Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

15 agosto 2015, un invito non inviato

Se tu lo vedessi il mare stanotte.
La notte che devo passare da sveglio,
la notte che lo so qual è.
Un muro nero d'acqua e cose
che si alza e schianta sulle rocce,
che mangia la vernice alle persiane chiuse delle case alla spiaggia.
Se li vedessi,
quest'acqua di mare che porta burrasca
ed il vento forte che te la schizza addosso,
l'acqua prigioniera.
Un vento che fischia e copre le urla di chi gode e di chi soffre,
che rende mute le gioie ed i dolori,
che non ti fa sentire chi ti parla accanto.
Che fa tacere chi vorrebbe dire.
E se chiudi gli occhi è come se fossi solo
e non in mezzo ai pazzi
che come te guardano l'acqua,
o ai quotidiani saggi banali che la notano appena.
Ma tanto a loro basta per autorizzarli a parlarne,
domani e poi ancora.

Quelli che se ne intendono,
che vivono di mare
dicono che venga da lontano
il vento di stanotte.
Dicono tutti la stessa cosa,
quelli da dove i venti partono
e quelli dove muoiono.
Cambia soltanto il nome che danno al vento.

Come vorrei che fossi qui stanotte
al posto di tutti gli altri.
Che fossi qui a vederli
il vento,
il mare.
il buio appena chiaro.
Come vorrei che fossi qui
a sentire l'urlo,
il rumore,
il suono.
E gli improvvisi lampi di silenzio che ti scuotono.
Vorrei che fossi accanto a me,
a metterci parole tue a ciò che vedo.
A raccontarmelo tu perché possa capire.
Composta venerdì 14 agosto 2015
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    in Poesie (Poesie personali)

    Girovagando

    Nulla è uguale
    tutto cambia
    di attimo in attimo
    mentre camminiamo
    in questa strada
    di rettilinei e curve.

    Cadere e rialzarsi
    cercare di comprendere
    in questo girovagare
    in coppie di opposti
    celati o palesi
    dove sia la verità.

    Tutto gira
    svanisce e ritorna
    tra mistero ed infinito
    in gocce che si dissolvono
    in un continuo viaggio
    nell'oceano della vita.
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      Scritta da: Daniela Cesta
      in Poesie (Poesie personali)

      Fine d'agosto

      Piogge di fine agosto,
      tutto cambia dal cielo verso la terra,
      possiamo ascoltare la voce del silenzio,

      il vento cambia, è più fresco, tocca il cuore,
      i sentimenti, avvolge di malinconia,
      mille perché senza risposta,

      l'amore non è concesso a tutti,
      molti sulla terra, sono senza affetto,
      vivono nella loro, solitudine e riservatezza,

      nella controversia della passione,
      tra concupiscenza, desiderio, eccitazione, fiamma, frenesia,
      avvenga lo slancio del nostro spirito,

      verso Dio e le cose celesti, questo è il vero amore,
      non tutte le persone, di questo mondo
      possono permettersi di avere amore,

      il perché, Dio un giorno darà a noi una risposta.
      Composta venerdì 21 agosto 2015
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        Scritta da: Daniela Cesta
        in Poesie (Poesie personali)

        Ultimo tempo d'estate

        Inesorabilmente, l'estate passa,
        e i pensieri spensierati di gioia e amore
        gli corrono dietro, portati dal vento caldo,

        nell'ultimo tempo, della stagione calda,
        siamo ancora, prigionieri di un sogno,
        ma la realtà, per ognuno di noi, è alle porte,

        dopo la vita spensierata, divertente, sotto il sole scintillante,
        qualche lacrima, lascia in noi, ritornare alla, nostra vita quotidiana,
        ma dobbiamo ringraziare Dio, per la bellezza della natura estiva,

        abbiamo goduto, del verde dei monti, boschi, laghi fiumi, mare,
        i nostri occhi si riempivano di luce, alla vista dei tramonti estivi,
        e del luccichio delle stelle di notte!

        Il giorno di luce diventa piu corto, l'aria del mattino e della sera
        è piu fresca, l'afa è andata via, le prime piogge colorano
        il cielo e l'aria di grigio, e il mare ha cambiato colore.

        Ma, godiamo di questo ultimo tempo di un estate
        che inflessibile, irremovibile, irriducibile
        lentamente si allontana.
        Composta mercoledì 19 agosto 2015
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          Scritta da: Daniela Cesta
          in Poesie (Poesie personali)

          Riverbero di luce

          Vibra la luce del mattino
          leggera, tenue, come un dolce riverbero,
          l'estate passa lentamente,

          lo senti dall'aria, lo senti dallo spirito
          lo senti dalla malinconia che circonda il cuore
          il tempo che fugge dalle tue membra,

          sembra scavare nel profondo
          lasciando ferite di profonda solitudine
          nulla è eterno sulla terra

          le stagioni lo insegnano.
          Composta mercoledì 19 agosto 2015
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            Scritta da: Aresshia
            in Poesie (Poesie personali)

            Anime affini

            Incredibile fusione di anime affini,
            dolce quiete che si genera da inarrestabile caos,
            disordine che approda finalmente a calma ineffabile.

            Persistiamo e resistiamo da sempre
            tra tormenti e dissidi interiori,
            brucia il nostro spirito
            affollato di inquietanti spettri,
            così la nostra indole di fuoco
            ancora non si consuma,
            rimanendo confortevole dimora
            di ansie e paranoie deliranti.

            Insieme, però, il singolo animo si ricongiunge
            con se stesso,
            perviene all'assurda risoluzione
            di un conflitto esistenziale,
            e, godendo in una dimensione di staticità e armonia,
            penetra l'essenza di una realtà multiforme.

            Gli incubi e le angosce vengono estirpati alla radice,
            semplicemente svanendo,
            trascinando solo il ricordo,
            grazie ad un provvidenziale incontro tra anime affini.
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              Scritta da: Michele Gentile
              in Poesie (Poesie personali)

              Le voci del vento

              C'è ancora tanta strada
              per arrivare al fiume,
              una valle di sogni e parole
              su onde argentate.
              Così bella da far invidia alla luna
              così sola sotto questo cielo.
              C'è ancora tanta vita
              per giungere al mare,
              senza timore di perdersi
              fra stelle pagane
              rinchiusa in un fiore
              che sboccia solo nelle tenebre.
              Le voci del vento
              danzano tra le vette,
              intorno al fuoco
              cantano le ombre.
              Sovrana è la notte;
              c'è ancora tanta strada...
              Composta mercoledì 19 agosto 2015
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                Scritta da: Fabio Privitera
                in Poesie (Poesie personali)

                Rimanimi qui

                Rimanimi qui
                nel buio trafitto dalla tua luce,
                con cui rischiari gli attimi,
                riempimi gli occhi
                in cerca di stelle su questo soffitto
                da migliaia di anni,
                sfogliami della pelle
                denudami l'anima
                nulla deve restare che il tuo sguardo non veda
                che il tuo cuore non avverta
                di quest'uomo ormai in preda
                alla più lucida follia
                e per nulla preda all'erta e timorosa
                che potrebbe scappar via
                all'improvviso sparo della vita,
                Rimango qui
                coi miei sogni in compagnia dei tuoi
                poggiati l'uno all'altro
                sostegni l'uno dell'altro
                finché uno per uno non li sfileremo
                aprendoli come il libro
                nel quale un giorno ne racconteremo.
                Composta lunedì 9 febbraio 2015
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                  Scritta da: Santi Cicardo
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Arenili

                  Di portare i desideri sugli arenili
                  non ho più voglia
                  resto piegato sulla tavola apparecchiata
                  qualche mosca banchetta
                  le più salaci
                  ballano un tango sul mio naso arrossato
                  dei vecchi pontili
                  ho ancora qualche scheggia nei calcagni
                  e l'umidore della nebbia
                  che nutre d'acqua e sale le ossa
                  ma non ho voglia
                  di camminare sui legni molati dai cavalloni
                  o dai passi ondivaghi di noi amanti
                  i tramonti e le albe
                  che spesso bevemmo in tazze di terracotta
                  hanno sempre lo stesso sapore
                  dei ricci appena pescati
                  ma non ne ho più voglia
                  perché a lungo ne ho sorbito l'umore
                  fino allo sdegno
                  di tutte le conchiglie e gli scogli
                  che spiarono i nostri coiti
                  non ho più voglia
                  resto un po' a guardare
                  la brace dei falò che si spegne
                  un po' a scaldarmi
                  prima che la luna gonfi
                  la marea e le lacrime
                  che d'intesa m'annegheranno.
                  Composta domenica 23 agosto 2015
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