Sei... il passo di danza mai osato, il bicchiere vuoto trasparente di ricordi, il canto nostalgico di un tenore stanco, il mio nido... disabitato dopo te. Sei... finestra spalancata negli androni vuoti matita che traccia segni di me, voce antica, fantasma vagante nel castello della memoria, testardo ricordo fracassato di baci, mentre tento di non essere me. E sei ancora... amore storpio che respira a fatica, a cui tolgo il respiratore inutilmente. Sei, al di là del tempo, diamante lucente, perso da un pensiero sbadato, nel grigiore del mediocre quotidiano. Perché tu sei... E non c'è posto per nient'altro.
Brezze leggere e forti venti accarezzano pareti esposte a dolci panorami i muri a secco formano gradini messi a dimora da pazienti mani taggiaschi antichi si lasciano coccolare dai raggi del sole nitidi sono i colori che arrivano a toccare il cuore cercando cosapevolezza assorti nei silenzi che aprono spazi interiori attaccamenti alla materia si dissolvono nel vento intento a far danzare i fiori.
Sedie di freddo metallo nero attendono scapole e colonne vertebrali tese cinture ai gomiti aiutano ad erigere candele non sacrali rollati tappetini separano ginocchia nel ricercar posture naturali energiche torsioni danno sollievo a punti di giunzione nella costante pratica dimora giusta unione soffi leggeri indicano nuove strade nell'universo della respirazione.
Hatha compagna assai preziosa che può portare spine come rosa aratri di fattezza umana eroi seduti con fierezza i tre guerrieri in posa trovare giovamento formando mezze lune cammelli che evadono le crune formare barche chiudere gli occhi prendendo forma di ponte sul fiume incroci di cuscini senza piume energici i saluti rivolti verso il disco che scalda e manda calore legami nuovi nascono nei modi di condividere opinioni dentro le stanze invase da srenità si dissolvono tensioni.
Ti penso sottovoce per non farmi sentire dal tempo che ti porterebbe via da me, ti penso e i pensieri pesano come macigni che tremano, si staccano e crollano in un fracasso di suoni e fratture, ti penso e l'aria sa di te, del tuo profumo, lo sento, sei vicina. Ti penso e anche la luna sembra somigliarti, le stelle sono candele che ho acceso una ad una per guardarle e sapere che anche tu le guardi, ti penso e nient'altro voglio pensare. Rinchiudo spasmi di dolore in un sorso di wisky ed una fumata di sigaro, e punge dentro come il freddo questa sfinge di diamante chiamata cuore che cola dolore e urla il tuo nome.
E c'è che non trovo le parole, che non so dare un calcio ai pungenti ricordi di giorni meravigliosi, non so schiodarmi dalla parete dei ricordi e dare un pugno alla malinconia. C'è che profumi di vita, profumi di dolce e di amaro, di gioia e di dolore, profumi di donna. E non esiste giorno che non mi porti a te, e non esiste notte che mi allontani da te. Forse la vita ha davvero qualcosa da regalarmi ancora, forse non è finita qui, forse un giorno ti rivedrò e sorriderò dentro consapevole che sei solo una foto tra le tante, ma ora non posso far altro che aspettarti, aspettare e illudermi che torni, lo so è inutile, ma non potrei altrimenti.
S'addolora il mio cuor quando lo vuoi posseder in nome dell'amor. S'addolora il mio animo quando la tua voce stride in rovente attimo. Inutile conversar con te che non sai ancora amar. Tu "adolescente" non cercare l'amore nella mente. Tu credi la tua vita eterna ma non ti accorgi che troppo veloce s'inverna! Maldestra come bambina cammini ubriaca di profumi di gioventù come vagante mina. Non addolorare cuore d'uomo maturo che vuole solo amare con tutto se stesso e non vuole soltanto sesso.
Che la mia vita possa risplendere incontrando la tua in un bagno di luce, come un giardino d'inverno incontra la primavera, nell'immensità di un sentimento d'amore.
E mentre una carezza segue l'incontro di un bacio, il tempo espande le sue ritmiche in un infinito abbraccio.
Non c'è che noi in questo incontro, la vita non è più sola, adesso.