Poesie personali


Scritta da: Rocco D. Salerno
in Poesie (Poesie personali)

Sofferenza delle stelle

Grido il mio nome al cielo
con tutto il fiato che ho in corpo.
L'urlo mi muore in gola,
la testa esplode e gli occhi si colmano di lacrime.
Alzo le braccia verso l'oscurità dell'universo
cercando una risposta che magari nemmeno esiste.
Fissando la volta celeste
mi resi conto della mia idiozia.
Con quale arroganza mi trovo qui
alzando la voce verso le stelle.
Io insignificante essere umano
son meno che polvere in loro confronto.
Che sarà mai la mia banale vita
comparata alla loro bellezza divina
condannate a brillare in solitudine per l'eternità.
Composta domenica 11 gennaio 2015
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    Scritta da: Rocco D. Salerno
    in Poesie (Poesie personali)

    Odissea d'emozioni

    Salpando per il mare dei miei ricordi
    come sogni affidati al mare
    all'interno di una bottiglia,
    mi lasciai trasportare dalle onde
    abbandonandomi completamente ad esse.
    Arrivai in una bonaccia di pensieri,
    ovunque attorno guardavo nient'altro che orizzonte.
    Inaspettatamente una brezza di preoccupazioni iniziò a soffiare
    e senza nemmeno accorgermene mi ritrovai in una tempesta di emozioni.
    Affrontai le onde sfidando il cielo,
    risposi ai fulmini senza paura
    esigendo il peggio che riuscivano a scatenarmi contro.
    Non so quanto tempo rimasi incosciente,
    in balia di me stesso.
    Mi svegliai ché il cielo era sereno.
    Disperso dentro me stesso
    cercai conforto nei raggi di sole.
    Il calore sul volto mi dava conforto
    giochi di luce in acqua formati
    m'incitavano a non lasciarmi andare.
    Senza idee ne meta,
    vagai tra le mie memorie,
    zingaro del mare, vagabondo d'emozioni.
    Una musica soave catturò la mia attenzione,
    voltai la testa ed affinai lo sguardo.
    Mai, io capì cosa voi realmente foste.
    Spuma di onde e lingue di pietra,
    splendide creature lì sopra adagiate,
    voce armoniosa ed ingannatrice.
    A voi mi chiamavate tendendomi un agguato,
    subito mi allontanai con senso di repulsione,
    etichettandole diaboliche creature tentatrici.
    Mentre tra noi la distanza si ampliava
    con senso di rancore ed amarezza
    non potei fare a meno d'ammirarle.
    Ed eccomi di nuovo lì,
    disperso in mare,
    frustato e stanco alla ricerca di un perché.
    Alla fine calò la nebbia,
    espandendosi arrivò a fondersi con l'orizzonte
    divenendo tutt'uno col cielo.
    Tutto intorno a me scomparve 
    divorato dalla foschia.
    Dal nulla apparve qualcosa di familiare,
    era un volto, chissà,
    forse soltanto due occhi.
    Se miraggio o immaginazione 
    non so cosa fosse.
    Conoscevo quegli occhi,
    gli stessi di chi chiamavo amore.
    Non erano come li ricordavo,
    apparivano come sguardo di sconosciuta.
    Mi fissava come se non sapesse chi io fossi,
    maledetti occhi come lame,
    capaci di riaprire cicatrici,
    riducendo brandelli vecchi sentimenti.
    Impotente di fronte a lei
    incapace di una reazione,
    mi sentivo orrendamente umiliato.
    Fulmine al ciel sereno,
    mi si accese il lume della ragione,
    senso di quest'odissea d'emozioni
    fu trovare una risposta nei setti mari del mio io.
    Inaspettatamente spuntò il sole,
    che le paure portò via,
    ed anche quegli occhi andarono diradandosi
    così come la foschia.
    La mia avventura è ormai finita,
    il battesimo del mare così
    come il primo amore dimenticar non si può.
    E se l'amore è un mare di emozioni,
    chi mi dice che la rotta già battuta fosse la migliore.
    Se non amplio i miei orizzonti
    come farò a scoprire l'esistenza
    di mari più grandi, abissi profondi e oceani violenti.
    Composta martedì 3 febbraio 2015
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      Scritta da: Rocco D. Salerno
      in Poesie (Poesie personali)

      Bianca coperta

      Apro la finestra al mio risveglio
      bella la neve.
      Nessun rumore, tutto tace
      adagia sui tetti si posa
      fioca fioca cade giù.
      Tendo la mano,
      gelide farfalle
      in caduta danzante
      riempiono il palmo.
      Candida neve soffice e fredda,
      discendi dolcemente
      e rendi tutto più bello.
      Bianca coperta
      che questo mondo di merda copri.
      Composta giovedì 5 febbraio 2015
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        Scritta da: djfmp3
        in Poesie (Poesie personali)
        Come una foglia al vento
        mi lasciano ora volare
        senza sapere dove sostare
        ad ascoltare i silenzi della vita
        che un tempo musica e ritmo
        echeggiavano nelle mia mente.
        E cambiato tutto velocemente
        e la linfa di cui mi nutrivo mi è
        venuta a mancare, e perdo invano
        il tempo per coloro che sapevano
        ascoltare quei silenzi
        che sapevano trasportare verso
        gli orizzonti sconfinati dove il buio era luce
        e la luce era vita, che donavo ai tramontanti
        amici di un tempo.
        Composta giovedì 5 febbraio 2015
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          Scritta da: Rosita Matera
          in Poesie (Poesie personali)

          Un uomo raccoglie

          Non crederci
          se ti diranno
          che ogni giusta azione
          è una manciata di polvere al vento,
          che ogni sorriso è un fiore strappato
          dal grande prato dell'indifferenza.

          Tu non credere se ti diranno
          che chi compie il proprio dovere
          è solo schiavo della propria coscienza,
          e arriva lontano solamente
          chi riesce abilmente a ingannare.

          Non credere mai a chi ti dirà
          che chi corre veloce batte perfino il tempo
          e lo possiede perché lo mastica subito
          senza nemmeno sentirne il sapore.

          Non credere mai che l'impegno non conti
          e che il sudore non crei vera fortezza
          perché è proprio lo sforzo che impieghi
          che crea l'uomo o il malfattore.

          Non credere mai che nella vita
          conti solo la forma esteriore,
          persino il fiore, seppure bello, deve allungar la radice per bere.

          e la fortuna, umorale chimera,
          a volte decide di esserti accanto,
          ma a volte tradisce più di un amico
          che dice di amarti e poi si vende per niente.

          Tutto ritorna a chi compie un'azione
          come goccia che scorre in una grotta profonda
          in cui defluisce solo l'acqua che ha dentro,
          in un'eco antica che racconta la storia
          di un uomo che raccoglie solo ciò che ha donato
          perché sa che dal cielo piove sempre
          solo l'acqua che lui ha versato.
          Composta giovedì 5 febbraio 2015
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            Scritta da: Andrea Calcagnile
            in Poesie (Poesie personali)

            Il buio e la luce

            Il buio mi dona la malinconia
            e la luce mi dona la gioia.
            Il buio è uguale alla notte
            e la luce è uguale alla mattina.
            Non mi rimane che attendere
            il tramonto per scrutare
            l'avvenimento
            del sole e della luna,
            quando si incrociano
            in un tumulto di natura silente,
            io a contemplarli
            mi assimilo con loro
            per intraprendere la via
            della quiete pura.
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              in Poesie (Poesie personali)
              Non è facile mascherare le parole
              punti e virgole sparpagliate
              come gocce in un bicchiere,
              ma credo che, con una penna,
              ci si possa capire, parlare
              riuscire a toccarsi piano
              con il semplice calcare della mano.
              Che senso ha parlare con la gente
              se poi la verità sta chiusa, strozzata,
              al centro della mente.
              Né presunzione, né incoerenza,
              chi ci rende umani, è quella diffidenza
              che si ha di fronte l'uno all'altro.
              Parlami di te invece,
              riempiendo un foglio bianco
              che forse così ti ho già capito.
              Punto, virgola. Finito.
              Composta martedì 3 febbraio 2015
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