Poesie personali


Scritta da: Laura Sai
in Poesie (Poesie personali)

Oltre la vita

Ora, mi trovo tra le pagine
di un libro un po' sgualcito.
Avevo aspettato tutta l'estate,
nessuno si era accorto di me:
eppure, ero un bel fiore, selvatico,
ma con tanti colori ed un profumo
di brezza marina.
Un giorno, pieno di sole una
bimba, saltellando sul prato,
cadde ed il suo visino
si poggiò su di me,
volevo proteggerla, mentre
una lacrima bagnò i miei petali
un po' appassiti.
Aprì gli occhi e mi colse
e aspirò tutto il profumo
che, ancora, riuscivo ad emettere.
La bambina è cresciuta, bellissima,
ed io sono sempre con lei, come
segnalibro del suo diario di adolescente.
La notte, mentre Laura dorme
(questo era il suo nome)
A fatica, con un po' di vergogna...
Leggo i suoi pensieri,
le aspirazioni, le delusioni.
Vorrei aiutarla e cerco di emettere
l'ultimo alito di profumo per ricordarle
quando, spensierata e felice, correva
su quel prato, tanto tempo fa,
per quella lacrima che è rimasta nelle
mie foglie appassite, in quel diario,
che accompagnerà la sua vita...
ed anche la mia!
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    Scritta da: Mariella Mulas
    in Poesie (Poesie personali)

    Spegni il lume...

    Spegni
    il delirio...
    Vedi,
    lacrime rosse
    già segnano
    il supplizio fatale.
    Porgi orecchi alla voce del silenzio...
    vedi,
    urla, attonita, la tua furia.

    Spegni il lume
    della follia...
    vedi,
    già il respiro muore.
    ... E la mia anima, se ne va,
    nel buio di una meta inconscia...
    vedi,
    attende però, già sublime dimensione
    in ricordi d'amore.

    Ma tu, resterai ancora qui...
    marchiato dalle mie lacrime rosse,
    il mio respiro morirà in te
    mille volte in ogni istante;
    la tua anima conscia avrai nel buio,
    vedi,
    tu continui ad esistere
    già vivendo in solitudine
    la tua morte.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie personali)
      A volte amiamo un passato immaginato
      emozioni sognate sogni inventati.

      Amiamo l'ipotesi, la possibilità.
      Quel irreale che poteva esserci,
      che non c'è stato ma solo desiderato.

      Amiamo un'emozione percepita ingrandita
      fino all'infinito, fino toglierci il respiro.
      Fino a togliere il respiro, fino a starci male.

      Amiamo l'infinito di niente,
      lasciando l'immenso
      di ciò che abbiamo costruito.

      Quel caldo abbraccio.
      Un sorriso di bimba
      quella realtà che ha riempito la nostra vita.
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        Scritta da: Francesco Costanzo
        in Poesie (Poesie personali)
        Il silenzio
        il dono più prezioso
        che ci sia,
        oggi che tutti noi
        abbiamo perso la via
        nel frastuono
        che dovrebbe riempire
        ma è soltanto un tuono
        di una tempesta
        di arida sabbia
        di un deserto fatto
        di pura rabbia.
        Rabbia per il vuoto
        per la solitudine
        per la malvagità
        che sono oggi il moto
        di un andare
        verso il nulla
        illusione meretrice
        che ci culla.
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          Scritta da: Francesco Costanzo
          in Poesie (Poesie personali)

          Il canto di un lupo solitario

          Luna
          stella dell'amore,
          di tutte le stelle
          la più vicina agli uomini,
          si dice che tu hai tante facce
          e che sei mutevole
          nel cielo così uguale.
          Ma gli uomini non sanno che anche tu sei uguale:
          come un girasole che si dischiude alla luce del sole
          e lo segue nel cielo per farsi riscaldare e nutrire,
          anche tu ruoti nell'universo alla ricerca della luce del sole.

          Luna
          stella dell'amore
          che tutti cercano e vogliono da te,
          quando gli uomini
          quanti uomini capiranno
          che le tue tante facce
          sembrano tante perche tanta è la tua sete d'amore?
          Loro non sanno perché
          è così tremula la tua luce
          quando
          si riflette nelle acque del mare,
          negli occhi degli avidi uomini.
          Che ne sanno
          della tua paura di rispecchiarti:
          paura di scoprire
          che l'unico Amore
          che tu possa ricevere
          sia quello che proviene dalla tua immagine riflessa,
          paura che gli insipidi uomini
          come se non bastasse
          ti chiameranno
          Narciso.
          Ma nella notte
          un lupo solitario
          ti grida,
          rivolto alla tua luce,
          il suo Amore.
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            Scritta da: Fausto Feltrinelli
            in Poesie (Poesie personali)

            Evviva la natura

            È bello tra amici ravvivare la memoria,
            e parlare un po' della nostra storia,
            quando gli unici detersivi in cucina
            erano qualche foglia spinosa e la spolverina.

            Quando si usava la cenere per il bucato,
            eri sicuro che nulla veniva inquinato.
            Quando il vino si faceva nelle piccole cantine,
            prima che la scienza invantasse tante polverine;

            C'era anche allora la scuola di cantina;
            senza andare a Padova, la si imparava in cascina,
            Il papà era il maestro, il nonno il professore,
            ti insagnavan a pigiar ed a dargli il bollore.

            Il vino allora lo si beveva e non faceva male,
            oggi se non stai attento, finisci all'ospedale.
            Pensate che una volta se ti sentivi giù
            il dottore ti incitava a berne un po' di più

            La scienza ed il progresso ci facciano i piaceri:
            di lasciar la natura come era ieri,
            perché lei con noi è sempre generosa,
            se gli facciamo torto diventa dispettosa.
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Un vecchio e un asinello
              scendevano dalla montagna
              perdendosi lentamente
              negli ultimi colori
              della valle.
              Una foglia di quercia
              cadeva su mani stanche,
              l'argento degli ulivi
              rinfrescava la speranza.
              Un pettirosso salutava
              il sentiero curvo,
              il vecchio cavalcava
              senza premura.
              Erano ormai due ombre
              il vecchio e l'asinello
              carichi d'umanità
              accumulata dentro.
              Camminavano nel silenzio
              pensando al domani.
              L'oggi era già passato
              pieno di speranze.
              L'asinello odorava
              l'ultimo fiore
              rimastogli negli occhi.
              Il vecchio sognava nella sera
              la gioventù trascorsa.
              Uno sguardo nella valle
              una campana in lontananza
              il viaggio continua
              ma l'asinello non raglia!
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                in Poesie (Poesie personali)

                La mia terra

                Questo destino non mi vuole aiutare,
                lontano da te per forza devo stare,
                ho dimenticato tanti dei tuoi profumi
                ma mi ricordo sempre dei tuoi costumi.

                Quello della mia terra mi piaceva molto,
                ma ovunque io sia stato non ho mai più sentito.
                Quanti figli hai nel mondo che hai perduto
                e quello che non è mai ritornato.

                In molti sono quelli che sono partiti
                ma non devi essere triste nessuno mai ti ha dimenticato,
                io sento molto il desiderio di venirti a trovare
                per vedere te è la mia famiglia accarezzare.

                La sera ti penso sempre prima che mi addormenti
                per ricordarmi di te con quel sentimento.
                Ma adesso solo il ricordo è rimasto
                di questo tuo figlio, che senza volerlo hai prestato
                ad un'altra terra che prima non conosceva,

                da dove aspetta un destino che mai arriva,
                mi piacerebbe molto da te ritornare
                ma il destino insiste che qui devo restare.
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