Poesie personali


Scritta da: Gian Paolo Ciceri
in Poesie (Poesie personali)

Palingenesi, in lavatrice

Lavatrice, ma
solo di scelti panni,
capi firmati.
Temperature basse,
dosaggi calibrati.

Già, detersivo:
quella tensione lava,
smacchia, pulisce.
Quel che resta, nel mare,
sparisca, si nasconda.

Intanto, guarda
vanità: sulle corde,
ad asciugare.

Poi sarà ferro,
e gruccia, muta spalla,
palingenesi.
Composta lunedì 10 agosto 2009
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    Scritta da: Michela Zanarella
    in Poesie (Poesie personali)

    L'eco bianco delle stelle

    È notte,
    un rincorrersi buio di sogni
    sotto l'eco bianco delle stelle.
    Cerco il rumore chiaro della luce
    tra le gonne di una luna in equilibrio.
    Aquiloni neri confondono
    le gerarchie del cielo.
    Vorrei capire,
    capire e sentire il passo veloce
    delle distanze,
    aggrappandomi alle labbra
    di un silenzio quasi perfetto.
    Al contatto con i miei occhi
    le allegrie di una cometa
    annusano le lenzuola del confine.
    E fuggo con la pelle
    a godere
    il naufragare lento di un nettare
    d'estate.
    Composta lunedì 10 agosto 2009
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      Scritta da: Paolo P
      in Poesie (Poesie personali)

      Vano cammino

      Dimenticare e rassegnarsi
      andare avanti e non aver paura,
      ma la strada non è che scura.
      I resti sono sparsi...

      ... i resti di ciò che è stato
      mi rimembrano il passato.
      Urlare aiuto!
      Ma il tempo è scaduto.

      I ricordi restano,
      sì, che possano bastare
      pel cammino illuminare.
      Dio, fa che tutto non sia vano!
      Composta sabato 1 agosto 2009
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        Scritta da: Giovanna
        in Poesie (Poesie personali)

        Dimenticare

        Non è facile dimenticare
        il passato della tua vita
        Che ti segue da vicino
        Quando mangi, quando dormi
        Anche quando tu respiri,
        e ti svegli al mattino
        Tra singhiozzi e lunghi pianti
        e un mare di sospiri.

        Con gli occhi offuscati,
        Stai sdraiato nel tuo letto,
        e le lacrime sul viso
        Stan scendendo giù sul petto.
        C'e una calma abissale,
        Intorno a te e tutto fermo
        e la tua vita scorre
        Come un film su un grande schermo.

        Stai guardando da lontano
        Il tuo passato sofferente
        Che è pieno di ricordi
        Già portati nel presente.
        Cerchi solo un po' di pace
        e di allontanare tutto
        Di dimenticare almeno
        l'incubo che hai avuto.

        La tranquillità ti avvolge
        e ti senti più sereno
        Anche se nel tuo inconscio
        c'è ancora del veleno.
        Tra le bianche lenzuola
        Sei ancora un sognatore,
        l'alba di un nuovo giorno
        Ti risveglia anche l'amore.
        Composta venerdì 20 marzo 2009
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          in Poesie (Poesie personali)

          Scozia

          Narciso e Ofelia, alcuni personaggi nati dalla più meravigliosa mente d'ogni tempo, potrebbe al pari di quell'istante rubare tempo all'eternità e diventare esso stesso Infinito.
          Senza badare affatto, al lieve vento dai sapori salmastri che giunge dalle scogliere a picco sull'oceano che di lì a poco regna incontrastato.
          Un fruscio lieve e mistico dondola nell'alito di aria, porta con se le voci del bosco, con tutti i suoi folletti e le sue fate. Non c'è spazio per il cielo d'uggiosa tristezza che promette pesanti gocce in dono ai mortali abitanti del mondo. Di quel mondo, un lembo di erba smeraldina lontana da ogni realtà. Lontana da ogni parvenza di tangibilità. Lì è il sogno, lì è l'effimero. Effimero come le vesti bianche che si smuovono dolci, effimero come la carezza fredda della sera che avanza, che tocca la pelle chiara, risvegliandone i sentori, risvegliandone l'essenza. E forse non è più l'aria o il vento a toccare la pelle di marmo, forse ora è altra pelle a sfiorarla, pelle di mani... pelle di labbra. Baci, soffici e delicate carezze che descrivono intarsi esotici e misteriosi sulla carne fremente.
          Altri attimi, perché svegliarla da quel sogno... un attimo ancora, c'è sempre tempo per consentire al sogno di detronizzare la realtà. Un attimo ancora, e poi le diremo di aprire gli occhi, e tornare nella sua stanza a contemplare il cielo dalla finestra aperta.
          Sogna ragazza, perché perduto il sogno sarebbe persa anche l'anima.
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            Scritta da: Paolo P
            in Poesie (Poesie personali)

            Se ne va la primavera

            È il tempo dei fiori
            è il tempo del sole.
            Ma non bastano mille parole
            non restano più i cori,

            quel sogno è passato,
            risvegliarsi è dura
            la realtà? Fa paura!
            Tutto ciò ormai è andato.

            È così, si spera
            ma con te se ne va la primavera...
            Composta sabato 1 agosto 2009
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              Scritta da: Paolo P
              in Poesie (Poesie personali)

              Sei volata via

              E così sei volata via
              via dalla vita mia,
              ma non dal mio cuore
              ti penso ancora per ore
              penso ai bei momenti passati
              e a quei sogni ormai spezzati.
              Bisogna guardare avanti senza resa
              ma non c'è più la strada intrapresa.
              E tutti quei ponti che avrei voluto innalzare
              avanti non mi faranno comunque più andare.
              Amore e anima mia,
              e così sei volata via...
              Composta sabato 1 agosto 2009
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                Scritta da: Paolo P
                in Poesie (Poesie personali)

                Non muore

                Sentire il tuo sapore
                come brezza primaverile.
                Sentire il tuo calore
                come carezza d'aprile.
                È nelle tue labbra che mi perdo
                ed è nei tuoi occhi che trovo la luce.
                Ora solo un brivido freddo
                e nessuna stella mi conduce.
                Ti promisi amore eterno,
                ora invece devo sopprimere,
                preferirei bruciare all'inferno
                piuttosto di non poter esprimere
                l'amore che provo per te.
                Dentro arde un fuoco,
                è il cuore che palpita per te
                non è mai stato un gioco.
                E questo mio amore,
                finché batte in petto il cuore
                non muore,
                no, non muore.
                Composta domenica 9 agosto 2009
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                  Scritta da: Paolo P
                  in Poesie (Poesie personali)

                  A volte ritorna

                  A volte ritorna
                  nell'intensità di uno sguardo
                  nel soffio di un respiro
                  nel cenno di un sorriso.

                  A volte ritorna
                  travolge tutto,
                  riaccende la fiamma
                  e spegne l'ira.

                  A volte ritorna
                  nei miei pensieri
                  nei miei sogni
                  nei miei desideri.

                  A volte ritorna
                  a scaldare il cuore,
                  a sciogliere il ghiaccio
                  del sangue gelato.

                  A volte ritorna
                  e voglio sia per sempre
                  per riempire la mia vita
                  e realizzare il mio anelito alla felicità.
                  Composta domenica 9 agosto 2009
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                    Scritta da: Paolo P
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Cosa ne sarà di noi

                    Cosa ne sarà di noi
                    quando il ricordo sarà sbiadito
                    e quando l'amore sarà assopito?
                    Cosa ne sarà di noi
                    quando non sentirò più il tepore
                    e quando avrò dimenticato il tuo dolce sapore?
                    Cosa ne sarà di noi
                    quando la fiamma sarà spenta
                    e l'oscurità ci paventa?
                    Cosa ne sarà di quei baci
                    di quegli abbracci,
                    di quei sussurri affannati
                    e di quei sguardi accennati?
                    Che ne sarà della poesia
                    quando tu, o musa mia
                    sarai andata via?
                    Composta domenica 9 agosto 2009
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