Se ho bisogno di guardare i tuoi occhi, mi basta guardare il cielo, se ho bisogno di sentire il tuo profumo mi basta annusare il vento, se ho bisogno di sentire amore, mi basta ascoltare il mio cuore...
Disordine La mia mente è solo disordine. Il tuo pensiero genera disordine. E tu sei nel cuore disordine. Allo sbando Gente che corre via Sogni che vagano nelle strade. Sei tu, bellissima. Ti guardo, cerco coraggio c'è cerco le parole ci sono cerco te ci sei ma dove? Disordine.
D'amore vive il mio cuore, ieri come oggi, domani come sempre, perché intensa è la sua forza, magia di un sogno forse irraggiungibile, capace di scuotere l'anima per giungere là dove il sentimento... vive. L'amore lo cerchi, ma non lo trovi, cerchi di scovarlo, ma lui sembra non accorgersi di te, cerchi di capirlo, ma lontani sono i suoi confini dai tuoi, ogni emozione sembra inutile... Parlo a te, amore mio, chiunque tu sia, ovunque tu sia, chiudi gli occhi, abbandona ogni buio pensiero e vedrai, che splenderà per sempre... il nostro amore.
La spiaggia ormai è deserta; a piedi nudi amo passeggiare sulla battigia, là dove l'onda increspandosi e con amorevole sussurro viene a baciar la riva, lasciando in dono qualche conchiglia, un gonfio legnetto, delle alghe strappate chissà a quale scoglio.
Affonda il mio piede nel bagnato arenile, un'onda s'affretta a richiuder la ferita, in un baleno scompare la mia orma ed il geloso mar torna a giocare.
Ora il sole già basso all'orizzonte, il suo purpureo saluto manda al cielo ed il mare sembra col suo perenne moto voler essere culla al suo dormire ed acquieta le onde e fa più dolce il canto. Più tardi, l'abbraccio della candida luna lo troverà già calmo e le stelle stupite lo scintillio del pelago godranno.
Piove Guardo la pioggia scorrere sotto i miei piedi Sento i capelli pesanti Alzo la testa al cielo Le mani conserte sotto la felpa Guardo in alto e non capisco se le mie lacrime scendono o è la pioggia che mi sta bagnando il viso Allargo le braccia strizzo leggermente gli occhi e urlo Urlo più che posso, urlo il tuo nome, urlo il mio dolore e la pioggia non smette di bagnarmi Mi accascio a terra e piango con la pioggia. Piango con la pioggia perché è l'unica che mi capisce!
Seduto sul mio scoglio a pochi passi dalla spiaggia, la brezza fra i capelli, respirando umida salsedine, seguo le onde che una dopo l'altra, in un ritmo costante quasi di musica arcana, vengono a lambire il sasso, inondandolo di candida schiuma, per poi ritirarsi a riprender la rincorsa.
Cullato da quel suono cadenzato, incurante degli spruzzi sul viso, penso a quanti occhi prima dei miei si sono posati su questa azzurra immensità, a quanti come me hanno ascoltato l'incessante fragorosa risacca, hanno sentito questo profumo di alghe, persone svanite ormai nel tempo, senza più volto, né nome, né ritorno.
E lui sempre lì, immutabile, col suo perpetuo spumeggiante moto, con la sua perenne voglia di giocare e carezzare il mio masso.