Poesie personali


Scritta da: Mariacarmela Scotti
in Poesie (Poesie personali)

Dimmi che mi vuoi

Dimmi che da lontano
è difficile vivere senza di me,
dimmelo, se pur per compassione,
dimmi che mi stai ancora aspettando,
che senza alcun tipo di esitazione
tornerai ad abbracciarmi,
sussurrandomi che sono io
l'unica tua ragione di vita,
che vorrai mettere fine
a questa distanza
che dura più
di due eternità di fila.
Dimmi che vuoi che torni,
ed io troverò
il modo per esserci.
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    in Poesie (Poesie personali)

    Gatto come donna

    Il gatto come donna
    se ne sta in disparte,
    s'accuccia par dorme
    ma la sua è solo arte.

    Per farti ammaliare
    racconta le sue pene
    fa finta di star male
    con le pietose scene.

    Lei accarezzar si fa
    mentre par confusa
    non andar più in là
    non accetta chi l'abusa.

    Si fa spuntar l'artiglia
    nervosa rizza il pelo
    se superi quella soglia
    per cominciar disgelo.

    Se t'inventi nuova cosa
    per stimolarla un poco
    lei per natura curiosa
    da gatta piace il gioco.

    Se da lei lontano stai,
    inventandoti una scusa,
    solita a non perder mai
    come gatta fa le fusa.

    Non stargli li attaccato
    lei ama l'uomo duro
    bello, calmo e pacato
    la addolcisce di sicuro.

    Felino gatta e come tale,
    vuol chi poi sempre sale
    forte braccio non fa male,
    è carezza, che non duole.
    Composta venerdì 8 gennaio 2016
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      Scritta da: Andrea Guidi
      in Poesie (Poesie personali)

      Chiedimi

      Chiedimi se son felice, e
      chiederò lo stesso a te.
      Parlami di ciò che fosti,
      sei e sarai;
      di ciò che perdesti
      quando ti diede
      il tuo primo addio.
      Raccontami dei sorrisi,
      delle carezze sulle
      guance, dei baci che
      desiderasti e che
      mai ti furon dati.
      Io ti parlerò di me,
      di grida e dei sussulti
      di un cuore e dei
      troppi battiti sprecati.
      Composta mercoledì 23 marzo 2016
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        Scritta da: Luigi Berti
        in Poesie (Poesie personali)

        Mamma

        Il tempo che scorre funesto,
        è segnato sopra ogni volto,
        rimane impresso non è un'illusione,
        ci avvolge tutti e fa temere.

        Il tempo scorre con tante domande,
        il tempo inganna chi non lo sente,
        e sul cuore di una Mamma si ferma,
        rimane immobile circonda l'attimo.

        Immenso è il battito che ti avvolge,
        le braccia intorno stringono forte,
        è come restare aggrappati al tempo,
        la mente e l'istante si fondono insieme.

        La Mamma un dolce sollievo d'amore,
        non c'è la paura non c'è il dolore,
        Dio quante volte mi tufferei ancora,
        nelle sue braccia nella sua era.

        Sollevami ora guarisci il mio cuore,
        Il rimpianto rimane ferma il dolore,
        di tutte le volte che non ho dato retta,
        di tutte le volte che non ero presente.

        Ora capisco ogni tua parola,
        che il tempo veloce mi nascondeva,
        ora sento la mia ignoranza,
        prevalere sopra la mia coscienza.

        Sono tuo figlio un figlio onesto,
        con le lacrime ancora addosso,
        che gli è rimasto solo il rimpianto,
        di non aver dato tutto me stesso
        e ogni attimo della mia vita.
        Composta martedì 22 marzo 2016
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          Scritta da: Suffro
          in Poesie (Poesie personali)

          Come Venere all'occhio pare

          Diradatesi le plumbee nubi
          e le tristi piogge,
          sovvien l'azzurro cielo
          a cangiar queste terre,
          con i gomiti poggi a sorregger
          la testa, il guardo spazia sereno
          fin all'ultimo orizzonte,
          ove il mar col ciel si fonde
          ed uccel mi fingo,
          sorvolando questa landa tinta
          da mille cromi e scindo
          mente da corpo e china
          la testa all'immaginazione,
          la carezza del vento cessa
          quest'idillio, questa contemplazione,
          come Venere all'occhio pare,
          questo quadro senza tela,
          in amor di essa cade
          il mio cor che in sue memor si cela.
          Composta martedì 1 marzo 2016
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            Scritta da: Suffro
            in Poesie (Poesie personali)

            L'infanzia

            Rimembro ancor memorie
            di quel dolce tempo,
            sereno e scherno,
            con banal pene e vaste gioie,
            ed un pensier m'è giunto,
            che della fanciullezza
            il candor è il miglior punto,
            riparo dalla fredda brezza
            che l'anima t'avvolge nel divenir maturo,
            eremita in questa valle cruda,
            ove vi era un prato puro,
            e l'immaginazion illusa,
            che ragion di gaiezza furon,
            in quell'età ormai perduta.
            Composta mercoledì 2 marzo 2016
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