Scritta da: Paul Mehis
in Poesie (Poesie personali)
La frase contiene espressioni adatte ad un solo pubblico adulto.
Per leggerla comunque clicca qui.
Composta martedì 11 agosto 2009
La frase contiene espressioni adatte ad un solo pubblico adulto.
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E gli occhi muti
si fermarono a guardare
i tuoi passi
ora non più soli
compagni di chi sa
quali sconosciute mete
che non saranno
mai le mie.
Io ti ascolto.
Nel silenzio
l'eco della tua anima
ritmo melanconico
di un incedere incerto.
Io ti ascolto.
Passeggio scalzo questa distesa erbosa rinfrescandomi di rugiada senza calpestare questo inizio di primavera che sta sbocciando fiori di campo ovunque.
Bello camminare sul soffice manto che la natura ci offre.
È che a volte non ci accorgiamo che piccoli gesti comportano tanta serenità al nostro animo, senza dimenarci alla ricerca di luoghi lontani.
Accarezzami rugiada del mattino, bagna i miei piedi nudi perché c'è sempre il sole a scaldare ogni nostro gesto.
L'amore è un sentimento unico
un sogno che abbraccia l'infinito
il pardiso privato.
L'amore può essere sincero
può essere dolce
e restare per sempre
l'amore può essere anche
un qualcosa di finto
e l'amore finto non dura
l'amore è questo:
il sentimento più bello.
Il nostro antico
sentiero dell'amore
oggi è infestato
da spine di lontananze,
ma io ricerco ancora
la collina dorata
dal sole della gioia.
Riparto
In tormentoso travaglio
verso la mia casa dell'amore.
Attraverso
valli solitarie
Ed ecco, d'incanto,
ritrovo il ferreo portone.
Mi accosto,
lo spingo,
ma non si apre.
Incerta mi fermo
stringendo
fra le frementi dita
la mia chiave,
che nella toppa inutilmente stride.
Manto d'insignificanza
smorza la mia voce,
che afona non penetra più
nei meandri del tuo cuore.
Sono
giocose e delicate
le parole
che... prima
di prender posto
tra le righe
si muovono leggere
sul mio corpo
disegnando la tua bocca
le tue mani
sono
giocose e delicate
le parole
che mi portano da te
nel
tuo domani.
Lavatrice, ma
solo di scelti panni,
capi firmati.
Temperature basse,
dosaggi calibrati.
Già, detersivo:
quella tensione lava,
smacchia, pulisce.
Quel che resta, nel mare,
sparisca, si nasconda.
Intanto, guarda
vanità: sulle corde,
ad asciugare.
Poi sarà ferro,
e gruccia, muta spalla,
palingenesi.
È notte,
un rincorrersi buio di sogni
sotto l'eco bianco delle stelle.
Cerco il rumore chiaro della luce
tra le gonne di una luna in equilibrio.
Aquiloni neri confondono
le gerarchie del cielo.
Vorrei capire,
capire e sentire il passo veloce
delle distanze,
aggrappandomi alle labbra
di un silenzio quasi perfetto.
Al contatto con i miei occhi
le allegrie di una cometa
annusano le lenzuola del confine.
E fuggo con la pelle
a godere
il naufragare lento di un nettare
d'estate.
Dimenticare e rassegnarsi
andare avanti e non aver paura,
ma la strada non è che scura.
I resti sono sparsi...
... i resti di ciò che è stato
mi rimembrano il passato.
Urlare aiuto!
Ma il tempo è scaduto.
I ricordi restano,
sì, che possano bastare
pel cammino illuminare.
Dio, fa che tutto non sia vano!