Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Ipocrisia del muro

Negli angoli del mondo
che ho trascorso
cerco nei rimasugli di momenti
un sentimento libero di amare
nelle profondità dell'infinito...
Vola pensiero sui bambini immersi
nel bagno di una vita dissacrata
venduta in mezzo agli occhi
balbettanti
di civiltà avanzate che non sanno
itinerari curvi sulle spalle
di esuli migranti pellegrini
dove soprusi
di demoni farciti di criteri
di una ragione imposta
a beneficio di supremazie
stringono l'uomo a digrignare i denti,
egemonia diffusa di potenti
accende scosse martellanti il cuore,
ipocrisia del clero che si avvale
della facoltà di prevalere
si elegge santo, predica l'amore,
condanna muri, tiene eretto il muro,
ipocrisia del muro
che nega mezzo cielo.
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    Scritta da: GENNY CAIAZZO
    in Poesie (Poesie personali)

    Sul bordo di un terrazzo

    Sono sul bordo di un terrazzo
    Urlando a questo mondo pazzo,
    che da sempre mi tradisce
    ma ormai niente mi stupisce,
    da qui è abbastanza alto
    mi basterebbe un salto,
    mi fa davvero schifo la vita
    mi basta un passo per farla finita,
    troppe sconfitte e nessuna vittoria
    la chiudo qui questa storia?
    La felicità è solo un miraggio
    Per morire ci vuole coraggio,
    speranze proprio non ne vedo più
    ho paura non voglio guardare giù,
    sono vigliacco e mi incazzo
    ormai sono sul terrazzo,
    tanto già mi hanno ucciso
    prima di salire ero deciso,
    chiedo scusa a tutti quanti
    vorrei ma non posso andare avanti,
    mi sento un uomo fallito e distrutto
    ma torno indietro non mi butto.
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      Scritta da: GENNY CAIAZZO
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      Genny

      Genny
      il tuo tempo è come un pentagramma,
      scivolano note fatte di passione.
      E tu che hai l'arte nelle vene,
      componi e canti, scrivi e progetti,
      a chi ne ha bisogno dai un aiuto,
      con le tue mani sempre piene d'amore.
      Genny che fai sognar gli innamorati,
      ed hai per tutti versi di coraggio,
      di fede, di giustizia e verità,
      il tuo sorriso è un'ancora di bene...
      senti gli applausi? Son tutti per te,
      sinceri, calorosi, luminosi,
      per te che sei musica, poesia,
      arte sublime come una preghiera,
      Genny. Dentro al tuo cuore è sempre
      primavera.
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        Scritta da: Armando Grosso
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        Bar di Provincia

        Sono sempre stato
        un attento osservatore.
        Nei bar ad esempio,
        guardo silenzioso
        i volti umani
        vagare nel frastuono
        dei propri fatti,
        a volte,
        sguardi astratti
        si involucrano
        in conformità
        con l'ambiente.
        Ed io,
        solitario
        per natura,
        continuo a sorseggiare
        la mia birra
        e a protrarre
        lo sguardo
        lontano dal Mondo
        e dai doveri
        della nostra
        società.
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          Scritta da: Roberta Bugnotto
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          Tu lo sai

          Tu lo sai quanto tempo è passato
          Tu lo sai, ogni volta che avrei voluto parlarti, ascoltarti ma il tempo non era quello giusto.
          Tu lo sai, quanto fanno male le parole mandate giù.
          I pensieri lasciati liberi nel cielo, chissà se ti sono arrivati.
          Tu lo sai I giochi non fatti, le feste non vissute assieme.
          Tu lo sai, le torte le candeline, il desiderio prima del soffio.
          Tu lo sai, io lo so quanto il tempo è lento, interminabile.
          Tu lo sai, io lo so le parole urlate alle stelle, cadute solitarie nella notte.
          Aspettare unica parola, la pazienza che implode dentro, rivederti dopo anni, un fiore splendido.
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            Scritta da: Andrea De Candia
            in Poesie (Poesie personali)
            Se tua madre sapesse amore mio
            che io mi sto traslando per amore
            diventerebbe la più cieca Erinni
            del creato, che io sono tua madre
            ma se tua madre amore mio perfetto
            sapesse tutto il male che ho patito
            e che i poeti non invecchian mai
            allora le due madri innamorate
            l'una di Fedra e l'altra sai di Edipo
            si alzerebbero dritte dalla tomba
            a piangere due parti.
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