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Ardo, brucio, saltello;
or piango, mi affliggo, striscio;
oggi maledico amore, oggi lo venero.
Son sbattuto, son schiacciato, dalla ruota rigirato;
tiranno! Fai del mio cuore ciò che ti pare;
ma lascia in pace la mia mente!
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Ardo, brucio, saltello;
or piango, mi affliggo, striscio;
oggi maledico amore, oggi lo venero.
Son sbattuto, son schiacciato, dalla ruota rigirato;
tiranno! Fai del mio cuore ciò che ti pare;
ma lascia in pace la mia mente!
O pino che alla costa del mio mare
coroni lo stupendo specchio azzurro,
tu vigile rispondi col sussurro
a ciò che all'onda piace raccontare.
Lunghe storie che sanno solo le onde
e cose antiche o viste nell'estate
che la risacca chiude con risate
e il pino freme e garrulo risponde.
Eterno dire tra la terra e il mare
che tutti un giorno vide e tutto sa
serrandolo, tra i flutti, per narrare.
Per questo a te rivien l'umanità
che torna inconscia in cerca d'una voce
che narri solamente la verità.
Finalmente soli
assaliti da un insolito tremore
gli sguardi furiosi
pieni di desiderio.
Musicista dell'amore
incomincio a suonare
piano sulle tue corde.
A ogni vibrazione
una tua nota urlata.
La tua melodia
attraversa la mia schiena
e una scarica di corrente
mi fa pulsare la mente.
Servitore fedele
ti seguo
ti rincorro
per poi trasformarmi
nel tuo aguzzino.
Con le mani
con la bocca
stringo i laccioli.
Ormai immobile
sotto il mio peso
urli la tua rabbia
e la tua voglia di vivere.
Senza pietà e senza timore
ti lascio gridare
fino a lasciarti
silenziosa e esausta.
Il tuo sguardo docile
mi trafigge con occhi brillanti.
Da cacciatore a preda
un'illusione durata un istante.
Mi bracchi
mi prendi
mi leghi
mi schiacci.
Immobile sotto il tuo peso
mi gusti come primizie.
È il tuo modo
per dirmi grazie.
Ogni risveglio
insieme a te
è
tenerezza
è
seta colorata
morbida carezza
è
il suono del silenzio
addolcito
dallo scandir
del tuo respiro
io...
cerco di svegliarmi
prima
e ti ammiro.
Dal momento in cui ti ho incontrato,
ho sempre saputo
che saresti stato speciale
Mi rende Felice sapere di avere un posticino nel tuo cuore...
Purtroppo presto la vita ci separerà...
non può fare altro
ma tu resterai sempre speciale...
intanto fa che la mia mano afferri la tua.
So tutto
ho tutto
nella fitta nebbia di novembre,
ma al primo raggio di sole
mi dileguo nel nulla.
Vorrei donarti tutto ciò
che vedo
vorrei donarti tutto ciò
che sento
vorrei donarti tutto ciò
che ho dentro
Ma i miei occhi non riescono
a vedere al di là del mare
ma le mie orecchie non riescono
a sentire al di là del vento
ma il cuore, dentro, tutte
le luci ha ormai spento
Non ho più favole
da raccontarti
non ho più sorrisi
da regalarti
non ho più lacrime
da dedicarti
Non ho più sogni
per amarti.
Ecco il Dio grande ed infinito
che sollevando il possente braccio
dice "vieni valica l'abisso".
Torneremo alla casa del Padre
liberi dalle angosce della vita.
Solitari s'ergeremo dalla materia
verso il sole spirituale,
verso l'eterno divenire.
Il nostro corpo gettato alle ortiche
nella terra, dimenticati dai viventi,
renderemo alla natura i nostri umori
mortali per dar vita ad un fiore,
ad una pianta che regalerà ossigeno
e vita ai nostri figli.
Ci inoltreremo nel silenzio
della natura spirituale
nei Campi Elisi dei nostri padri antichi.
Nelle città spirituali incontreremo
i santi del passato.
Coloro che hanno capito
il significato della vita,
coloro che si sono sollevati
sopra le passioni, le iniquità
riconoscendo nella giustizia
nella libertà il vero traguardo
dell'esistenza umana.
Non i potenti non i dittatori
non gli omicidi non gli usurai
incontreremo, ma coloro
che si sono fatti bambini
coloro che hanno accolto il prossimo
malgrado gli errori, i peccati
le debolezze avute in eredità
dalla materia grezza,
nata dagli abissi del tempo
e dell'evoluzione.
Plasmata dalla nostra
spirituale esistenza
la materia s'è evoluta
nei tempi cosmici
aggrappata alla terra primordiale.
Da atomi di vita
fino raggiungere l'apoteosi,
il corpo umano in cui s'è incarnato
il Demiurgo il Dio Vivente
principio dell'evoluzione.
Il Cristo Cosmico padrone
dei tempi innumerevoli,
delle dimensioni parallele,
degli universi infiniti.
Il Grande Artigiano
eternamente vivente.
Come un mendicante all'angolo della strada
aspetta un segno di speranza
io sono alla disperata ricerca
dei tuoi baci
dei tuoi abbracci
dei tuoi silenzi
di te.
La mia anima è li sul marciapiede
nuda e trasparente,
nessuno la vede,
nessuno la sente
la mia anima è li sola sul marciapiede
in attesa di te.