Poesie personali


Scritta da: Antonio Dati
in Poesie (Poesie personali)
Amare, vivere, sognare.
L'amore è non venir meno alla fede.
L'amore va vissuto libero.
L'amore è dedizione completa.
L'amore è passione crescente.
L'amore non rispetta le convenzioni.
L'amore rappresenta il centro della
nostra esistenza.
L'amore non ha limiti.
Il più grande e meraviglioso gesto
d'amore è donarsi completamente.
Il motivo per cui vale la pena di vivere.
Composta venerdì 21 agosto 2009
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    Scritta da: sintagma
    in Poesie (Poesie personali)
    Fiore
    dolce fiore
    fiore
    dai petali
    di vento
    fiore di porpora
    e stami
    d'argento
    fiore
    umile
    fiore
    alto
    fiore mio
    irraggiungibile
    fiore
    d'incanto...
    Povero fiore
    travolto dalla
    bufera!
    Fiore che
    dispera
    dispera...
    La mia mano ti
    accarezza
    ma non
    ti coglie
    leggera come
    la brezza
    delicata come
    le foglie
    la mia mano piccola
    di bimba e di fanciulla
    la mia mano
    amore
    la mia mano
    la mia mano
    ti culla.
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      Scritta da: sintagma
      in Poesie (Poesie personali)
      Certi amori sono
      figli ripudiati:
      partoriti al buio,
      per terra,
      da madri
      con le mani legate
      e una benda
      sulla bocca per
      soffocare
      le grida.
      Restano
      per terra,
      in una pozza di sangue di placenta
      e amnios,
      luridi di sangue di placenta
      e amnios,
      dentro una culla
      di sangue di placenta
      e amnios,
      coi pugni
      mobili
      contro il buio a
      urlare
      perché
      nacquero soltanto per
      morire.
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        Scritta da: sintagma
        in Poesie (Poesie personali)

        Sogno

        Sei arrivata da me su un carro pieno di sonagli,
        carico dei frutti più polposi della terra.
        C'erano le fragole di maggio, il ribes schietto,
        le piccole more cresciute dolcissime
        timide tra cespugli di spine.
        E c'era l'uva nera. E tu eri nel mezzo.
        Col piede nudo calpestando le frutta,
        immersa in quel sangue aromatico
        di terra, tendevi verso me le
        mani aperte, perché da quel
        bulbo di carne io potessi bere.
        Sei arrivata da me come un vento d'oriente
        speziato di cedro e di cannella,
        corteccia di mirra,
        miele di zenzero,
        bronzo d'Egitto,
        caldo seno d'odalisca,
        vapore di samovar.
        Sei arrivata da me, giusto
        il tempo di capire,
        che nient'altro eri
        che il sogno ad occhi aperti
        di un'intensa notte d'estate
        brillante di stelle.
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          Scritta da: Marhiel Mellis
          in Poesie (Poesie personali)

          E ascoltavo

          E impazzita ascoltavo
          il mio cuore...
          e ad occhi chiusi
          mi allontanavo
          aggirandomi tra frasi... silenziose
          e ti cercavo fra scampoli
          di note inseguendo
          parole d'amore...
          e nella penombra
          il tuo nome sussurravo...
          Brusii di stelle
          seguivano il mio ricordare
          e lentamente
          ti trovavo accanto.
          E ascoltavo una voce
          solo per me...
          ma era semplice fruscio
          di suggestioni
          splendide chimere
          sfuggite dai miei inutili sospiri.
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            Scritta da: Marhiel Mellis
            in Poesie (Poesie personali)

            Disperatamente

            Disperatamente cerco di te
            in ogni parola...
            e tramuto distanti attimi
            come occhi di chimera
            che volò allettante d'emozioni,
            mi sfiorò con ali di poesia
            e ghermì il sorriso intenerito.
            Disperatamente
            chiedo di te ai pensieri
            che testardi s'insinuano
            come correnti bizzarre in labirinti
            che risuonano cupi il silenzio.
            E domando
            perché sognai il tuo dire
            che riempì di dolcezza il mio respiro,
            perché ora crudele nostalgia
            riveste un sogno
            che inerme
            era già incredulo di vita...
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              Scritta da: sintagma
              in Poesie (Poesie personali)

              Ode alla mia sultana

              Quando il buon Dio
              creò l'universo
              mise il cuore nel palmo
              e rimase a guardarlo palpitare
              in silenzio.
              Poi il buon Dio
              racchiuse tutto
              l'universo in
              un uovo
              prese la mia sultana
              e glielo mise nel petto.
              Così ogni volta che
              la mia sultana
              ama
              si schiude l'universo come
              in quel primo giorno
              in cui fu creato
              il tempo
              il sole
              il cielo
              le stelle
              la luna
              il fiore e
              la mia sultana.
              Che è la prima
              di tutte le donne
              non perché nacque
              prima di tutte le donne
              prima perfino a Eva
              ma perché tutte le donne
              contiene
              nel grembo
              perché la mia sultana
              è madre
              è terra
              è un fiume di lava
              che tutto travolge
              che tutto fonde
              che avanza lento e
              infuocato
              che vuoi
              toccare ma
              le mani da
              preservare
              sono un ostacolo
              funesto
              funesto.
              La mia sultana sta
              ai piedi della croce
              con gli occhi più
              appassionati
              della terra
              raccoglie le lagrime
              di Gesù che
              muore e
              non si accorge
              di me
              che tolgo
              la corona
              di spine.
              La mia sultana è
              un pettirosso sulla
              spalla di un
              poeta
              un colibrì ch beve
              nettare
              da un fiore
              un'abbazia
              imponente
              in cima a
              un monte.
              Percorro l'erta
              arrancando
              e mi sorprende
              il profumo
              dell'estate
              che è il profumo
              della mia
              sultana
              odore di
              ginestra
              odore di
              roccia
              odore di erba
              selvatica cresciuta
              tra le rocce.
              Come un asino
              procedo
              in silenzio
              col capo
              chino.
              E nel mio sogno
              d'amore
              senza fine
              porto
              la mia sultana
              sulla groppa
              con un fascio
              di rose
              tra le braccia e
              una corona di
              ciliegio
              intorno alle
              tempie.
              E la mia sultana
              è sultana
              tra i fiori.
              E si schiude
              il mio cuore
              come quel primo
              giorno in cui
              fu creato
              il tempo
              il sole
              il cielo
              le stelle
              la luna
              il fiore e
              la mia sultana.
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                Scritta da: Marhiel Mellis
                in Poesie (Poesie personali)

                Getterò

                Getterò alle ortiche i miei sogni
                che accattivanti ma fragili si offrivano...
                Li guarderò disperdersi
                al vento dell'effimero...
                lui amante dei desideri
                raggirante sorrisi...

                Getterò alle ortiche i miei sguardi
                per non intravedere ricordi,
                e lascerò che la pioggia
                confonda le mie attese solitarie
                nell'anima ingrigita...

                Getterò alle ortiche
                le mie parole ormai offuscate
                da vane remote emozioni...
                le vedrò mute, senza respiro,
                dissolversi come nebbia
                al sole della nulla.

                Getterò alle ortiche i miei giorni
                che colgono ore di abitudini...
                Li vedrò scivolare indolenti
                sui sentieri dell'età del mio tempo
                spogli di echi ridenti
                e di slanci spensierati...
                .
                Getterò, anche la mia malinconia,
                alle ortiche
                ma di esse prima mi avvelenerò,
                ricercandovi per un'ultima volta
                i miei sogni, i miei sguardi,
                le mie parole, i miei giorni,
                la mia sfiancata malinconia,
                ... li stringerò al cuore
                fino a sanguinare
                ancora e ancora più forte
                e così, un attimo dopo,
                ... esausta ne morirò.
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                  Scritta da: Paolo P
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Desiderai

                  Ahi! Quanto desiderai che i colori delle farfalle si accendessero.
                  Ahi! Quanto desiderai che il suon del cuore si elevasse.
                  Aspettai per lune l'avvento della fine di questo pensiero,
                  riaffiorano le tormentante lacrime sul selciato sparse.

                  Ahi! Se potessi porre fine in un sol sospiro
                  a questa angoscia che mi consuma dentro.
                  Oh stelle, così lucenti in cielo, vi ammiro
                  da me, mi attanaglia l'animo solo uno stridulo aspro.

                  Splendete lassù, accendete la notte
                  illuminatemi il lungo cammino
                  e in un sogno d'autunno riapritemi le porte,
                  svegliatemi quando il sole è alto ed è già mattino.
                  Composta venerdì 28 agosto 2009
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                    Scritta da: Marzia Ornofoli
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Da sempre nel cuore

                    Mille risvegli
                    dichiarati da un amore
                    da sempre nel cuore,
                    dolcezza come il miele
                    che sanno di felicità.
                    È tutto protetto
                    dall'atmosfera di cento baci,
                    meraviglioso sogno
                    da sempre nel cuore.
                    C'è un tesoro,
                    l'abbraccio caro d'un istante
                    al chiaror della luna
                    e silenzio
                    guardiamo luminose stelle.
                    La storia di un'amore.
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