Poesie personali


Scritta da: Giacomo Moglia
in Poesie (Poesie personali)

A mia madre

Ascolto il negromante
il futuro nella sfera appare
terminus post quem
rivelami il luogo dove scappare
antenato donna amata e amante
non ti ricordo
afasia mi coglie il tuo parlare o negromante
fammi vedere come sarà
quel luogo futuro da rimanere
stretto nell'ombra del mio destino
antenato ti rivedrò
il negromante mi ha rivelato
il modo migliore per non scappare
seguire il calore cingendo a me
il profumo di te
in omnem vitam
madre.
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    Scritta da: Luigi Berti
    in Poesie (Poesie personali)

    Sopra una stella cadente

    Nell'infinito del cielo,
    la notte fa emozionare,
    sotto un manto di stelle,
    prova anche tu a sognare.

    Ti porteranno lontano,
    ognuna con la sua mano,
    e se ne cade qualcuna,
    esprimi un desiderio.

    Buio che fai riflettere,
    sogno che vieni di notte,
    non mi svegliare ancora,
    resta con me a giocare.

    E bramo tutta la notte,
    per restare bambino,
    e sotto il mio cuscino,
    ancora quel dentino.

    Fantasma della mente,
    che mi circondi di notte,
    trova il tuo posto per sempre,
    sopra una stella cadente.
    Composta martedì 24 febbraio 2015
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      Scritta da: Simone Sabbatini
      in Poesie (Poesie personali)

      La strega

      Certo sanno tutti la storia
      in mille versioni trita e ritrita...
      Come se non fossi mai partita,
      come fosse stata tutta una vittoria.
      Le rughe negli occhi
      ai tuoi occhi non mentano:
      la voce, lo stampo, non contano oggi.
      Ho ancora dolore ai ginocchi.
      Sono stata una bimba tra tante,
      da tutte diversa, cresciuta con altre più belle,
      più ricche, più scaltre
      - e forse fu questo importante.
      Un'infanzia a mia insaputa,
      né triste né lieta,
      chi sprezza, chi vieta,
      tra i topi e gli stracci goduta;
      vissuta, diciamo, in famiglia.
      Volata via mesta
      fino a quel giorno di festa:
      un battito di ciglia,
      ed ero di nuovo a pulire per terra.
      Cresceva però intorno a me l'inquietudine:
      sempre sguattera, più in solitudine
      scomodo ostaggio di una chiara guerra.
      Dentro cullavo primizie di sogni,
      e si avvicinava la vera magia
      - unico scampo alla mia prigionia:
      viverli.
      Ma ho chiesto perdono per ogni preghiera
      - c'è un magico ben più nascosto
      e perverso nelle fiabe.
      Momenti a cavallo.
      La formula "felici e contenti",
      e nessuno più cerca quel posto
      e non uno che sfoglia più il libro.
      Eroi dimenticati... l'invidia, forse,
      li chiude in un cassetto.
      Le corse nei prati,
      galleggiando sopra il cribro della gioia;
      l'amore nelle stanze del castello,
      le feste, le danze, la luce di cristallo
      - un alito fugace... La mia vita di metallo
      calamitata sempre sul medesimo livello.
      Una mattina d'estate,
      mai mi scorderò la luce nei suoi occhi,
      la voce diversa, il tono uguale
      al colore delle cose del passato.
      Tutto il male che ritorna,
      d'onirica oppressione già riluce.
      "Perché, fata? Perché m'hai fatto questo?
      M'apristi le tue mani ma il sogno visse poco...
      Si è trasformato? Era di carta, o solo un gioco?
      Perché le magie buone svaniscon sempre presto?"
      "Davvero, principessa, non ricordi più il mio nome?"
      Mi rispose, un po' gradassa. "Smemorina...
      T'ho aiutata, ti ho guidata, io son la tua fatina...
      Perché prendermi in giro? Che t'ho fatto, e come?"
      A nulla valse dirle che non ero stata io:
      l'oblio, dove da sempre coltivava la vendetta
      era l'unico padrone cui dar retta.
      Senz'altra spiegazione, ridendo disse addio.
      Il destino. Certo, il destino...
      Nelle fiabe non si può dimenticare,
      e in genere l'eroe non si deve o può voltare.
      Mi guardo adesso indietro, non son più tanto vicino.
      Da piccola al futuro non ci pensavo mai;
      un giorno poi ho creduto fosse giunto all'improvviso...
      - non so se m'abbia amato, di certo m'ha deriso:
      domani era già prima, per me soltanto guai.
      Più per questo l'ho lasciato, ho detto: ho perso;
      più che per piatti,
      porcellane e lampadari da pulire,
      per gli abiti le spade i santuari.
      Per il destino buio come l'Universo,
      perché la fine non mi riportasse indietro,
      o, se doveva, in altro modo.
      Prega per me, se ti pare:
      per vivere faccio la strega
      in altre storie, mi nascondo sotto un vetro,
      dietro facce di miseria e di paura
      scruto l'occhio di chi guarda.
      Se mi serva non lo so.
      So che son viva, e non più serva:
      dove vive la bellezza,
      sono ed amo la bruttura.
      Composta venerdì 2 novembre 2007
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        in Poesie (Poesie personali)

        My Kizomba

        Dolce, intenso, tenero abbraccio.
        Come un bacio è la connessione e poi tanta passione
        dove non è il corpo, ma l'anima a ballare.

        La musica cade slow, slow è un ritmo infernale.
        a ogni passo scivolare è come volare in un unico pensar.

        Lunghe pause e sincopatiche figure i corpi trasudano
        ed è come fluttuare abbracciati sul mare
        al tramonto del sole o al sorgere della luna.

        È un uomo d'amare, una donna che fa sognare.
        Kizomba è il suo nome
        e ad ogni volteggio, tanta emozione occhi chiusi
        non per convenzione
        ma per assaporare, in tre minuti,
        una vera storia d'amore.
        Composta lunedì 23 febbraio 2015
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          in Poesie (Poesie personali)

          L'infinito stellato

          Quando il cielo senza nuvole
          e si vedono ovunque stelle brillare,
          cosi belle e misteriose,
          che non mi lasciano indifferente,
          e mettono le ali alla mia anima,
          e ogni pensiero è una poesia,
          che fa nascere altre stelle,
          occhi luminosi dell'infinito,
          ed io mi perdo nella loro struggente bellezza,
          con il cuore impazzito
          di gioia divina.
          Composta lunedì 23 febbraio 2015
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            Scritta da: Luke Skellig
            in Poesie (Poesie personali)

            Tu ed Io

            Tu ed Io,
            persi nel silenzio,
            mano nella mano camminiamo verso l'infinito
            e mentre non ti accorgi che ti osservo,
            disegno con i miei occhi i contorni del tuo viso.
            Creati l'una per l'altro
            avvolti da questo amore che sa di casa e di calore,
            le nostre anime danzano le dolci melodie,
            vibrazioni sensuali e leggere
            quelle che nessuno può sentire
            quelle che nessuno può capire.
            Composta lunedì 23 febbraio 2015
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