Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE CASSANO
in Poesie (Poesie personali)
I tuoi occhi dopo l'amore
bagnati di gioia
profondi d'azzurro
due perle pescate nel mare

i tuoi occhi dopo l'amore
così languidi e intensi
luminosi e sereni
due luci di lampara nella notte

i tuoi occhi dopo l'amore
due nidi d'usignolo
che cantano di te

Le tue labbra dopo l'amore
restano ancora appena socchiuse
due petali rosa brinati a rugiada.
Composta giovedì 11 giugno 2009
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    in Poesie (Poesie personali)

    lunghi capelli neri

    Le cinque di una mattina come tante
    dalla cima della collina vedo il paese
    l'erba sotto i piedi
    tutto è avvolto da una morbida foschia mattutina
    solo il garrir di rondini rompe il silenzio
    un contadino e il suo trattore
    in lontananza
    a ricordarmi che non sono solo

    la mia pelle trema
    un'improvvisa folata di vento mi apre le braccia
    passandomi attraverso mi strappa l'anima dal petto
    e volo
    dove mi porti amico vento
    e come foglia d'autunno vengo cullato dolcemente

    una finestra socchiusa di fianco al campanile
    e dentro lei
    sdraiata sul letto e avvolta da lunghi capelli corvini
    mi poso lieve sul suo petto
    scosto il volto e la mia guancia si accosta al suo seno
    ora capisco

    nei molteplici dubbi che affollano qualunque vita
    come acqua di fonte ora tutto mi par chiaro
    cristallino
    ora và amico vento
    chiedi scusa e di a tutti che non torno

    tra le sue braccia posso lasciarmi andare
    dal suo petto farmi cullare
    fra i suoi lunghi capelli neri non smetterò mai di sognare
    ora posso morire.
    Composta sabato 17 febbraio 2001
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      Scritta da: Carlo Peparello
      in Poesie (Poesie personali)

      Ode all'ardore

      Non voglio più promettere
      quello per cui non oso combattere
      non voglio più soffrire
      per una cosa che non so descrivere
      Non voglio più urlare
      per qualcosa che vorrei regalare
      Non voglio più addormentarmi
      se non ho nulla di sacro di cui vantarmi
      Non mi farò principe di un castello abbandonato
      ne custode di un amore mai sbocciato
      mi guiderà la luce nascosta dal velo
      la mia religione sarà il mio credo
      l'acciaio fende la carne ma non il cuore
      sarò schiavo ma con ardore
      la riverenza non è debolezza
      è una missione nel nome della bellezza
      il destino che si compie per chi giura
      che di amare ha smesso di avere paura.
      Composta mercoledì 10 giugno 2009
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        Scritta da: enrico t
        in Poesie (Poesie personali)

        L'assassino dottore

        L'assassino è penetrato in casa mia
        astuto infido e vile
        ha ammazzato i miei cuori
        ucciso la mia anima
        maledetto, t'ammazzerò!
        L'assassino era ladro
        ha rubato i miei gioielli
        verme che striscia, t'ammazzerò!
        L'assassino era ladro ed è dottore
        il mostro s'è installato nella mia casa
        ma io
        lascerò passare tutte le ore
        tutte le ore che serviranno
        poi io
        questo orrore della Vita, l'ammazzerò!
        Composta martedì 9 giugno 2009
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          Scritta da: Luigi Malgrati
          in Poesie (Poesie personali)

          A Mia Mamma

          Una nuova alba illuminerà i tuoi occhi,
          ti sussurrerà parole di gioia,
          di allegria, parole dipinte
          dai tuoi sospiri,
          come un arcobaleno dai mille colori,
          che nasce per avvolgere i cuori più soli...
          Una nuova alba illuminerà il tuo cuore
          vestirà un sogno da stringere al petto
          per non dimenticarlo mai più
          colorerà ogni notte porterà luce
          per chi nel buio ha perso la speranza...
          Una nuova alba lungo il tuo cammino,
          la certezza di ritrovare i tuoi cari lassù...
          piangerai solo di gioia,
          avrai il coraggio di non fermarti più...
          Una nuova alba sulla tua vita
          la leggo nei tuoi occhi la ascolto nelle tue parole
          la vedo... nel tuo cuore...
          Composta martedì 9 giugno 2009
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            Scritta da: Maria
            in Poesie (Poesie personali)

            La mia dea

            E ancor più forte sento quel dolore annodato...
            E ancor più lento...quel veleno radicato nel mio passato...
            Non si addormenta.
            Un sasso piangente...parole stonate...
            E ancor più forte...verso lacrime amare e sospiro.
            E ancor invoco quel "Dio Muto"...e chiedo perdono.
            Un perdono rinnegato da questo "tetro teatro" di pupi rabbiosi...

            Ma annuso il profumo di una dea...
            Ed ella disegna linee melodiche che toccano il mio cuore.
            Dolce e luminosa creatura...
            Ella coglie aspre amarezze in sorrisi mascherati...
            Onde sinuose lambiscono la sua potente fragilità.
            Ella, la mia dea, disseta la mia vita d'amor.

            Affogata in certezze incerte,
            ricordo ancora la sua tenera età...
            E i suoi divini sguardi, gettati dai pupi rabbiosi su un filo spinato...
            E rammento i suoi gemiti...e la sua dolcezza...sposata a quest'ostico destino.
            E si veste di vergogna la mia nobile creatura...
            Bramosa di avvolgersi nella magia di una carezza...

            Non piangere mia dea...
            Tu che colori la mia vita di candore.
            Tu, forte e radiosa stella teatrale...
            Oggi cresci...
            Ma ricorderò sempre la tua tenera età...
            I tuoi divini sguardi gettati dai pupi rabbiosi su questo filo
            che un giorno disegnerai con la tua forza di libertà.
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              in Poesie (Poesie personali)

              posti spettrali

              Luoghi tristi
              silenziosi
              non che lo siano davvero
              in quei posti si è consumato qualcosa di grande
              che un oggi più non ha
              Luoghi da dimenticare
              Da cancellare dalla propria esistenza
              Strade da non percorrere mai più.
              Invece no!
              Ho deciso che così non doveva essere
              è il mio io che l'ha detto, ed io l'ho ascoltato
              Perché lì, in quei posti, celato da qualche pianta o da qualche abitazione
              Dai panni stesi da una donna sul balcone
              (Nell'algido cuore di una donna)
              Lì c'è il mio cuore
              Disperato
              Solitario
              Fracassato dal dolore
              Cerca di ritrovare chi tanto l'ha fatto palpitare
              Chi tanto gli ha dato
              Mi conduce là
              Le mie gambe tremano
              Le mie mani sono bagnate
              La mia testa gira vorticosamente
              Nessuno deve vedermi
              Ma quel cuore, cazzo,
              quel cuore batte troppo forte
              incapace di soffocare un'emozione
              i miei occhi hanno visto
              la sua auto
              il suo portone
              la sua cassetta delle poste
              le mie mani ora tremano
              nell'imbucare una busta
              piena di niente
              di tutto
              e di me stesso
              il mio corpo fugge lontano
              il mio cuore è ancora là
              a palpitar d'amore
              dentro me fuoco e fiamme mi devastano
              mentre, solo, ripenso a ieri
              a un niente
              a un tutto
              a una luce
              al mio futuro che ho visto una ed una sola volta
              che torna ora ad essere avvolto da una fitta nebbia.
              Composta domenica 7 dicembre 2008
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                Scritta da: Gerlando Cacciatore
                in Poesie (Poesie personali)

                Derisione

                C'è una rosa
                su per la montagna.
                Si beffa ironicamente
                della gente.
                Non c'è amore, in questo popolo.
                O meglio sì!
                C'è l'amore.
                Un amore industrializzato.
                Non ci sono sentimenti umani.
                O meglio sì!
                Ci sono i sentimenti.
                Dei sentimenti artificiali.
                Lei su per la montagna,
                si beffa ironicamente
                della gente,
                che con il passo avido
                di denaro,
                si reca a sbrigare
                i propri affari.
                Io uomo ti domando:
                Ti sei mai fermato
                a contemplare,
                ciò che Dio ha creato?
                Composta venerdì 3 febbraio 1978
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