Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Come odi et amo

Forse provo ancora amore per te,
forse non saprò più amare,
forse morirò della mia gelosia,
forse avrò un altro amore più devastante,
forse non sarò mai felice,
forse mi sveglierò da quest'incubo che mi accompagna,
forse ancora odio le tue labbra e i tuoi occhi per come sono riusciti ad ingannarmi,
forse ti odio perché hai annullato la mia vita!
Mi manchi e soffro per te,
maledico il tuo mondo e il giorno del cambiamento,
mi pugnala saperti con chi ti ha portato via o con chi ti trattiene,
mi disprezzo per ciò che ti ho permesso di fare alla mia vita!
Forse non bastavo più a farti sentire vivo e
forse la verità è che del mio dolore non ti è importato nulla, perché soffrivo io e non tu.
I tuoi occhi sono due pugnali che mi ricorderanno cosa sei in grado di fare.
Attraverso i tuoi errori ho capito qual'era il tuo sogno e
nel tuo sogno io ho riconosciuto il mio incubo.
Verrei da te, se svegliandomi da quest'incubo,
mi rendessi conto che è stato solo un orribile sogno,
ma purtroppo è la realtà e potrò amarti solo nei miei sogni!

Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
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    Scritta da: blackpat
    in Poesie (Poesie personali)
    Amo il mare e le sue onde che si sovrastano, poi si dividono, poi tornano e si rinfrangono,
    spargendo il profumo del sale, misto al calore del sole; come un ballo lento e ritmato, il sole
    che con i suoi raggi sbatte sull'acqua e riflette specchi dorati che abbagliano gli occhi e te
    li fanno socchiudere.
    Amo il mare con i suoi orizzonti perché lasciano in te la sensazione dell'infinito, là dove
    si congiunge con il cielo, quando qui sulla terra tutto è così piccolo e tutto ha sempre una fine.
    Lo amo quando è notte, quando la luna lo attira verso sé come un'amante vogliosa,
    e la marea cresce nera e tenebrosa, s'inarca verso di essa fino a quando al mattino
    tornerà da quell'incanto, con le sue acque tanquille e rilassate,
    cantando un lieve mormorio di stanchezza e soddisfazione, quasi fosse
    il culmine di un amplesso.
    Amo il suo colore, che non è verde non è celeste, ma un indefinito miscuglio
    di chiazze che inneggiano alla natura, dove il firmamento specchia le sue meravigliose
    trasformazioni. Amo le sensazioni che richiama in me, quando a piedi nudi passeggio sulle sue
    rive e le mie gambe stanche vengono lambite, come avvolte da una morsa piacevole e
    rilassante, quasi fosse la carezza del mio uomo e lo amo perché tutta me stessa si sente
    in sintonia con esso; nella sua calma, nelle sue bufere, nei suoi capricci... nel suo andare
    e tornare sempre, nella sua immensa confusione...
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      in Poesie (Poesie personali)
      Il silenzio della notte che ci avvolge...
      le stelle una volta brillanti e dense, preda di poesie e sogni ora ricoperte da questo manto grigio...
      non hanno radice e profumo...
      i colori della notte che sembrano ovattare i miei pensieri...
      che sono sempre la...
      dove il sole non batte...
      dove il sole non nasce...
      dove il sole non ha colori...
      ed io che cerco riparo nel sonno...
      ma più scappo e più sono fermo...
      più chiudo gli occhi più vedo...
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie personali)

        Sotto i Lampioni

        Sull'orlo del marciapiede
        per disperazione
        o semplice perversione
        s'incontrano corpi sconosciuti
        per un'ora.

        Quante mani si sfiorano.
        Quanto lo squallore
        vissuto, sentito.
        Quanta angoscia.

        Quanti orgasmi regalati
        piaceri provati
        o disgusto interiore?

        Prigioniere del bisogno
        schiave di una mafia.

        Distributrici di piacere
        sfruttamento interiore
        corpi martoriati.

        Volti soddisfatti
        volti disperati
        grida di piacere
        grida d'aiuto.

        Sotto i lampioni
        i colori si confondono
        la disperazione si cela
        il trucco nasconde
        ma la disperazione permane.
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          Scritta da: Fabio Ricci
          in Poesie (Poesie personali)
          T'immagini se tutti sognassero anche di giorno?
          Purtroppo non c'è più spazio per i sogni
          tutto quello che è futile ha riempito la nostra mente
          superficialità
          pregiudizi
          apparenze
          impressioni
          le banalità sono diventate i nostri pensieri meno banali
          vendi tutto ma non vendere mai i tuoi sogni diceva il comandante
          adesso è tutto l'opposto
          vendi cari i tuo sogni
          così puoi comprarti tutto il resto...
          ... si ma cos'è tutto il resto!
          E non mi rimane che restare in silenzio
          davanti al bancone del bar
          con le mie idee
          i miei sogni
          le mie ansie
          le mie paure
          e un bicchiere sempre pieno
          osservo e faccio pensieri
          esprimersi è sinonimo di perdita di tempo
          nessuno sa più ascoltare
          ha paura di ascoltare
          non ha voglia di ascoltare
          risparmio il fiato per quando ne avrò bisogno
          la guardo negli occhi una persona
          per capire se sta sognando
          nei tuoi ho visto tanta voglia di amare...
          cambieremo questo mondo
          o sarà questo mondo che cambierà noi?
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            Scritta da: Franco Mastroianni
            in Poesie (Poesie personali)
            Il giorno si prepara per partire, e le ombre naturali
            rimaste a far da coda si mettono a dormire.
            Ridono e scherzano gli ultimi raggi di sole solleticando le ombre della notte nascoste tra le viole, nemmeno il tempo di fare conoscenza,
            e le diurne ombre hanno già cambiato residenza.
            Si muovono le ombre notturne in cerca di luce artificiale, nascoste dietro i pali dei lampioni,
            o nei vicoli del passeggiare,
            vivono per le notturne strade, e muoiono quando una luce, si spegne o cade.
            Forme oleose si allungano colmando le crepe sui muri,
            si sdoppiano accarezzando case, lambendone gli scuri,
            alcune ombre più forti risalgono con disinvoltura le pareti, mettendo in moto fantasie di gioie, talvolta
            di scenari... tetri.
            Si cercano da sempre le due ombre tutto attorno,
            ma tutto è vano, tutto svanisce ad ogni sorgere o partir del giorno.
            Probabilmente si intravedono ogni tanto, ma è un attimo un gioco di riflessi.

            A vole quei riflessi
            accendono le ombre
            nascoste dentro noi stessi.
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              Scritta da: Franco Mastroianni
              in Poesie (Poesie personali)
              Le foglie si lasciano cullar dal vento che oggi si
              comporta in modo strano,
              si calma si avvicina e mi sussurra piano,
              lasciati andare vieni con me dammi la mano,
              ti voglio far vader da dove vengo, voglio spiegarti
              perché a volte la mia forza non trattengo.
              Nel mio girovagare per il mondo quà e là, son molto preoccupato, da quello che io vedo, state facendo a pezzi la vostra umanità, vi devo dare merito perché
              sapete correre forte, più di mè.
              Io bene o male soffio seguendo le mie mappe,
              ma voi non avete più mete e non fate tappe,
              il mondo è così bello così vario, e voi?
              Riuscite a farlo andare all'incontrario,
              sono sicuro che sballerete anche il fuso orario.
              Mi accorgo sempre più del vostro modo ipocrita
              di compiere le azioni,
              e questo spiega la vostra bravura nel generare confusioni,
              per colpa vostra faccio fatica a ritrovar le otri di vento, per colorare le stagioni.
              Ora ti lascio, ti devo salutare ti rimetto a terra, madre natura chiama, mi ha chiesto di provare a spazzar via la guerra.
              Ma prima di lasciarti in questa splendida mattina,
              vi prego unitevi e fate in modo di riprendere
              quello che avevate prima.
              Da parte mia ti dico che soffierò dentro le vostre menti finché ne sarò capace,
              parole che parlano d'amore, unione e pace,
              continuerò a soffiare vento cadldo ai vostri cuori,
              facendovi sbocciare nuovi amori.
              E ancor più forte soffierò per liberarvi dai vostri
              scompigli,
              ma voi mettetecela tutta, pensate ad un mondo più pulito.
              Pensate ai vostri figli.
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                Scritta da: Elettra Sereni
                in Poesie (Poesie personali)
                Noi diciamo che la velocità della luce non trova rivali,
                dimenticando che la vita si spegne con un soffio, breve come un sospiro,
                ma forte come il vagito di un bimbo appena nato.

                I nidi in cui ci rifugiamo,
                sono alti tanto quanto le speranze che ci costruiamo in una vita,
                ma che vengono scosse con l'arrivo delle pioggie,
                che portano con sé un senso mistico,
                paragonabile all'incertezza dell'esistenza umana,
                che bagnata da una realtà incomprensibile trova conforto in tempeste naturali,
                metafore dell'irrequietudine dell'animo umano.
                Siamo tutti complici,
                compagni di vita,
                perché calpestiamo tutti lo stesso prato,
                perché siamo tutti parte di un dipinto umano,
                che nemmeno il più grande degli artisti poteva realizzare senza l'aiuto del nostro spirito libero e
                indomabile e quindi ne siamo immancabilmente gli autori.
                Vogliamo tante risposte,
                senza però riuscire a porci le giuste domande.
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                  Scritta da: Elettra Sereni
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Al mio amore immaginario

                  Non ho mai smesso di sognarti,
                  nemmeno un secondo, perché nel mio cuore suonerebbe come un'infelice eternità fatta di attimi
                  in cui la tua esistenza è oscurata dal nulla più profondo.
                  Sono fuggita da un futuro colorato di un rosso porpora capace di scatenare le invidie di chi rosso è di nascita e può assaporare una vita fatta di una sola certezza: l'oceano.
                  Tu sei l'odore del mio mare,
                  quel sapore di sale che ti bagna le labbra,
                  il rumore di un'onda birichina che si scaglia
                  contro una roccia che perpetuamente avida,
                  vuole assistere allo stagliarsi del mare contro di essa diventando spettatrice del più grande e semplice dei miracoli:
                  increspature bianche.
                  Il mio dolce canto ti ha sedotto e come tutte le storie raccontano,
                  le sirene sono esseri inaffidabili, inafferrabili,
                  come il nostro amore che io continuo a inseguire senza però sentire più l'eco del mare.
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