Scritta da: Andrea De Candia
in Poesie (Poesie personali)
Le idee
Le idee,
sentori
che custodisco
segreti in casa mia,
figli che non voglio
far uscire,
sarebbe mandarli
a morire
in mezzo alla gente
che non vuol capire.
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Le idee,
sentori
che custodisco
segreti in casa mia,
figli che non voglio
far uscire,
sarebbe mandarli
a morire
in mezzo alla gente
che non vuol capire.
Chissà che voce hanno
i desideri che ti sussurrano dentro.
Chissà quant'è soave la brezza
che ti spinge lontano,
e come sibilano i venti
che ti portano alla deriva.
Che volto ha il sogno,
che ogni notte sospende
il tuo dormire?
E quanto sono affilate le unghie
del demone dell'illusione?
Dimmi che rumore fanno
i tuoi pensieri, quando cade il velo
dalle braccia della notte
e ammutolisce la bocca dell'universo.
Chissà chi ridonerà i colori
ai tuoi arcobaleni in bianco e nero.
Raccontami...
Nel tuo cuore c'è ancora
la promessa di una favola?
Il soffitto della tua vita
è ancora ricamato di stelle?
Nella scia luminosa di una stella
ho sempre aperto il cuore alla speranza,
con la coscienza netta
di chi del male non ravvisa l'esistenza,
ho sempre letto quel messaggio
come il richiamo di una voce amica,
l'auspicio più sincero
da chi dall'alto vede, e si addolora.
Quando una stella muore
è una lacrima sfinita,
che lascia un buco nero nel futuro,
un vuoto enorme
che nemmeno il sole può colmare
illuminando anime deluse,
o riscaldando il mondo
con la luce dell'amore.
Avvolti dal silenzio quieto, assordante,
il tempo pare fermo.
I battiti rallentano ma si sentono,
i pensieri fluiscono veloci, liberi, taglienti.
Occhi chiusi per vedere
mille mari
mille tramonti
mille cieli.
Sei qui e sei altrove,
turbinio di emozioni,
bramosia di vita.
Arrendersi per ritrovarsi
tu e i mille te stesso.
La notte.
Non chiamarmi pessimista,
non chiamarti realista.
Ascolta,
c'è una guerra in atto
ed io la sento.
"Solo io la sento?"
D'accordo, ascolto,
c'è il sereno
e tu lo vedi.
"Solo tu lo vedi!"
Tu non ci sei, ma io aspetto,
tu vai via, ma io ci sono.
Sì, combatti ancora,
io ho già mollato.
Sì, vedi il sereno,
io sento solo gli spari.
Dormi ancora,
resisti.
Lei è mia
Anche se non sono nata in questa terra,
lei è mia.
Anche se sono nata in terra straniera,
questa terra è mia.
Ho respirato la terra straniera,
nei miei primi anni di vita ho parlato la lingua straniera,
ho condiviso i primi giochi nella terra straniera,
ho gioito in terra straniera.
Poi un giorno ho preso il treno,
tutto quello che credevo mio,
la mia casa,
la mia amica d'infanzia,
le montagne, il fiume, la neve,
scomparivano piano piano,
mentre calde lacrime scendevano sul mio viso.
Un lungo viaggio per arrivare nella terra mia.
Terra mia, calda, assolata, ricca di sorrisi, di un mare cristallino,
ricca di affetti, di alberi fioriti, lei è mia.
In questo meraviglioso cielo un uccellino cinguetta,
la mia terra Barletta.
Squarci di terre appena passate
offrono immagini fugaci
di luoghi attraversati veloci
lasciando tracce di luce
del tuo viaggio sublime
nello spazio-tempo.
Venti salmastri da lontani orienti
attraversano il mare sottostante
carezzando la roccia nuda e gentile
tra fughe di archi e rapidi passaggi
verso porti antichi
di borghi marinai
nascosti in fondo all'orrido dirupo.
Apparenze che la sera porta via
mentre dal finestrino del tuo treno
vedi il tuo volto stanco per il viaggio.
Destino. Cos'è un destino?
È forse un rincorrere il desio?
Ignara sorte fu cagion del mio male che altri vollero per poterci guadagnare.
Domani è di nuovo giorno fino al calar del tramonto.
Io attendo.
Passi lenti giungono da oriente e portano tragedia.
Neanche Dio ferma i colpi che echeggiano nell'aere grigia e fredda.
Non un lamento.
Solo un grande tormento.
Sangue scorre questa notte fra pallide pelli e gote gelate.
Le ho amate.
Non sento le urla ma boati.
Pregate.
Penetra il vento
nei canali della nostra mente,
sgretola via i vecchi istanti,
sia migliori che peggiori,
nel momento in cui,
cambiamo patria o destinazione
o quando siamo insoddisfatti,
per qualcosa che ci crea
una grande lacuna nell'anima.
Ma non è sempre colpa del vento.
A volte, i ricordi migliori
vengono demoliti da quelli peggiori
nel punto fermo in cui navighiamo.
E per far svanire
i miei ricordi peggiori,
a volte apro la finestra
nei giorni rumorosi
e quando il vento entra
l'effetto è sempre nullo.
Un giorno cercai
di scrutare le sue correnti,
volevo incalzarlo per parlargli,
solo che fu impossibile.
Ma fu proprio in quel momento,
che notai un cambiamento favoloso,
mi accorsi che in tutto
quel tempo perso a rincorrerlo,
svaporarono via i miei ricordi peggiori,
grazie a quella mia passione
di inseguire l'amico vento.
Sicuramente evincere puoi donzella dolce e cupa
che gli occhi tuoi implorano letizia.
Leggiadra e dolce, piacer tu ricercando ottieni.
Seducente ed esuberante al domani languidamente guardi.
Odo per te profumo di gioventù.
Odore di pesca soda e vellutata
in bianco latte di cuore acceso.
Il fuoco è il mio dolce inganno.
Perso nei meandri del piacere
ti strappo una promessa:
amami anche domani e dopo il dì seguente
perché voglio vivere di slanci alti e fuggenti.
Non voglio che un altro uomo osi vegliare il sonno che ti placa.
Sorridi al nuovo e godi del presente.
Oh! Quanto è bello amarti cara amata.
Desiderarti e mai saziarmi delle tue labbra.
Di carne piena son tornite
rosse di passione e attrattive.
Il riso tuo risveglia il tempo ormai sopito
quando di gioventù anche io ero vestito.
Mancavi tu in quei giorni lieti.
Felicità come un raggio appari.
Sole acceso non conosce inganni!
Sapienza ti porto in cambio di un dono.
Sicuro amor ci avvince quando accarezzo i tuoi capelli
ma timore mi assale ed è tempesta emozionale.
Stringo la ciocca nera mentre una lacrima mi scende.
Non è uomo che ti prende.
Solo un destino ingrato ci dividerà per sempre.