Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Sogni hackerati

Se hai un sogno non lo raccontare,
te lo rubano peggio degli hacker.
Tienilo chiuso, fai doppie mandate.
E guai se ci pensi anche di notte
arrivano i fantasmi e ti fanno svegliare.
Sogni scomodi, sogni banali...
Tutti vengono copiati!
Dillo agli angeli magari ti sentono.
Dillo alle stelle magari si avverano.
Composta domenica 11 dicembre 2022
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    in Poesie (Poesie personali)

    Granello di polvere

    Come un granello di polvere
    viaggio nel tempo, sospeso.
    Non so dove mi poggerò,
    forse dove conviene, forse dove c'è meno gente.
    Potrei mimetizzarmi ed essere come tutti gli altri granelli...
    insignificante, a volte fastidioso,
    a volte scomodo!
    Potrei aggregarmi ad altri
    ed essere buttato via dal primo piumino che passa.
    Invece me ne starò in disparte
    viaggerò nell'aria, nel tempo...
    Cercherò il vento
    che mi spingerà il più in alto possibile,
    dove tutto fa meno male,
    dove non fa paura amare.
    Composta domenica 11 dicembre 2022
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      Scritta da: Stefano Cardarelli
      in Poesie (Poesie personali)

      Il borgo che guarda Roma

      Mi appresto alla vista sacra della Madonna del Sorbo
      i miei passi scricchiolano sul selciato
      solo rumore di brezza e il ticchettio di un Picchio verde
      accompagnano la mia ombra
      all'improvviso il cuore si fa meraviglia
      si apre la valle feconda
      tra chiazze di fiori e ginestre... ramingano i buoi
      ogni tanto il gorgoglio delle placide acque del Cremera
      rompono il silenzio della natura
      tra i cespugli un usignolo di fiume accompagna il mio passare
      lo zaino del viaggio comincia a pesare.
      Dal culmine della collina
      i tetti di Formello cominciano a prendere ordine
      il mio vecchio bordone passa l'arco di Porta da Capo
      l'immagine di un Cristo mi accoglie a braccia aperte
      l'anima si rallegra
      sfioro il Palazzo Chigi con il suo maestoso portale
      intravedo lo scrigno del chiostro
      abbraccio con lo sguardo questo disegno d'ingegno umano
      la piazza si riempie di sillabe che diventano parole di stupore
      dei Romei stanchi
      nella risega dell'angolo c'è la Chiesa di San Lorenzo
      con la sua meridiana per il tempo antico
      il bordone avanza tra le fessure del paese
      la luce interrompe il suo viaggio
      tra i tetti e le case del Borgo dei Chigi
      petali di gerani seguono la voce del vento
      anguste viuzze animate da gatti
      salutano il passare del pellegrino
      interrogo i miei passi tra sogni e speranze
      adesso so... di non avere più confini
      l'ultimo campanile della chiesa di San Michele Arcangelo
      contempla l'agro veientano
      il tramonto si adagia sul borgo che guarda Roma
      mentre le stelle mi aspetteranno a San Pietro.
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        Scritta da: Stefano Cardarelli
        in Poesie (Poesie personali)

        il deserto di Accona

        Un giorno preso dallo sconforto, sprofondai nel letto, rivolsi lo sguardo sul soffitto, rimasi fisso sul bianco cercando l'impossibile, chiusi gli occhi e mi ritrovai nel mio "Deserto di Accona", alzai i piedi sulla parete dove poggiava la spalliera del letto e mimando i movimenti cominciai a camminare nella strada polverosa. Sentivo nuovamente il rumore dei miei passi e lo sguardo si perdeva nelle colline argillose e nelle biancane in quel lembo di terra Toscana, dove amavo camminare e dove la Francigena regalava emozione e sussulti. E lì che cominciò il mio viaggio primordiale, fatto di sofferenza e cuore, procedevo su quell'immenso disegno della natura piegato dall'arcano lavoro dei contadini, ogni passo sprofondava nella polvere liberandomi dall'angoscia e dal tempo. Si... quel tempo che mi aveva relegato tra le mura di casa e dove l'unica via di uscita era la finestra ad occidente con i suoi tramonti.
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Non spiare la vita nascosta nelle pieghe
          del volto del vicino che sono rughe vive
          nate da lavori per portare avanti la gioia
          sbocciata da un cuore che ama e ragiona.

          Leggi bene le rughe di chi vive di lavoro
          di allegria familiare e dei suoi pochi dolori.
          Non spiare di nascosto l'intimità pudica
          di una donna che canta e ricama la vita.

          Cammina su sentieri che ti portino in alto
          dove l'aria è più limpida e il sole riscalda.
          Prendi per mano la tua giovinezza umana
          trasformala da architetto in un vero altare.

          Prendi con sicurezza la briglia del cavallo
          che scalpita nella prateria dei tuoi occhi.
          Superi i vari ostacoli di cactus con spine.
          Guardi l'orizzonte e abbracci i tuoi sogni.
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Oggi pomeriggio il cielo è diventato grigio
            con aria stanca e un venticello che squilla
            sbattendo foglie di glicine sul mio balcone
            che aspetta una bianca colomba che cova.

            I molti grappoli azzurri con tanti bei fiori
            dondolano mentre alcune foglie svolazzano
            come allegre farfalle che sorvolano allegre
            per assaporare il buon nettare che ristora.

            Dopo tanto caldo estivo fuori del previsto
            ringrazio il vento che mi regala un respiro
            per poter viaggiare in un cielo di nuvolette
            che si muovono come donzelle nelle feste.

            È un pomeriggio di un luglio troppo afoso
            che oggi ha preferito cambiare il suo lavoro
            non più mantici per accendere molti fuochi
            ma un bacio di frescore per il povero cuore.
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