Poesie personali


Scritta da: Franco Mastroianni
in Poesie (Poesie personali)

Un pezzo di parola

Che sogno brutto
ho fatto questa notte
tanto... che sto quasi male

ero nei corridoi... dell'ospedale
ma non era come gli altri

in quel posto ricoveravano
pezzi di parole

tra i letti numerati
e
tra parole soffocate
dai lamenti
leggevo le cartelle dei
degenti

tvb... tvtb... nn... ttt... qnd
qst... xkè... cm... cn... tat
risp... dv... sux... ke... tadb
sms... qnd...

con voce roca... mi chiama
un pezzo di parola

mi dice... lascia stare
ormai non puoi fare più niente
la fretta ci ha tagliato e non abbiamo spazio
sulle bocche della gente

vai... lasciaci sole.

Mi son svegliato... e non ho più parole.
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    Scritta da: Franco Mastroianni
    in Poesie (Poesie personali)

    Dolce macedonia

    Sei tutti i gusti
    della frutta
    il tuo profumo
    la tua... delicatezza
    fanno di te
    una dolce macedonia
    d'amore... di bellezza

    sei mora... sei lampone
    sei fetta di melone
    sei fragola di bosco
    sei mirtillo
    sei la ciliegia
    che apre le porte
    alla cicala... al grillo

    sei morbida buccia di pesca
    sei il succo dentro al chicco
    dell'uva... di limone della costa

    sei fico infarinato
    e tostato piano piano
    sei... chicco di melograno

    sei l'amarena messa
    sulla panna del gelato
    sei l'anguria dal sapore zuccherato

    sei mela verde... gialla rossa
    sei... il frutto del riccio
    quando l'autunno bussa

    sei tutti i gusti della frutta
    ed io
    ti mangio... tutta.
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      Scritta da: fa
      in Poesie (Poesie personali)
      Giorni di sole colorano la mia stanza...
      dolci risvegli danno un nuovo sapore alle giornate calde d'agosto...
      tutto sembra mite...
      tutto tra poco accarezzerà il tempo dei ricordi...
      ma ora è tutto pronto...
      meglio vivere oggi senza pensare a ciò che domani sarà ricordato o chissà... solo dimenticato!
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        Scritta da: dax
        in Poesie (Poesie personali)

        Insetti

        Tra i rami e le foglie,
        nel sottobosco fervente si vita.

        Piccoli esseri quasi invisibili.
        Sembrano inutili all'occhio superficiale.

        Ferventi lavoratori permettono
        a tutti noi uomini di vivere,
        ai poeti d'ispirarsi, agli scienziati
        di svelare i segreti dell'universo,
        ai santi di scrutare i piani di Dio.

        Permettono agli artisti di creare,
        alle madri di partorire nuovi figli.

        Tutto partendo da voi minuscole indifese,
        a volte ripugnanti creature, piccoli mattoni
        della vita, indispensabili essenziali amici.
        Composta nel agosto 2009
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          Scritta da: Don Juan
          in Poesie (Poesie personali)
          Un vecchio seduto su una grande valigia,
          pensa e ripensa a chissà cosa,
          afferra saldo tra le mani un bianco fazzoletto,
          nei suoi occhi il peso degli anni,
          sulle labbra l'amaro di un addio appena consumato.
          Per un attimo rivolge il suo sguardo su di me
          e un sorriso squarcia la malinconia.
          A passi spenti mi si fa incontro
          ed allunga la mano vissuta
          per salutare chi gli ricorda la sua gioventù.
          La voce è sicura quando
          scandisce il suo saluto di soldato,
          e per un'attimo si accende nei suoi occhi
          la stessa fiamma che nei miei prese vita
          quel giorno che a man levata urlai la mia fedeltà
          al suolo che tiene saldi i miei passi.
          Nei miei tratti rivede se stesso
          ed il fiore della sua gioventù,
          nei suoi occhi rivedo l'orgoglio
          che ogni giorno muove il mio cammino.
          Composta sabato 1 agosto 2009
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            Scritta da: Greta D'adelfio
            in Poesie (Poesie personali)

            Tutto cambia

            Tutto cambia:
            il mondo, le immagini, le opinioni, i pensieri
            anche voi state cambiando
            perché tutto cambia.
            Gli uccelli non fanno più i nidi,
            i torrenti non scendono giù dalla montagna,
            il mare non ha più movimento
            e non vuole più ondeggiare.
            Anche il cielo cambia colore
            perché è giusto sia così,
            lentamente,
            cambia aspetto...
            apre il suo mantello celeste dallo spazio infinito.
            Tutto ciò che è esistito è cambiato,
            semplicemente,
            come un uomo cambia una donna...
            rivolgendo insieme i loro sguardi verso un altro cielo.
            Non vi è più fine, perché tutto cambia
            la morte è vita
            e la vita è morte...
            una soprannaturale storia che cambierà
            una vicenda tutta nuova e diversa...

            Tutto cambia, e anch'io cambierò, del resto.
            Composta venerdì 16 gennaio 2009
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              Scritta da: Marzia Ornofoli
              in Poesie (Poesie personali)

              L'ultimo tuffo

              Ea quel dì gran festa e noi ragazzi
              s'era venuti al Po per la nuotata;
              finivano le scuole e come pazzi
              per la gioia, era tutta una risata.

              Sull'onda mormorante del gran Pado,
              correva l'acqua sciolta dalle nevi
              e il forte corso ricopriva il guado
              ed ammoniva tutti «o nuoti o bevi».

              Eri un fanciullo, Enrico, uando al porto,
              tu ti tuffasti giù come dal cielo,
              ma l'ancora spietata ti fè morto
              e l'onda s'ammantò di un rosso velo.

              Oh quanto il tuo ritorno fu mai duro
              su quel furgone nero e traballante
              che ti recò da Pontelagoscuro
              al tuo papà malato e un po' tremante!

              Fu il primo colpo d'ala che la morte
              battè su noi ragazzi e duramente
              ad ammonire, fredda, che la sorte
              uccide anche la vita più innocente.

              Molt'anni son passatida quel giorno
              e il mondo ha ripercosso i nostri cuori
              che sparuti si guardano dattorno
              e gioie più non vedon ma dolori.

              Su la tua tomba c'è talora un fiore
              portato da un amico e un fiocco lume,
              onaggio di una antico tuffatore
              all'innocente inferia del gran fiume.

              Fu dolce forse a te morirbambino,
              menttr'ansimante per la bella gara
              tu ti lanciavi giù dal trampolino,
              tra gli amici paludenti di Ferrara.

              Tu nella tomba entravi allor di schianto,
              purissimo qual nume giovinetto,
              lasciando a noi la vita col suo pianto,
              mentre gioivi al viver più perfetto.
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