Poesie personali


Scritta da: Laila Ken
in Poesie (Poesie personali)

Silenzi

Ci sono silenzi
che racchiudono
mille parole, mille emozioni,
mille sensazioni,...

Ci sono silenzi
che nascondono
il bene e il male:
che si nutrono
di sorrisi e di lacrime;
che sono colmi
di speranze e di fallimenti,...

E ognuno di noi ha il diritto
di vivere i propri silenzi
col dovuto rispetto altrui.
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    Scritta da: Paolo Delladio
    in Poesie (Poesie personali)

    Raggio di luna

    Inafferrabile enigmatico interroghi la notte
    con dolcezza accompagni la coda di una volpe
    silente illumini la serata ad un gatto mannaro
    intrigante ed ammaliante affascini la terra

    nasci innocente dai raggi di sole
    inondi di luce le onde del mare
    illumini la via a viandanti fuorivia
    rischiari una cena al lume di candela

    risplendi nel cuore di teneri amanti
    accendi passioni risvegli emozioni
    abbracci le ali di un gufo avvenente
    baci fremente le stelle nel cielo.
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      Scritta da: Thea Matera
      in Poesie (Poesie personali)

      Angele dei

      Bianco, dispiega
      un velo d'alabastro,
      su biave cime trasmigra
      un nugolo di calle,
      s'invola la macolata brezza
      sui mirti Secolari.
      Si fa denso il frullio nel torso
      duole nel costato l'inserrata piuma,
      genuflesso, il capo chino,
      solleva l'omero il respiro teso...
      placa la fitta nello snodo
      il passo s'aquieta fra i biancospini.
      Nasce l'ala breve nervata di cristalli,
      acervo di nevischio
      s'apre docile di luce dai rosoni,
      magnifica di grazia l'aurora sulle vigne.
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        Scritta da: Thea Matera
        in Poesie (Poesie personali)

        Zyklus (Life On Mars)

        Oggi su Marte mi sfiora
        la tempesta,
        non c'è che un filo d'erba
        a scompigliare nuvole conchiuse
        in granati barattoli di vetro,
        i colori sono pozze di ematite
        solchi nel concavo riflesso
        di rosa acquamarina...
        Cieli di polvere sovrastano
        dissepolte lampide,
        si schiudono ossidate ali
        di rupicole,
        come viluppo di quarzosi cràspedi
        l'eco di luce si raccoglie sui soffitti.
        Cos'era la musica
        se non un tonfo sordo,
        il tinnulo arpeggio di asteri
        sul giglio di mare...
        La vita esplode nel grembo
        della luna sull'orma intatta
        di puntellate valli,
        allo Zénith s'impolvera lo storno,
        la filza di lumache discioglie
        il brivio di aceraie,
        l'anello della maglia
        incartoccia sulle teste
        i ninnoli di pietra
        prima che affoghi in dogli di titanio
        la rena di cellulosa.
        Mi parlarono di docili chelonie,
        ocracei ciottoli e spati di viandanti,
        di gerbere nel raggio
        di lanugiosi palmi,
        la diaspora di macine e di armenti.
        Era il cinabro pelago
        un nicchio di calille
        nel cielo che s'infosca
        sul piumaccio, dove sopravvive
        la cocciniglia, e la lantana,
        sotto teche d'eliodoro;
        distinguo dalla specola il perno
        della ruota, l'ultimo nome inciso
        nella secca, si vetrifica il lago
        di scarlatti brani dove hai colto
        invaiati pummeli, l'avito gesmino
        e la catalpa, l'assecchita pieve
        e l'amaranto.
        Ricadono i pensieri
        come forme di alveari,
        in silico si foggia l'agapanto
        il dismentato stazzo,
        smatassati tomboli di romite nebule si sperdono
        in liquate florescenze,
        nella rifusa lacrima del Firmamento.
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          Scritta da: Thea Matera
          in Poesie (Poesie personali)

          LETTERA 32 (Potenos)

          È una Elle - scrivi UNO - a fine rigo,
          sul filo di fumo greige di una Muratti
          màcina radici di parole,
          il nastro si ravvolge sulla rosa,
          il calligrafo sbadiglia
          su sforbiciate virgole,
          il digrinato gnaulio
          d'inchiostro nero
          sulla puntina rossa.

          In francese scrivi 0
          come fa O il verso di stupore,
          come si spalanca Ora
          l'Ossimoro di Zero,
          verga il nome accapo
          sulla tastiera cieca
          - disfiora campi di voci
          inciampa ne "les yeux" -
          come l'Oca nell'Aiuola.
          A margine si scolora la battuta
          ribatte l'interlinea
          sotto le dita s'arresta il ticchettìo,
          su blitteri di Ozono
          tinnisce il campanello.
          Flettono note Jazz
          su vecchi fogli di carta avorio,
          punte annerite sfuggono alla sfera
          sulla carta di carbone,
          fra due maiuscole s'impunta
          il cembalo scrivano modello n. 9.
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            in Poesie (Poesie personali)

            La diretta della vita

            Da sempre ci si lamenta
            per quotidiani dolori,
            ed invochiamo il Signore,
            quando c'è gente che,
            per sopravvivere, muore
            per mare e chi, invece,
            per vivere si sacrifica in guerra.
            La mascherina intanto
            ci toglie pure il sorriso
            se un fatiscente velo
            condanna le donne.
            La natura infin si ribella
            all'asfissia ambientale
            con catastrofi naturali e,
            divelti gli argini morali,
            davvero si rischia
            di esser spazzati via.
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              in Poesie (Poesie personali)

              Il senso del male

              Diversità soccorrono
              il cammino
              di questo intenso affanno
              dove l'egemonia
              delle stagioni
              conduce l'armonia
              degli equilibri.
              L'irruenza scompiglia,
              raffiche di vento
              devastanti
              nel mare della vita
              dove la ragione
              perde il senno
              sono connessi al senso
              che declama poteri.
              la Santa Pasqua scorre,
              sembra proprio condurre
              questi giorni
              di farisei scagliati
              sul dolore,
              suonano morte
              crudeltà
              massacri d'innocenti...
              represso impulso
              a quieto almo si scioglie
              nel mare e dolore.
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