Un vecchio e un asinello scendevano dalla montagna perdendosi lentamente negli ultimi colori della valle. Una foglia di quercia cadeva su mani stanche, l'argento degli ulivi rinfrescava la speranza. Un pettirosso salutava il sentiero curvo, il vecchio cavalcava senza premura. Erano ormai due ombre il vecchio e l'asinello carichi d'umanità accumulata dentro. Camminavano nel silenzio pensando al domani. L'oggi era già passato pieno di speranze. L'asinello odorava l'ultimo fiore rimastogli negli occhi. Il vecchio sognava nella sera la gioventù trascorsa. Uno sguardo nella valle una campana in lontananza il viaggio continua ma l'asinello non raglia!
Questo destino non mi vuole aiutare, lontano da te per forza devo stare, ho dimenticato tanti dei tuoi profumi ma mi ricordo sempre dei tuoi costumi.
Quello della mia terra mi piaceva molto, ma ovunque io sia stato non ho mai più sentito. Quanti figli hai nel mondo che hai perduto e quello che non è mai ritornato.
In molti sono quelli che sono partiti ma non devi essere triste nessuno mai ti ha dimenticato, io sento molto il desiderio di venirti a trovare per vedere te è la mia famiglia accarezzare.
La sera ti penso sempre prima che mi addormenti per ricordarmi di te con quel sentimento. Ma adesso solo il ricordo è rimasto di questo tuo figlio, che senza volerlo hai prestato ad un'altra terra che prima non conosceva,
da dove aspetta un destino che mai arriva, mi piacerebbe molto da te ritornare ma il destino insiste che qui devo restare.
Quando è che si chiuderà quella finestra, quella finestra che dà sul cortile del passato, si il passato, che d'accordo con il presente riesce ancora a prendersi gioco di me... Lui mi tiene legata e ride, si ride di me, perché infondo sono io che non riesco a fare a meno di guardare da quella finestra, faccio il suo gioco, e lui mi guarda e ride, è passato, eppure, è così presente che fa ancora male.
Entra pure se vuoi, la porta è aperta e non ci son catenacci a tenerti fuori. Entra pure se vuoi, è la mia vita questa, cenere dappertutto e un gran puzzo di bruciato. Ti servirà un po' di coraggio e tanta voglia di iniziare, perché è dalla polvere che devo ripartire. Ma se guardi bene laggiù nell'angolo c'è un fiore, un bocciuolo ancora acerbo che aspetta un sorso di vita per crescere e poi sbocciare. Entra pure se vuoi, porta con te un po' d'amore e una favola da raccontare perché anche fiori vogliono sognare.
Ieri era la vita, era la realtà, oggi son tutti ricordi, è questa la verità. I ricordi ti fanno rivivere tanti momenti, rammentandoti una infinità di sentimenti.
I ricordi felici che mi parlan d'amore li coltivo nel cuore, li coltivo come un fiore, i ricordi brutti li voglio dimenticare, perché sono come erba cattiva, erba da estirpare.
La struttura del mio cuore non ha confini, c'è tanto spazio per tutti i miei vicini; Il sole del mio amore, scalderà la terra e porterà l'estate anche a chi è in guerra. Sempre avanti senza cambiare idea.
Non ero pronta a vederti ridotta così, così piccola in quel letto diventato troppo grande per il tuo corpo fragile e martoriato. Non ero pronta a fingere di avere coraggio spiandoti dall'uscio. Non ero pronta a sentire le tue urla strazianti. Non ero pronta a piangerti, non ero pronta. Non ero e ancora oggi non sono pronta a lasciarti andare via, mi devi un addio ancora...
Come sempre un incontro ci cambia la vita perché la nostra storia non sia mai finita, affinché i respiri divisi si uniscano in un vento lieve in cui forte tendo la mano Sui due visi nasce un sorriso che fugace l'incontro ne genera un sublime ormai condiviso E tu celeste vestita sei al mio sguardo come sparita ma vera nel cuore sei ormai apparsa ad abbeverar mia vita assai sì arsa! Non è l'acqua a placar la mia sete, ma un sentimento che dona la quiete che fa volare, gioire e cantare, e se si forte persino sognare, si è quella voce dal forte calore, che semplicemente chiamiamo amore!
Oggi mi lascio invadere dall'azzurro di questo cielo! Mi prende in un attimo! Fisso la sua intensità, mentre fantastiche figure, bianche e soffici come zucchero a velo, mi danzano intorno.
Io sola ho il potere di dare un senso alla loro fisionomia!
Mentre vanno prendendo forma, si dissolvono i miei pensieri: bianche nuvole stanno svuotando la mia mente.
Magicamente... misteriosamente un senso di pace gioiosa mi invade, insieme a quell'azzurro infinito e... io non sono che un puntino in questa immensità!
Disteso è il mio corpo su questa roccia dura, ma il mio cuore ha messo già le ali!
Ora nel mio limpido cielo, di bianco c'è un solitario gabbiano che mi vuole insegnare come planare e così, sorvolando il mare, ritorno me stessa ad amare...