Poesie personali


Scritta da: Giacomo Moglia
in Poesie (Poesie personali)

Non sento

La voce sempre più alta
trapassa e piega
il mio ascolto
che già era indeciso e confuso
ma obbligato
da quel tenore
si dilegua in un finto
interessamento
fino ad esaurirsi
sperando che cessi
crea stupore e aggressività
non voglio
perché mi rende fragile
disturbato e
inchiodato mi sento solo
urlo ora
come non mai
per imporre il pensiero
che non verrà mai
ascoltato
da quell'essere
ingombrante
privo di umanità
miope il dubbio
riduce il mio
cuore che diventa
sistema
arrogante
del caos.
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    in Poesie (Poesie personali)

    Il principe del silenzio

    Nella mia casa al mare c'è una finestra magica dove ogni notte, a mezzanotte, si spengono le stelle e si accende un incantevole tramonto dai meravigliosi colori rosso passione. Quando il sole si tuffa nel mare, magicamente, in fondo al pontile appare un faro. Quante storie potrebbe raccontare quel faro: di terribili tempeste, di naufragi, di vite salvate. Nel faro abita lui: un uomo di poche parole, il "principe del silenzio", un poeta che scrive con i petali di una rosa. Utilizza le parole solo per amore della sua principessa dagli occhi di miele. Ed io rimango tutta la notte, poggiata al davanzale della mia finestra, a guardare quel faro con gli occhi di bambina ed il cuore di donna.
    Composta sabato 5 luglio 2014
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      in Poesie (Poesie personali)

      Il Mare e La Sua Rosa

      Là, dove muoiono le mie onde,
      è nata una rosa.
      Il suo colore ha catturato il mio sguardo,
      il suo profumo inebriato i miei sensi.
      Oramai è diventata il tormento dei miei battiti,
      l'urlo del mio cuore impazzito.
      Questa notte la cullerò tra mie mie onde,
      e domani ci sveglieremo insieme:
      lei rosa ed io mattino.
      Composta martedì 28 ottobre 2014
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        Scritta da: Lucia Quarta
        in Poesie (Poesie personali)

        Una vera donna

        Una donna come me riflette su tutto,
        e nella sua testa frullano tanti "perché".
        Una donna come me è diventata più sicura di sé.
        Una donna come me ha superato tanti ostacoli,
        e oggi sa la vita che cos'è.
        Una come me che scrivendo, descrive tutto quello che c'è.
        Oggi dopo molte tempeste, io donna son felice di essere forte,
        ho fiducia nella vita ed il coraggio non mi manca!
        Oggi si, che mi ritengo una vera donna!
        Composta domenica 1 marzo 2015
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          Scritta da: Lucia Quarta
          in Poesie (Poesie personali)

          Che donna

          Donna
          Un giorno ti ricorderai di me all'improvviso,
          quando penserai a me ed al mio sorriso.
          Ti mancherò tanto da volermi abbracciare forte.
          Ti ricorderai quando ti aiutavo con le mie mani forti,
          ricorderai tutti i miei gesti, li ti mancherò tanto.
          Penserai a tutti i miei consigli a tutte le mie premure.
          Che avevo per te.
          Mi penserai quando starai seduta,
          ti ritroverai stanca, ricordandoti qualcosa che facevo io,
          non immaginavi di assomigliarmi nei miei gesti.
          Allora ti meraviglierai, pensandomi.
          Che donna oggi sei,
          ma vorrai assomigliarmi perché ero una grande donna,
          la donna che ti ha insegnato a vivere la vita.
          Io la tua grande donna e mamma.
          Composta domenica 1 marzo 2015
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            Scritta da: Lucia Quarta
            in Poesie (Poesie personali)

            Oh donna

            Oh donna,
            tu sei la luna che illumina il cielo,
            tu sei la stella che brilla davvero.
            Sei una persona speciale
            E hai il sole dentro il tuo cuore.
            La tua grande intelligenza oggi ti premia,
            per la tua grande bontà,
            per le tue invenzioni di ogni giorno,
            per i tuoi risparmi a far quadrare le spese,
            per i tuoi sacrifici,
            che a volte sono anche tanti,
            ma non lo fai mai pesare ad altri!
            Inventi sempre qualcosa di nuovo per i tuoi figli,
            perché per loro non solo tu stravedi, ma ti dividi in mille cose da fare.
            Chi ti ripaga di tutto il tuo lavoro e di tutti i tuoi sacrifici?
            Tu che non pensi mai a te,
            Se non ci fossi oh donna! Te lo hanno mai chiesto?
            Quanto sei importante?
            Nessuno può immaginare,
            come sarebbe la casa senza di te,
            perché con la tua assenza, tutto si spegne e
            senza di te non c'è più niente di importante.
            Purtroppo, a volte, sei qualcosa di scontato per gli altri,
            eppure, tu donna, sei la cosa più bella che può esistere sulla terra,
            non dimenticarlo mai, Oh donna!
            Composta domenica 1 marzo 2015
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              Scritta da: Rosita Matera
              in Poesie (Poesie personali)

              La preghiera dell'albero

              Verso un cielo bianco
              d'uggia incerta
              rami secchi s'inerpicano
              sui gradini del sole,

              battuti, provati
              e da tempo già muti
              ma brucianti di vita
              nella scorza ritorta.

              Come dita protese
              i rami spogli sul tronco,
              danzano inerti imploranti di Vita.
              Mi par di sentire
              la loro voce che vibra,
              parole sommesse
              che il vento echeggia e sospira:
              è la preghiera dell'albero
              che desidera nascere ancora.

              E quel vento che ora carezza
              ed ora flagella
              e non da tregua col suo vortice lento
              ora si strugge per l'albero vecchio
              che soffre mandando iperboli al cielo.

              Ma dal ramo più freddo e ricurvo
              che ha saputo perdonare percosse
              è sgorgata una lacrima verde

              gemma di Vita
              che prepotente scioglie
              il cuore ferito del gelido inverno.
              E nella radice ruggisce un fuoco nuovo,
              si schiude il cielo
              ed è già primavera.
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                Scritta da: Azazel
                in Poesie (Poesie personali)
                Un vortice senza fine
                risucchia i miei pensieri
                e le mie parole.
                Immagini confuse si susseguono nella mia mente,
                il cuore batte a mille e
                il sangue ribolle nelle vene.
                Lentamente la mia pelle si consuma,
                pezzi di me cadono a terra,
                mentre inerme rimango a fissare
                quell'immagine riflessa nello specchio.
                La rabbia cresce, mi divora non
                posso più combatterla.
                Una frazione di secondo e la mia immagine è
                distrutta, il sangue esce dalla mia carne
                squarciata mentre frammenti di vetro
                cadono a terra come lacrime di ghiaccio.
                Vorrei affondare le mani nel petto e
                strappare il mio cuore per
                poter annullare
                questo inutile vivere.
                Composta lunedì 23 febbraio 2015
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                  Scritta da: Azazel
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Un'anima stinta nel sangue,
                  senza più identità,
                  vaga senza meta
                  negli abissi più oscuri.
                  Una putrida larva senza
                  ragione di esistere,
                  con il cuore, annerito e
                  consumato dall'odio e dal dolore.
                  Le tenebre sul volto, gli occhi sbarrati
                  mentre inietta quel reo veleno
                  nelle sue vene.
                  Le unghie affondano senza pietà
                  nelle livide carni,
                  cercando di strappare lembi di pelle.
                  La bocca schiumosa si contorce,
                  l'ultima goccia di agognato torpore
                  lo pervade mentre senza sosta
                  incede il dolore che soffoca il respiro
                  e spegne la vita.
                  Gli occhi lentamente si chiudo al giungere
                  della morte,
                  il vuoto corpo si accascia al suolo mentre
                  l'anima sprofonda negli oscuri antri
                  dell'inferno.
                  Una musa maledetta,
                  una musa drogata,
                  quella di un vile poeta suicida.
                  Composta sabato 28 febbraio 2015
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                    Scritta da: Azazel
                    in Poesie (Poesie personali)
                    Come lava incandescente,
                    che bolle, esplode, corre senza sosta
                    nella notte più nera.
                    Come una bomba che deflagra, morde,
                    distrugge, cade dal cielo come metallo
                    incandescente bruciando il corpo e l'anima.
                    Con un mantello cupo ti copre,
                    una tela di ragno da cui non c'è via
                    di scampo, gridi, urli fino a non avere
                    più fiato in gola e alla fine l'anima si
                    arrende.
                    Improvvisamente il battito rallenta, come lava
                    che si infrange in un oceano di lacrime.
                    La rabbia si mischia al passato,
                    ormai non resta altro che polvere nera
                    in balia del vento,
                    un vuoto assoluto pervade l'animo e il cuore.
                    Composta sabato 28 febbraio 2015
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