Poesie personali


Scritta da: Franco Mastroianni
in Poesie (Poesie personali)
Di prove durissime è piena la vita,
di strade contorte di dura fatica,
ma tra queste cose c'è il sole, la luna, la madre terra, la pioggia che cade e spegne le fiamme di cuori in guerra.
Il vento che dondola i fiori e le cose,
l'amore che sboccia, il profumo di rose.
Il sonno la fame, la rabbia e la sete, le solite prediche di un padre, di un prete.
Gli amici i nemici, le cose che dici,
le donne truccate da vip o da attrici.
Il suono di un treno, un cielo sereno,
trovar nei tuoi occhi l'arcobaleno.
Pensieri contorti pensieri sottili,
amori legati da deboli fili.
Disegni su carta disegni di vita,
la mano è la nostra e noi... la matita.
Di voli tentati pur senza le ali,
di salti nel vuoto fuggendo dai mali.
Di sane virtù, di sguardi e carezze,
di falsi propositi, di debolezze.
Di giorni di festa, di grida di gioia,
di chi si trasforma per evader la noia.
Di chi non trova più spazio sul foglio per scrivere,
di chi legge le cose che ho scritto, e può pure ridere.
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    in Poesie (Poesie personali)
    E nell'ebbrezza del momento, il tagliente desiderio mi faceva da padrone
    avvinghiava la passione in un tripudio di lingue e demoni
    avvelenando la dolcezza e annaffiando l'oblio.
    Ma di lampo giunse un bagliore,
    che come troppo vino nel bicchiere
    straboccò sui polsi venosi e gonfi di fierezza
    polsi,
    che da bravi ma inesperti manigoldi, intransigenti e smaliziati
    dirigevano silenti come burattinai
    le mani e le timide dita ad accarezzare le setose forme di lei, ricordando loro
    che naufragare tra gli ardori di Bacco
    esalta l'anima, ma mozza la grazia.
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      in Poesie (Poesie personali)

      Un sorriso che manca

      Cerco il tuo sorriso...
      nei passi di una vita quoditiana che oramai non ti appartiene più...
      cerco il tuo sorriso...
      dentro un deserto di colori, chiamata la mia anima...
      cerco un sorriso...
      tra le guance incendiate dalle lacrime...
      cerco un sorriso...
      tra la rugiada del mattino e il tramonto del giorno...
      cerco un sorriso che non mi appartiene più...
      ma che vive nei miei sogni e prende vita tra la luce della notte e il silenzio del buio...
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        Scritta da: Franco Mastroianni
        in Poesie (Poesie personali)
        Trattengo gli occhi un po' socchiusi e lascio entrare piano in me le prime sensazioni donate dalla mattina di campagna, facendo scivolar via quel po di notte che ancora in me ristagna.
        I passerotti danzano dall'albero di fronte al nido sotto il tetto, stan ripulendo casa e sistemando la camera da letto, si lanciano in picchiata a prendere le briciole planando nel cortile, attendono nel nido i giovani uccellini il volo di ritorno per gioire.
        Prima che il sole caldo del giorno nuovo arrivi mi lascio accarezzar dal fresco che c'è ancor nell'aria,
        seguendo con lo sguardo il rincasar di una civetta un po' ritardataria.
        Come plotoni di soldati in fila sull'attenti,
        piante di granoturco si sfregan con le foglie come solleticarsi, e sembra che si divertano contenti.
        Poi mi soffermo ad ammirare tutto quel che mi circonda
        tutto è perfetto non c'è una sbavatura,
        quadri stupendi sa offrire la natura.
        Trovandomi coinvolto in questa magica miscela di colori suoni e vibrazioni emanati da bellezza indefinita, sono contento di trovarmi in questo quadro che colora la mia vita,
        sentendomi piccola parte della natura
        continuerò ad amarla senza averne paura, insieme a lei
        assaporarne ogni momento, provando a trasformarmi
        in sole, pianta o vento, tuffarmi nell'arcobaleno per cambiar colore.
        Distratto solo un attimo dal passaggio d'un trattore.
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          Scritta da: Franco Mastroianni
          in Poesie (Poesie personali)
          Son come passeggeri in fila che aspettan di partire
          le frasi mie che a volte non riesco a dire,
          son ricoperto di corteccia dura, son come muro di mattone, a volte mi hanno detto, mi metti soggezzione, ma sono di carne ed ossa non sono di cartone.
          Forse per la paura di denudar me stesso, mi porgo con parole che fan sembrare il cuore mio... di gesso,
          eppure vibro quando sento l'emozione, e so ascoltare il vento intriso di passione,
          amo sentir parlar le api nelle giornate estive,
          e so rubar colori dai fiorellini sulle rive.
          Mi sento assai in simbiosi con tutta la natura che mi abbraccia e mi circonda, ma tante volte mi trasformo in onda, come voler parlar per primo, e poi restare zitto, salire in alto, per cadere a capofitto,
          o come testa di martello che ripetutamente batte l'incudine, star bene tra la gente e ritrovar me stesso, quando trovo solitudine.
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            Scritta da: Fausto Feltrinelli
            in Poesie (Poesie personali)

            Nuda, al cospetto di Dio per rivestirti a festa

            Donna; tu che del mercenario sesso sei l'indicibil tempio
            trova il sentier che ponga fine all'improrogabil scempio
            e ti possa ricondur linda e felice, qual rinata
            in quell'esistenza dolce e cara che ti fu data
            dalla tua genitrice con tanto amor quando sei nata.

            Al fine giusto che ti possa riportar ancora in alto,
            al fin che tu possa riguadagnar il tuo rispetto,
            io volgo al Redentor questo mio canto:
            e lo grido con tutto il vigor che tengo in petto

            Dimmi o Signor, Tu che tutto puoi,
            Tu che dicesti di accudirci come figli tuoi,

            per qual motivo Tu hai dato il permesso
            di poter tanto separar l'amor dal sesso
            fa si che il tutto venga espresso con calore
            e che non si possa coniugar sesso senza amore.
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              in Poesie (Poesie personali)
              Quanto sa far male,
              questa lontananza che aumenta
              quando ci vogliamo avvicinare,
              e per consolarci
              ripeto che non c'è distanza
              che un amore non sappia percorrere.
              Infondo l'abbiamo creata noi,
              e adesso ne siamo vittime,
              costretti a guardarci da sempre più lontano.
              Tutto il male che sappiamo farci ci tiene divisi
              ma unisce il nostro ardore
              nel ricordo di cosa siamo stati...
              e mi dilania il cuore
              il non poterti vedere, sentire, avere tra le mie braccia...
              Dove mi perderò
              se non nell'eterno dei tuoi occhi?
              E non chiedermi cosa ci fa lui vicino a me,
              non esserne geloso:
              ha solo colmato
              il vuoto che hai lasciato...
              E mentre mi abbraccia
              prego che la vita
              ci possa dare un'altra opportunità,
              insieme, amore mio,
              come mi promettesti tempo fa.
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                Scritta da: Laura Sai
                in Poesie (Poesie personali)
                Un veliero appare,
                improvvisamente all'orizzonte,
                onde bianche, azzurre,
                violacee s'inchinano
                al passar della prua,
                vele che brillan
                ai raggi del sole.
                Un branco
                di argentei pesci,
                attende qualche rifiuto
                e
                danzan a poppa
                inebriandosi della spuma
                delle eliche.
                Alcuni calamari,
                un po' lenti.
                Osservano invidiosi.
                Le vele sono rosse,
                come il sole al tramonto.
                Un gabbiano contempla
                lo spettacolo sulla riva del mare.
                E. l'uomo avvinto
                da questa meraviglia,
                s'asciuga una lacrima
                e torna a casa
                dal suo bambino
                per raccontargli
                quanto la vita sia bella!
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                  Scritta da: R. Parisi
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Arsenico

                  Arsenico avvelena adesso il mio cuore
                  Che trema davanti a te.
                  Ho sperato che tu tornassi
                  che un lampo ti riconducesse a me

                  ma oggi cessi d'essere ciò che eri
                  oggi, anche se sola non sento
                  il richiamo del tuo disamore
                  che mi avviluppava
                  mi avviliva come Ulisse innanzi alle sirene.

                  Così ti saluto, da lontano
                  non saprai che il mio cuore avvelenato
                  non t'appartiene più
                  non sapevi quando esso era tuo ed è buffo
                  che tu non conosca il distacco.

                  Eppure ho chiesto al cielo di te
                  mille albe, mille tramonti
                  ho atteso il tuo sguardo e tu non c'eri
                  oggi il mio cuore, che era già tuo, troppo a lungo
                  oggi è nuovamente mio, ne dispongo.

                  A mio piacimento sceglierò i ricordi
                  terrò quelli belli, quelli che avevo scordato
                  quelli di cui mi vergogno.
                  Terrò te nel mio cuore, come un ospite sgradito
                  che lo avvelena indispensabilmente
                  terrò lì una me ormai perduta
                  insieme a te, per sempre.
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