Scritta da: Rosarita De Martino
in Poesie (Poesie personali)
Tre metri sopra il cielo
Improvvisa,
inattesa
nuova giovinezza
mi rifiorisce
dentro
e arrivo a tre metri
sopra il cielo.
Commenta
Improvvisa,
inattesa
nuova giovinezza
mi rifiorisce
dentro
e arrivo a tre metri
sopra il cielo.
Un'altra estate se ne va quanta tristezza lascerà.
Pensi al tuo amore lontano,
al profumo del fieno e del grano, quando ti stringeva forte la mano e ti diceva "Ti amo!"
Il sole che ti dava tanto calore non riesce più a scaldare il tuo cuore, la tristezza ha preso il sopravvento per il tuo amore lontano ormai senza tempo.
Il verde, il sole, il mare, sono cose da dimenticare e tu non hai più voglia di amare, ti senti triste e sola e vorresti scappare, scappare lontano e trovare un altro amore che ti stringa ancora forte la mano.
Quanta nostalgia in questa triste estate mia piena di malinconia
e che sta fuggendo via.
Caro papà sono la tua piccolina.
Forse tu non ti ricordi più quando mi insegnavi la tabellina
e quanto ti arrabbiavi quando mi insegnavi la divisione mentre io volevo solo guardare la televisione!
Adesso la tua memoria non è quasi mai presente perché il tuo pensiero vola lontano, lontano, quando a 18 anni ti hanno dato un fucile in mano e hai fatto 6 anni di guerra a tempo pieno mentre le bombe ti passavano sempre più vicino.
Quando poi mi sono sposata e all'altare mi hai accompagnato, eri tu quello più emozionato.
Caro papà ormai tanti, tanti anni sono passati e tu del presente non ricordi quasi più niente,
ma adesso sono io che ricordo ogni mattina di essere sempre e ancora la tua piccolina.
Guardo il tramonto e penso al giorno passato.
Un giorno finito che oramai se n'è andato.
Un ricordo che lentamente scompare.
Come la luce del sole mentre si spegne sul mare.
Il rosso che accende la fantasia dei pensieri.
Fa sognare la mente e libera i miei desideri.
L'onda spumeggiante sembra che lo voglia baciare.
Baciare quel sole accecante,
una volta splendente,
ma che ora è decadente.
Luce calante di una storia finita.
Ma preludio di una notte incantata.
Speranza di un alba radiosa.
Promessa scritta nel cielo, tra il sole e l'onda sua sposa.
La promessa d'un giorno migliore.
Una promessa d'Amore.
Amare, vivere, sognare.
L'amore è non venir meno alla fede.
L'amore va vissuto libero.
L'amore è dedizione completa.
L'amore è passione crescente.
L'amore non rispetta le convenzioni.
L'amore rappresenta il centro della
nostra esistenza.
L'amore non ha limiti.
Il più grande e meraviglioso gesto
d'amore è donarsi completamente.
Il motivo per cui vale la pena di vivere.
Fiore
dolce fiore
fiore
dai petali
di vento
fiore di porpora
e stami
d'argento
fiore
umile
fiore
alto
fiore mio
irraggiungibile
fiore
d'incanto...
Povero fiore
travolto dalla
bufera!
Fiore che
dispera
dispera...
La mia mano ti
accarezza
ma non
ti coglie
leggera come
la brezza
delicata come
le foglie
la mia mano piccola
di bimba e di fanciulla
la mia mano
amore
la mia mano
la mia mano
ti culla.
Certi amori sono
figli ripudiati:
partoriti al buio,
per terra,
da madri
con le mani legate
e una benda
sulla bocca per
soffocare
le grida.
Restano
per terra,
in una pozza di sangue di placenta
e amnios,
luridi di sangue di placenta
e amnios,
dentro una culla
di sangue di placenta
e amnios,
coi pugni
mobili
contro il buio a
urlare
perché
nacquero soltanto per
morire.
Sei arrivata da me su un carro pieno di sonagli,
carico dei frutti più polposi della terra.
C'erano le fragole di maggio, il ribes schietto,
le piccole more cresciute dolcissime
timide tra cespugli di spine.
E c'era l'uva nera. E tu eri nel mezzo.
Col piede nudo calpestando le frutta,
immersa in quel sangue aromatico
di terra, tendevi verso me le
mani aperte, perché da quel
bulbo di carne io potessi bere.
Sei arrivata da me come un vento d'oriente
speziato di cedro e di cannella,
corteccia di mirra,
miele di zenzero,
bronzo d'Egitto,
caldo seno d'odalisca,
vapore di samovar.
Sei arrivata da me, giusto
il tempo di capire,
che nient'altro eri
che il sogno ad occhi aperti
di un'intensa notte d'estate
brillante di stelle.
E impazzita ascoltavo
il mio cuore...
e ad occhi chiusi
mi allontanavo
aggirandomi tra frasi... silenziose
e ti cercavo fra scampoli
di note inseguendo
parole d'amore...
e nella penombra
il tuo nome sussurravo...
Brusii di stelle
seguivano il mio ricordare
e lentamente
ti trovavo accanto.
E ascoltavo una voce
solo per me...
ma era semplice fruscio
di suggestioni
splendide chimere
sfuggite dai miei inutili sospiri.
Disperatamente cerco di te
in ogni parola...
e tramuto distanti attimi
come occhi di chimera
che volò allettante d'emozioni,
mi sfiorò con ali di poesia
e ghermì il sorriso intenerito.
Disperatamente
chiedo di te ai pensieri
che testardi s'insinuano
come correnti bizzarre in labirinti
che risuonano cupi il silenzio.
E domando
perché sognai il tuo dire
che riempì di dolcezza il mio respiro,
perché ora crudele nostalgia
riveste un sogno
che inerme
era già incredulo di vita...