Luci ed ombre
Luci ed ombre
nella mia mente
come nuvole bianche
che scendono in valle.
Stringo la mano.
Ti ritrovo ancora
raccolto attenderò il mattino
di luce e d'albe chiare.
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Luci ed ombre
nella mia mente
come nuvole bianche
che scendono in valle.
Stringo la mano.
Ti ritrovo ancora
raccolto attenderò il mattino
di luce e d'albe chiare.
Congelati i miei versi
in quest'abisso del dolore,
che scorre negli occhi
lucidi di sgomento!
Dov'eri Dio,
quando le mura imprigionavano
quei corpicini puri e indifesi?
Oh non dirmi
che sono già in paradiso!
Non dirmi che la vita terrena
sia imparziale nella sua durata!
Ho il cuore trafitto da dolore,
e l'anima mia
duole in questo mare
del tormento!
Non tollero misteri,
la morte bussa
e porta via tutti
or su dimmi la misericordia
come la fortuna
è divisa male?
Inaccettabile l'arcano destino
che piomba nelle tenebre
e impietoso bracca la vita
con la morte
e annienta
senza riserve anime
già stanche dal peso del mondo!
In questo pianto di dolore
indifesi e turbati
concludiamo che l'amore
in quelle mani di uomo
sono il dio della terra!
È vero. Amo la gente che ti legge dentro.
E ti legge prima degli altri.
La amo la gente che ti ascolta, e neanche sembra.
La gente che ti apprezza se la baci all'improvviso, specie sulle labbra.
È vero. Amo chi ama di nascosto.
E ti ama prima degli altri.
Amo tanto chi, sotto il sole e sotto l'ombra, sa trovarti.
Troppo cuore in testa.
Troppo rumore.
Non dico che duole,
ma è simile
al caos
quando fa odore
di nuvole
e magone.
E invece c'è.
L'arte c'è.
È dappertutto.
Forse si nasconde.
Ma questo è il bello.
È ovunque si formi il pensiero stesso.
Tra le mani
e il pennello.
Musicista per caso
la cicala innamorata
orchestra le note
in tarda serata.
L'assordante frinire
ci lascia storditi
in quella notte d'estate
che sembra finire.
Fate attenzione alle parole.
Non sono tutte vere.
Non sono tutte leggere.
Non sanno tutti "leggere"
pesano. E poi cadono.
Saltano. E poi scadono.
Fate attenzione. A come le tenete. A come le dite.
A come le accarezzate. A chi le lasciate.
A come le tenete, tra le dita,
se le dite.
Ti sto vicino uno sputo,
ti guardo negli occhi a lungo,
ma sei lontana con lo sguardo,
a che pensi non si sa,
cos'hai non lo dici,
sei assillata,
nervosa e non sai perché,
questo amore che non è mai
come vorrei,
come mi immagino,
e vorrei urlarti,
la mia voglia di amore,
vorrei baciarti,
parlarti,
ma tu sei assorta,
e non ti accorgi di niente;
questo amore così,
così difficile a volte.
Arte. Arte. Arte.
Sei l'unica razza che mi guarda in faccia.
Sei l'unico paracadute
che mi fa sentire all'altezza.
Perché stare qui giù sulla terra, non mi basta.
E bisogna saper
sanguinare
per poter
raccontare
la propria follia
quanto meno sarebbe
un minuto e mezzo
di pura magia.