriava a più non posso,
            e si guardava intorno
            per trovare degno contorno.
            E sproloquiava, e gongolava,
            e si beava delle sue parole
            come chi stupir si vuole.
            Biascicava discorsi vuoti,
            buoni per attirar gli idioti.
            Si trastullava in questo fare
            convinto di poter incantare
            chi con lui potea ruspare.
            E così bene sapea fare
            che or tra polli in un pollaio,
            un gallo parea il giostraio.
            Tanta stima poi per niente,
            che arrosto finiva tristemente
            quando l'uomo lo prendeva seriamente.
            Composta sabato 15 novembre 2014
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              in Poesie (Poesie personali)

              Punta della dogana a Venezia

              Sto qui
              anche stanotte,
              in punta di mare
              ad aspettare.
              E tiro su col naso
              la mia coca d'aria che pizzica.
              Sempre lo stesso vento
              che prende a schiaffi il viso.
              Ed io che sento male,
              ma resto fermo.
              Guardiano del nulla.
              Vedetta voltata di spalle.
              Ma è solo così,
              sentendo dolore
              che so di essere vivo.
              Composta sabato 15 novembre 2014
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