Poesie personali


Scritta da: Floriana Antonelli
in Poesie (Poesie personali)
A colmare questo vuoto ci sono le parole, ecco ne adagio qualcuna sul cuore per coprirne gli intagli, ne adagio qualcuna sulle ali dell'anima per contornarla come un vestito di un messaggero, ne adagio qualcuna sugli occhi per scorgere ogni minima emozione, ogni tremore, ne adagio qualcuna sulle labbra così da poterle sussurrare dolcemente, ne adagio qualcuna nei pensieri per dargli fattezze che mi assomiglino, ne adagio qualcuna sul foglio così che anch'io possa leggerle.
A colmare questo vuoto ci sono le parole, parole che raccontano di te.
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    Scritta da: Stefano Loddo
    in Poesie (Poesie personali)

    Cogli ogni attimo

    Cogli ogni attimo,
    la vita è fatta di istanti
    che rimangono sospesi
    sopra un filo.
    Solo rischiando di cadere
    nel vuoto che assiste
    a ogni disfatta,
    avrai saputo vivere.

    Cogli ogni attimo,
    sperando di poterne cogliere
    ancora almeno un altro
    che possa arricchire il tuo viaggio.
    Spera nel futuro
    perché nessuno l'ha scelta,
    ma la vita è tutto ciò
    che possiamo scegliere.

    Cogli ogni attimo,
    perché ne vale la pena
    di assaporare le meraviglie
    che devi fare tue nella memoria.
    Goditi l'istante che fugge,
    fallo tuo, chiudilo nel pugno,
    ma sicuro è solo l'attimo
    che hai già fatto tuo.

    Cogli ogni attimo,
    come si coglie una rosa.
    Non devi temerne le spine,
    ma innamorarti del profumo.
    Un profumo che svanisce
    passati pochi istanti,
    ma che rimane impresso
    nella mente per sempre.
    Composta sabato 21 febbraio 2015
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      Scritta da: Giacomo Moglia
      in Poesie (Poesie personali)

      Il destino

      Scatola senza significato davanti a me
      appari chiusa nell'ermetismo
      se tolgo il nastro tu puoi tremare
      perché conoscerò il tuo mistero
      ti tocco e già tranquilla prendi colore
      hai capito chi sono
      e ti vuoi svelare
      ripasserò domani
      ora sai che non ti ritoccherò
      dentro di te c'è ciò che già conosco
      rossa ora mi appari
      come vergogna di chi ha chiuso dentro
      il mio destino
      trafugato e sporcato dal peccato
      avvolgi il nastro con doppio nodo
      e piangi
      poi quando i miei passi lontani tremano
      mi chiami
      e sola implori
      il vuoto che è dentro te
      tu vedi in me
      verde scatola
      oppure gialla
      la nera lacrima che
      grande si espande sciogliendo il nastro
      per venir svelata!
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        Scritta da: Giacomo Moglia
        in Poesie (Poesie personali)

        La volontà

        Non perde il segno...
        desidera primeggiare
        rincorsa e mai superata
        vacilla solo fra soffici lenzuola
        che avvolgono nei sogni la sua
        fierezza
        che quando il mattino
        atteso la riporta in vita
        sorride e torna alla gran voglia
        di ridare smalto e lucentezza
        nell'idea di realizzare qual si
        voglia
        non sempre viene riconosciuta
        infondo il tempo la consuma
        e quindi non produce in quantità
        formando lo spessore
        e ilarità
        del pigro osservatore che già vecchio
        non si scompone aspettandola
        nell'ozio
        a bassa voce perde il segno
        e se ne va.
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          Scritta da: Giacomo Moglia
          in Poesie (Poesie personali)

          Tulipani

          Domani siepi e tulipani si guarderanno
          le punte dalla terra sentono la primavera
          e ritte spaccano
          trasformandosi
          commossi per la bellezza intorno
          decidono di qual colore appropriarsi
          da lì in poi un crescendo
          di forma longilinea
          acclamano la fuoriuscita
          a loro volta le siepi secche
          dipingeranno di verde intorno
          facendo da riparo ai nuovi nati
          sapendo che per loro
          è vita breve
          per poi tornar nel bulbo
          a dimora per riscoprir nel tempo
          rinascita e gratitudine.
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            Scritta da: Andrea De Candia
            in Poesie (Poesie personali)
            Quante pietre ha dovuto sopportare
            l'anima mia vistasi schiacciata a terra
            ogni volta che sognava di arrivare
            al cielo delle sue ambizioni,
            un bruco nascosto nell'erba,
            la mia ombra, una fionda colpita
            da sassi più grandi dei suoi.

            Quei sassi, farfalle libere
            pestate fino a triturarsi
            hanno atteso nell'ombra la luce.

            Quali pietre ho sopportato
            prima di godermi l'etere,
            misero spiraglio di bianco!

            E tu, che non mi conosci,
            pensi e credi che son fatto
            per restare sulla terra
            a fare ombra alla polvere.

            Ma tu che mi vedi
            spaziare nell'alto
            e pensi che io vi appartenga,
            mi doni complimenti,
            proprio non sai che mi aumenti
            la presa di un nodo
            che vuole impedirmi
            la pace nel cuore.
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