Ho trovato la mia macchina, accanto agli alberi, aghi di pino la ricoprivano, non la sporcavano, solo, la ricoprivano.
Al vento della velocità, uno ad uno si staccavano, mi lasciavano, alcuni tenacemente appigliati, altri sfortunati subito, mi lasciavano.
Scivolano buone intenzioni vicino a me, poco si aggrappa come al solito. Tendo i miei sensi, sforzo e anche un po' stanco, il caotico Filtro Infinito valuta l'Immenso, si accorda con le parti, mi ricopre di fiori.
Del nulla voglio essere ricoperto, solo il mio corpo senz'anima, lei solerte mi avverte, che non può, lasciarmi.
Tremare ancora, senza sosta, scende bollente, diventi rossa, ti vengono a trovare, soffi di zolfo, è dell'acqua che hai bisogno, macigni scorrono via, trasportati da una corrente, dolce e densa.
Sommatoria di intrusioni, ti stancano e mal si posano, aliene disarmonie, toccano il tuo cuore, non riesce a danzare, ti tiene in vita, un soffio di bellezza.
Amare tutto, amare l'impossibile, non ci è concesso, forse capire dobbiamo, l'impossibile amarci non può, solo accettarlo, e domarlo, fallo andare dal cuore, in angoli sicuri della testa, forse lì, saprai cosa fare.
Tensioni ti spingono, alla deriva, di sicuro approderai, forse in luoghi, così lontani, dal tuo io, un vascello di sicuro, verrà da te, torni da te, insieme a me.
Piangesti lacrime Lacrime di cristallo La loro bellezza risaltava la tua allegra tristezza Il tonfo del loro lento gocciolare rimbombava nel mio cuore Una volta toccata terra implosero su stesse Creando schegge impazzite che come proiettili trafissero le nostre anime.
Vedo il luccichio dell'acciaio riflettere la luminosità Sento lo scricchiolio delle molle nel muovermi di qua e di la Ascolto il cigolio di una ruota che in giro se ne va Annuso l'aria che sa di dado in brodo senza voglia di mangiar Tocco il tessuto grezzo di un lenzuolo da poco steso qua.
Voglia di un bicchier d'acqua La testa pesante e le mani stanche Un leone in gabbia Narcotizzato per la rabbia Che ci faccio in questo zoo Non vedo il sole da un po'.
Fantasmi bianchi che pungono ai fianchi credono di sapere le sorti del mio dolore osservano e studiano.
Vorrei andar via di corsa Sono stretto in una morsa Penso a chi mi pensa Per la mia lunga assenza voglio tornare a casa mia voglio la vita mia.
A volte penso di essere sbagliato Altre volte dico di essere nel giusto Molte volte sono criticato Per credere nell'amore manifesto. Non crescerò mai dicon tutti. Se è questo il mondo degli altri Voglio restare con gli occhi da bambino Con il cuore romanzino Datemi pure del cretino Ciò che ho nel cuore è ben altro Di ciò che pensa chi non fa altro Che mal giudicare e ferire.
A volte penso di essere sbagliato Perché vorrei un cuore rinnovato Lo vorrei duro e spietato Piccolo piccolo e pietrificato Ruvido e scontroso E chissà se il risultato fosse il vivere agiato.
Eh si a volte penso di essere sbagliato Per paura di essere mal giudicato Cambierei il mio cuore Con uno meno malato Ma non sarei me stesso... che peccato.
Un attimo è solo un attimo Seduto ad ascoltare il tempo Mentre governo il mondo Gestisco la vita intensa Mi muovo con frequenza Un attimo per vivere
Stop, basta, alt Tutto si ferma Il sole si spegne Il vento non si sente La musica è svanita Non sento più le dita Un attimo per pensare
Un attimo è solo un attimo
Fotogrammi tanti fotogrammi Veloci ma incisi Proiettano i momenti lieti Ricordano i sentimenti Di una vita ormai sospesa Un grazie alle persone care Un addio a ciò che sono stato Un abbandono nel silenzio Un attimo per morire
Un attimo è solo un attimo
Black out, buio bianco Il bianco avvolge i pensieri Spazi candidi senza vita Silenzi mai ascoltati Libertà mai vissuta Un attimo per sperare
Un attimo è solo un attimo
Esserci ancora può deludere Chi si aspetta di cambiare Dopo aver capito Che la vita è un attimo Un attimo per amare.
Anima persa... vaga per questo cuore... anima di lupo solitario... ali insanguinate... dal sangue del mio cuore... che non smette di sanguinare... anima persa... in questa nebbia di sofferenza... anima persa vaga... senza trovare rifugio sicuro... vorrebbe scappare via... ma i meandri del mio cuore sono troppo bui e tetri... piange... e cosi le lacrime si uniscono al sangue... creando il dolore... quello interiore... quello che solo un anima pura può guarire... un anima che non esiste... perché quell'anima ero io... al giorno d'oggi non se ne trovano più anime così... ero bianco puro... ora sono rosso... rosso di rabbia verso il mondo... e rosso di sofferenza... e cosi la mia anima vaga... senza trovar rifugio... né nel mio cuore... ne in quello di altri... morire... senza trovar meta... la fine di un barbone... o la fine... la mia fine...
La realtà... troppo dura... troppo solitaria... siamo divisi... i nostri cuori e le nostre anime... sono cose distinte... la tua mancanza si sente troppo... il mio cuore ti vuole... perché mi manchi... ti ho davanti agli occhi... ma non ti posso avere... e cosi vado a dormire con le lacrime agli occhi... mentre si chiudono i miei occhi immagino te... ed entro nol mondo dei sogni... della fantasia... in cui io e te siamo più vicini di qualsiasi cosa... camminando per la foresta... ti dico tutto ciò che non ti ho mai detto nella realtà... ti voglio... ti desidero... ti amo... ma purtroppo questo è solo un sogno... e quando mi sveglierò... tutto sarà come prima... e tu rimarrai solo un sogno per me... finquando sogno e realtà non si uniranno in una sola parola... chiamata amore... e vivremò per sempre in un sogno... ogni mattina ci sveglieremo... ma continueremo a sognare... perché l'amore è un sogno... che pochi realizzano... ti prego unisciti a me... diventiamo un solo corpo... con due anime... e viviamo insieme questo sogno chiamato... amore...
La cena? Ci penso io! Nuvole rosa, sulle quali sedersi Un lembo di cielo, come tovaglia La luce degli occhi, per creare l'atmosfera
Spicchi di luna, guarniti con schegge d'aurora e conditi con succo d'amore Una spolverata di stelle e... buon appetito! Mentre le note del cuore si diffondono nell'aria... si consumerà un ottimo piatto... "ar-dente"!