Scritta da: Maria Concetta Arcioni
in Poesie (Poesie personali)
Sopra il prato bagnato
mi è caro il ventoso pino.
Scherzano le rondini,
battendo le ali.
Sopra il cretoso tetto
fragili tenere nuvole
danzano
nell'azzurro cielo.
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Sopra il prato bagnato
mi è caro il ventoso pino.
Scherzano le rondini,
battendo le ali.
Sopra il cretoso tetto
fragili tenere nuvole
danzano
nell'azzurro cielo.
La più giovane
e allegra
delle rondini
chiama i
i suoi genitori
con voce arancione.
Ormai tutto è perduto,
la morte allunga l'ombra
sulle giornate sempre
più corte, sul mio corpo
sempre più vecchio: inutile.
Ricordo, i volti,
le persone
distrutte dal vento
ardente della morte,
persone che si credevano
indistruttibili, intoccabili.
Arroganze punite!
Stupidità derise!
Cattiverie condannate!
Ladri; usurai, sfruttatori,
decomposti nella terra
infetta dei cimiteri.
Re, imperatori, condottieri,
tiranni dimenticati,
ridotti a macabri pagliacci.
Fugge l'eterno tempo,
dimentico del nostro dolore,
del nostro soffrire.
Lentamente nell'infinito:
silenzioso asettico crudele: fugge!
Le parole
attraversano la mia pelle
sciolgono la mia carne
scheggiano le mie ossa
si infilzano nella mia anima.
Ormai indispensabili
come luce per i colori,
come notte per la luna,
come sguardo per gli innamorati,
come saliva per la digestione,
come il dolore per la vera gioia,
come madre per un bimbo,
come la vita per la morte.
Come Te
ed i tuoi Sorrisi,
per me...
Quando sei felice,
tutto ti sembra un sogno...
solo il dolore è vero.
Si incamminava in quel sentiero di stelle. Ogni passo ne muoveva una: alcune cadevano, altre si accendevano come fanno le lampadine di colpo in una stanza buia. La strada della vita è così: a volte inciampi, a volte ti ritrovi magicamente con una luce maggiore che ti porta a guardare avanti.
Carta pesta che sprigiona sfoglie di abbracci
e tu credi sia sincerità...
Docile cera che si cosparge nel sapore di una parola
e tu credi sia comprensione...
Occhi che guardano il tuo orizzonte
e tu pensi sia una carezza...
Una mano che sagoma una strada
e tu pensi sia una impronta che ti guida...
Il calore di un sorriso e il profumo denso di un ombra che ti avvolge
e tu pensi sia amicizia...
Ma poi ti accorgi che è solo un illusione!
Pensarti è mettere le ali e
librarsi in un volo ad alta quota...
pensarti è un tramonto dove
delicate pennellate nel cielo sono
un ritratto dell'anima tua...
Pensarti è un tappeto stellato sopra
la testa...
Pensarti è la briosità del giorno e la
passione della notte...
Pensarti è la mia vita ma... Amarti è il mio sogno...
Vorrei portarti dove
c'è la neve candida,
e fare pupazzi di neve.
Vorrei portarti su una
giostra e, farti divertire
come quando eri bambina.
Vorrei sentirti ridere di
gioia e vederti felice
Vorrei poterti dare tutto
questo
perché tu possa sentire
questo inno alla vita.
È sera, solitario un uomo cammina
per una buia stradina
rischiarata sol dalla luna.
Alle sue spalle, originata dal chiaror lunare la sua ombra.
La sua ombra alle sue spalle lo spaventa,
il suo corpo è scosso da tremori, s'agita tanto,
suda, si volta a scatti,
sobbalza al miglior dei gatti.
È pervaso dalla paura,
guarda la bianca luna
come cercar aiuto
per il suo spirito inquieto.
Giunto sul porton di casa si gira,
l'ombra è sparita, che brutta sera!
L'ombra altro non era
che la sua coscienza nera.