Non dico di esser un angelo nero
ne di far parte del mondo parallelo
no ho ali
né piume
chiedo solo all'oscurità di prendermi nel suo grembo
come un figlio indesiderato
da vergine partoriente.
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Non dico di esser un angelo nero
ne di far parte del mondo parallelo
no ho ali
né piume
chiedo solo all'oscurità di prendermi nel suo grembo
come un figlio indesiderato
da vergine partoriente.
Cammina lentamente lungo la salita
e non fermarti troppo a guardare
chi ti deride mentre corre in discesa,
i sassi ci saranno,
le spine pure,
troverai molto buio nella luce
e sarà difficile per te distinguerlo,
ti pentirai molte volte
non vedendo la vetta
e scruterai la strada dietro a te
incerto se invertire i tuoi passi.
Ma se avrai il coraggio
di dar ascolto al cuore,
se non smetterai di credere
che questo mondo può esser cambiato,
se troverai la forza
per rimanere sempre te stesso
allora non piangere
quando i tuoi passi saranno ormai troppo stanchi
e il traguardo ti sembrerà ancora lontano
perché chi ti vuole bene
non ti ha mai lasciato solo un attimo
nel tuo cammino
ed ora ti mostra
che senza nemmeno accorgerti
sei già arrivato alla meta.
La strada che hai percorso
non è dettata
dal numero di passi che hai fatto
ma da quanto amore
e quanto impegno
hai impiegato nel compierli.
Una notte mi accingo a camminare:
porto con me il peso dell'oscurità...
cerco con forza di passare dentro quel tunnel
per attraversarlo e spiccare il volo
ma le mie ali sono troppo grandi per esso!
Aspetto fuori consapevole di non poter spiccare il volo
perché il mio sogno non è abbastanza grande per le ali che porto.
Aspetterò che sia la mia immaginazione ad esser più folle
dei miei sogno...
Scende densa sul mio volto la lacrima,
scende dal tempo quella goccia di sangue...
mi sporca il viso e ancora indeciso apro le mie ali verso la notte
ed a quello che non c'è
cercando nell'oscurità riparo dal nulla...
forgiato con ali nere cristallo mi accingo a volare verso quello che non ho!
Parliamo,
non chiudiamoci nel silenzio,
mano nella mano, senza abbassare il capo,
ma guardandoci negli occhi con coraggio,
ammettiamo i nostri errori;
non importa se sono più gravi i miei o i tuoi,
sapere chi ha sbagliato per prima non consola,
ma è urgente liberarci da ogni astio,
senza vinti né vincitori,
ritrovar la fiducia l'un nell'altro,
e lasciar che dal cuore una risata
esploda sulla nostra stupidità,
che per un attimo ci ha fatto scordare
che niente al mondo è più bello dell'amore.
Dal mar vergine nacque,
e l'infinito si fermò innanzi a cotanta bellezza,
mentre con un suo sorriso feconde rese le terre,
poggiasti leggiadramente quei meravigliosi piedi
e avanti a graziosi passi presero vita
rossi germogli, che si inchinavano sotto passi fluttuanti.
Amore conobbero i mortali con il tuo natale
quando da prima era solo una amena utopia
e che ora sa di realtà inalienabile.
Maestosi giganti addormentati
o eruttanti fuoco fra le gole,
pendii boscosi di ridente verde,
ardite rocce che brillate al sole;
cime svettanti che sfidate il cielo
o sol ce l'additate con l'invito
a riconciliarci con l'immenso,
dimenticando quel che s'è patito;
dolci declivi di pura neve bianchi,
incontrastato regno di purezza,
finestra aperta verso l'infinito,
dove silenzio e pace danno ebbrezza,
voi segno siete di grandezza vera,
della potenza di madre natura,
noi al confronto tante formichine,
preda di confusione e di paura.
Rotola la vita come un barattolo
preso a calci di notte sulla strada;
messo in moto da un piede distratto
o da qualcuno che ci vuol giocare,
si ferma un po' qua un po' là,
in attesa di altro impulso,
per riprendere la sua corsa verso il niente,
senza meta, senza fretta alcuna,
tanto sa che prima o poi
una ramazza lo spingerà in un cassone,
per finire in un triste deposito di rifiuti.
Un vento ammantato di stelle,
il tramonto infuocato sul mare,
il sorgere argenteo della luna:
questo è poesia.
Guardo,
lungo la via,
differenti libertà
muovere i loro passi.
Ascolto,
lungo la via,
differenti giustizie
muovere i loro passi.