Poesie personali


Scritta da: Thea Matera
in Poesie (Poesie personali)

Angele dei

Bianco, dispiega
un velo d'alabastro,
su biave cime trasmigra
un nugolo di calle,
s'invola la macolata brezza
sui mirti Secolari.
Si fa denso il frullio nel torso
duole nel costato l'inserrata piuma,
genuflesso, il capo chino,
solleva l'omero il respiro teso...
placa la fitta nello snodo
il passo s'aquieta fra i biancospini.
Nasce l'ala breve nervata di cristalli,
acervo di nevischio
s'apre docile di luce dai rosoni,
magnifica di grazia l'aurora sulle vigne.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Thea Matera
    in Poesie (Poesie personali)

    Zyklus (Life On Mars)

    Oggi su Marte mi sfiora
    la tempesta,
    non c'è che un filo d'erba
    a scompigliare nuvole conchiuse
    in granati barattoli di vetro,
    i colori sono pozze di ematite
    solchi nel concavo riflesso
    di rosa acquamarina...
    Cieli di polvere sovrastano
    dissepolte lampide,
    si schiudono ossidate ali
    di rupicole,
    come viluppo di quarzosi cràspedi
    l'eco di luce si raccoglie sui soffitti.
    Cos'era la musica
    se non un tonfo sordo,
    il tinnulo arpeggio di asteri
    sul giglio di mare...
    La vita esplode nel grembo
    della luna sull'orma intatta
    di puntellate valli,
    allo Zénith s'impolvera lo storno,
    la filza di lumache discioglie
    il brivio di aceraie,
    l'anello della maglia
    incartoccia sulle teste
    i ninnoli di pietra
    prima che affoghi in dogli di titanio
    la rena di cellulosa.
    Mi parlarono di docili chelonie,
    ocracei ciottoli e spati di viandanti,
    di gerbere nel raggio
    di lanugiosi palmi,
    la diaspora di macine e di armenti.
    Era il cinabro pelago
    un nicchio di calille
    nel cielo che s'infosca
    sul piumaccio, dove sopravvive
    la cocciniglia, e la lantana,
    sotto teche d'eliodoro;
    distinguo dalla specola il perno
    della ruota, l'ultimo nome inciso
    nella secca, si vetrifica il lago
    di scarlatti brani dove hai colto
    invaiati pummeli, l'avito gesmino
    e la catalpa, l'assecchita pieve
    e l'amaranto.
    Ricadono i pensieri
    come forme di alveari,
    in silico si foggia l'agapanto
    il dismentato stazzo,
    smatassati tomboli di romite nebule si sperdono
    in liquate florescenze,
    nella rifusa lacrima del Firmamento.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Thea Matera
      in Poesie (Poesie personali)

      LETTERA 32 (Potenos)

      È una Elle - scrivi UNO - a fine rigo,
      sul filo di fumo greige di una Muratti
      màcina radici di parole,
      il nastro si ravvolge sulla rosa,
      il calligrafo sbadiglia
      su sforbiciate virgole,
      il digrinato gnaulio
      d'inchiostro nero
      sulla puntina rossa.

      In francese scrivi 0
      come fa O il verso di stupore,
      come si spalanca Ora
      l'Ossimoro di Zero,
      verga il nome accapo
      sulla tastiera cieca
      - disfiora campi di voci
      inciampa ne "les yeux" -
      come l'Oca nell'Aiuola.
      A margine si scolora la battuta
      ribatte l'interlinea
      sotto le dita s'arresta il ticchettìo,
      su blitteri di Ozono
      tinnisce il campanello.
      Flettono note Jazz
      su vecchi fogli di carta avorio,
      punte annerite sfuggono alla sfera
      sulla carta di carbone,
      fra due maiuscole s'impunta
      il cembalo scrivano modello n. 9.
      Vota la poesia: Commenta
        in Poesie (Poesie personali)

        La diretta della vita

        Da sempre ci si lamenta
        per quotidiani dolori,
        ed invochiamo il Signore,
        quando c'è gente che,
        per sopravvivere, muore
        per mare e chi, invece,
        per vivere si sacrifica in guerra.
        La mascherina intanto
        ci toglie pure il sorriso
        se un fatiscente velo
        condanna le donne.
        La natura infin si ribella
        all'asfissia ambientale
        con catastrofi naturali e,
        divelti gli argini morali,
        davvero si rischia
        di esser spazzati via.
        Vota la poesia: Commenta
          in Poesie (Poesie personali)

          Il senso del male

          Diversità soccorrono
          il cammino
          di questo intenso affanno
          dove l'egemonia
          delle stagioni
          conduce l'armonia
          degli equilibri.
          L'irruenza scompiglia,
          raffiche di vento
          devastanti
          nel mare della vita
          dove la ragione
          perde il senno
          sono connessi al senso
          che declama poteri.
          la Santa Pasqua scorre,
          sembra proprio condurre
          questi giorni
          di farisei scagliati
          sul dolore,
          suonano morte
          crudeltà
          massacri d'innocenti...
          represso impulso
          a quieto almo si scioglie
          nel mare e dolore.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Laura Lapietra
            in Poesie (Poesie personali)

            Rugiada D'Angelo

            A volte la nostalgia
            di un caro è un prezioso
            ricordo in un mesto pensiero tracotante tra le pieghe
            della sua perdita propagginandosi nella mente,
            per poi scendere nel cuore
            come vortice di commozioni riscaldando l'anima
            turbandola nel profondo, immaginando così
            a occhi chiusi
            di poterlo abbracciare respirandone gli olezzi
            del trascorso vissuto insieme!
            Originando inevitabilmente lacrime d'amore e d'affetto
            che rigano copiose le guance
            lasciandoci sussultare
            dal calore dello stupore
            nel rivelarsi che in fondo
            quelle lacrime di luce
            dolce rugiada d'angelo,
            non sono altro
            che carezze del proprio caro
            mentre svelano
            fitte in quei brividi
            nelle strette del cuore
            negli abbracci
            di quel caro alato
            che alacre e benigno
            ci trasfonde nell'intimo
            suscitati nell'epicentro
            che risiede nel nocciolo dell'essere di chi lo anela
            costantemente nei sogni,
            per ricordare con tenerezza
            che la lontananza in fondo
            non è poi così profonda
            nel tempo dell'uomo
            se abita in noi,
            ma è solo un'incresciosa
            situazione spaziale determinata dalla distanza
            che non getta mai
            nel baratro
            della reminiscenza,
            se vie è ancora
            quel nastro d'oro
            che ancora indissolubilmente
            unisce chi si vuol bene
            anche oltre l'acredine morte.
            Composta venerdì 30 settembre 2022
            Vota la poesia: Commenta