Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Un sorriso che manca

Cerco il tuo sorriso...
nei passi di una vita quoditiana che oramai non ti appartiene più...
cerco il tuo sorriso...
dentro un deserto di colori, chiamata la mia anima...
cerco un sorriso...
tra le guance incendiate dalle lacrime...
cerco un sorriso...
tra la rugiada del mattino e il tramonto del giorno...
cerco un sorriso che non mi appartiene più...
ma che vive nei miei sogni e prende vita tra la luce della notte e il silenzio del buio...
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    Scritta da: Franco Mastroianni
    in Poesie (Poesie personali)
    Trattengo gli occhi un po' socchiusi e lascio entrare piano in me le prime sensazioni donate dalla mattina di campagna, facendo scivolar via quel po di notte che ancora in me ristagna.
    I passerotti danzano dall'albero di fronte al nido sotto il tetto, stan ripulendo casa e sistemando la camera da letto, si lanciano in picchiata a prendere le briciole planando nel cortile, attendono nel nido i giovani uccellini il volo di ritorno per gioire.
    Prima che il sole caldo del giorno nuovo arrivi mi lascio accarezzar dal fresco che c'è ancor nell'aria,
    seguendo con lo sguardo il rincasar di una civetta un po' ritardataria.
    Come plotoni di soldati in fila sull'attenti,
    piante di granoturco si sfregan con le foglie come solleticarsi, e sembra che si divertano contenti.
    Poi mi soffermo ad ammirare tutto quel che mi circonda
    tutto è perfetto non c'è una sbavatura,
    quadri stupendi sa offrire la natura.
    Trovandomi coinvolto in questa magica miscela di colori suoni e vibrazioni emanati da bellezza indefinita, sono contento di trovarmi in questo quadro che colora la mia vita,
    sentendomi piccola parte della natura
    continuerò ad amarla senza averne paura, insieme a lei
    assaporarne ogni momento, provando a trasformarmi
    in sole, pianta o vento, tuffarmi nell'arcobaleno per cambiar colore.
    Distratto solo un attimo dal passaggio d'un trattore.
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      Scritta da: Franco Mastroianni
      in Poesie (Poesie personali)
      Son come passeggeri in fila che aspettan di partire
      le frasi mie che a volte non riesco a dire,
      son ricoperto di corteccia dura, son come muro di mattone, a volte mi hanno detto, mi metti soggezzione, ma sono di carne ed ossa non sono di cartone.
      Forse per la paura di denudar me stesso, mi porgo con parole che fan sembrare il cuore mio... di gesso,
      eppure vibro quando sento l'emozione, e so ascoltare il vento intriso di passione,
      amo sentir parlar le api nelle giornate estive,
      e so rubar colori dai fiorellini sulle rive.
      Mi sento assai in simbiosi con tutta la natura che mi abbraccia e mi circonda, ma tante volte mi trasformo in onda, come voler parlar per primo, e poi restare zitto, salire in alto, per cadere a capofitto,
      o come testa di martello che ripetutamente batte l'incudine, star bene tra la gente e ritrovar me stesso, quando trovo solitudine.
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        Scritta da: Fausto Feltrinelli
        in Poesie (Poesie personali)

        Nuda, al cospetto di Dio per rivestirti a festa

        Donna; tu che del mercenario sesso sei l'indicibil tempio
        trova il sentier che ponga fine all'improrogabil scempio
        e ti possa ricondur linda e felice, qual rinata
        in quell'esistenza dolce e cara che ti fu data
        dalla tua genitrice con tanto amor quando sei nata.

        Al fine giusto che ti possa riportar ancora in alto,
        al fin che tu possa riguadagnar il tuo rispetto,
        io volgo al Redentor questo mio canto:
        e lo grido con tutto il vigor che tengo in petto

        Dimmi o Signor, Tu che tutto puoi,
        Tu che dicesti di accudirci come figli tuoi,

        per qual motivo Tu hai dato il permesso
        di poter tanto separar l'amor dal sesso
        fa si che il tutto venga espresso con calore
        e che non si possa coniugar sesso senza amore.
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          in Poesie (Poesie personali)
          Quanto sa far male,
          questa lontananza che aumenta
          quando ci vogliamo avvicinare,
          e per consolarci
          ripeto che non c'è distanza
          che un amore non sappia percorrere.
          Infondo l'abbiamo creata noi,
          e adesso ne siamo vittime,
          costretti a guardarci da sempre più lontano.
          Tutto il male che sappiamo farci ci tiene divisi
          ma unisce il nostro ardore
          nel ricordo di cosa siamo stati...
          e mi dilania il cuore
          il non poterti vedere, sentire, avere tra le mie braccia...
          Dove mi perderò
          se non nell'eterno dei tuoi occhi?
          E non chiedermi cosa ci fa lui vicino a me,
          non esserne geloso:
          ha solo colmato
          il vuoto che hai lasciato...
          E mentre mi abbraccia
          prego che la vita
          ci possa dare un'altra opportunità,
          insieme, amore mio,
          come mi promettesti tempo fa.
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            Scritta da: Laura Sai
            in Poesie (Poesie personali)
            Un veliero appare,
            improvvisamente all'orizzonte,
            onde bianche, azzurre,
            violacee s'inchinano
            al passar della prua,
            vele che brillan
            ai raggi del sole.
            Un branco
            di argentei pesci,
            attende qualche rifiuto
            e
            danzan a poppa
            inebriandosi della spuma
            delle eliche.
            Alcuni calamari,
            un po' lenti.
            Osservano invidiosi.
            Le vele sono rosse,
            come il sole al tramonto.
            Un gabbiano contempla
            lo spettacolo sulla riva del mare.
            E. l'uomo avvinto
            da questa meraviglia,
            s'asciuga una lacrima
            e torna a casa
            dal suo bambino
            per raccontargli
            quanto la vita sia bella!
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              Scritta da: R. Parisi
              in Poesie (Poesie personali)

              Arsenico

              Arsenico avvelena adesso il mio cuore
              Che trema davanti a te.
              Ho sperato che tu tornassi
              che un lampo ti riconducesse a me

              ma oggi cessi d'essere ciò che eri
              oggi, anche se sola non sento
              il richiamo del tuo disamore
              che mi avviluppava
              mi avviliva come Ulisse innanzi alle sirene.

              Così ti saluto, da lontano
              non saprai che il mio cuore avvelenato
              non t'appartiene più
              non sapevi quando esso era tuo ed è buffo
              che tu non conosca il distacco.

              Eppure ho chiesto al cielo di te
              mille albe, mille tramonti
              ho atteso il tuo sguardo e tu non c'eri
              oggi il mio cuore, che era già tuo, troppo a lungo
              oggi è nuovamente mio, ne dispongo.

              A mio piacimento sceglierò i ricordi
              terrò quelli belli, quelli che avevo scordato
              quelli di cui mi vergogno.
              Terrò te nel mio cuore, come un ospite sgradito
              che lo avvelena indispensabilmente
              terrò lì una me ormai perduta
              insieme a te, per sempre.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                in Poesie (Poesie personali)

                Venderò l'anima

                Mi perderò nel universo
                del tuo immenso
                per ritrovarmi nel tuo cuore
                non chiederò di più alla vita
                che questa nuova emozione

                Venderò l'anima se serve
                perché solo così ha senso.
                Conserverò di noi ogni
                istante, ogni piccolo fiore
                ne strapperò le spine.

                Non lascerò cadere il silenzio
                quello che travolge e uccide.
                Darò ad ogni istante un suono nuovo
                ed ogni suono sarà fatto di noi.

                Mano nella mano dispersi
                fra cuore e anima.
                Nell'universo dei nostri sensi.
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                  Scritta da: Silvana Stremiz
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Io vivo con intensità
                  sento dentro ogni momento
                  fino infondo, con odio e amore
                  verso le gioie e i dolori

                  Quello che ho non mi basta mai
                  Cerco le risposte che non ho
                  dei tanti "perché", dei tanti" se",
                  i" forse" e i "ma" non hanno più senso

                  Oggi comprendo l'importanza
                  di ogni gesto, di ogni parola.
                  Di ciò che ho, di ciò che" potevo"
                  e non mi arrendo non posso non voglio.

                  Tutto ha un colore, un sapore diverso
                  gli anni ne hanno dato un altro senso.
                  È tutto magicamente stupendo
                  o tragicamente deludente.

                  Ma tutto ma proprio tutto
                  tremendamente intrigante.
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