Poesie personali


Scritta da: Anna Maria De Carlo
in Poesie (Poesie personali)

L'anello perfetto

Il pegno d'amore,
la meta e i solenni sponsali,
una donna realizzata, l'uomo ideale,
per sempre il suo amore, i figli, il focolare.

Principessa dalle dita perfette,
del suo harem, una delle predilette,
un lampo, la giusta percezione e rinsavì,
lei non era certo la sola per quello lì.

E così,
quell'anello maledetto,
dalla morbida scatola di gioielleria di tutto rispetto,
per troppo poco cinse il prescelto anulare
tra lucide unghia laccate e il profumo giusto d'amare.

Precipitò dal girevole ponte
lanciato da un finestrino aperto
al centro dei due mari
e tra le due sponde,
così che spinto dalle correnti,
tra pesci, alghe e natanti,
potesse far bella mostra di sé
il falso simbolo di due ex amanti.
Composta venerdì 30 ottobre 2009
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    Scritta da: Anna Maria De Carlo
    in Poesie (Poesie personali)

    Cristalli di vendetta

    La fuga di un lui
    da seducenti catene di possesso
    e dalla fame di sesso
    di una serva,
    in preda all'ossessione,
    del languore d'amore.

    L'abbandono, la rabbia, il sospetto,
    l'odio feroce che scorre,
    un colpo folle,
    esplosione di cristalli
    che vorrebbero insanguinare carni.

    Ma la vendetta è una cicatrice profonda
    che il senso di colpa infetta,
    una vergogna da non poter mostrare,
    un'impotente disperazione
    che la fuga di lui non ha potuto evitare.
    Composta giovedì 5 novembre 2009
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      in Poesie (Poesie personali)

      Bavanera

      Se non inchiara l'opaco divenire
      e nel torbido nero tremo e avvizzisco
      se moccolo si fa il lucignolo della vita
      a che nel fugace resistere e respirare?
      Si, smettiamola: voglio capitolare!
      Su vieni Morte, proba amante
      annullami e innalza il tuo vessillo
      sulla sostanza del mio corpo,
      circondato da selvagge vermene
      tumulato io resti sotto i cipressi.
      A che vale restare al guinzaglio
      del tempo despota che incede
      e tra strappi d'essere al nulla mi adduce?
      Sono stanco di tutto, di me, del mondo,
      di tambureggiare dimessi di speranze
      stanco di contumelie, di sogni, di ritorni
      e partenze, di accalappi e di illusioni.
      Non sono stato un buon impresario
      del mio destino e fiaschi e fischi
      a più non dire più non li ho contati:
      pochi i giorni di rimediata allegria
      rare e brevi le feste e i canti del cuore.
      Appartato deluso e intirizzito
      fuggite ombre, ho cambiato panchina
      ma sempre il sole andava altrove,
      ogni volta che ad un incrocio
      sceglievo una viuzza illuminata
      consueta era l'indifferenza raccolta
      da cuori e occhi d'altri incrociati.
      Passante avrei parlato per anni
      di che dentro avevo e moriva
      quando malinconie sfibravano
      il corpo e l'anima pene spiantava.
      Finché ho creduto in qualcosa
      ho tenuto duro e combattuto
      e ora che fido in più in niente
      tanto vale che il mio incomprensibile
      tutto smagato muti in uno zero assoluto.
      Anche il nero, come il verde o l'azzurro,
      è un colore nell'inganno delle tinte
      possibili delle cose che colorano la vita.
      Mi sarei dovuto abbonare a un Dio
      ebete partecipare a mostre e raduni,
      frequentare navate, sfilare ai suoi atelier
      per infilarmi in celesti drappi e veli
      ma non ebbi mai un biglietto di invito
      e compresenza di me stesso solo fui.
      Ieri oggi domani andate altrove
      di voi libero, mi distendo nel nulla.
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        in Poesie (Poesie personali)

        Vieni fuori, esci dall'ombra

        Può il vento delle parole amorevoli
        incidere o scalfire muri di granito?
        Eppure col suo mantice soffia
        e nel tempo con carezze modella
        il crinale selvaggio che lo respinge,
        da sporgenze informi e senza volto
        vi ritaglia, a volte, fisionomie divine.
        Io non so che essere vento
        vento che parla all'unisono umano
        che scava dentro chi non intende
        onda d'aria che increspa e infrange
        lo specchio trasparente ove vanità
        in sosta narcise si mirano, onda
        che cancella immagini che niente
        di chi vi si specchia riflettono conforme.
        Soffierà stanotte il vento alla tua finestra
        ma non aprirla, il respiro
        registrane in silenzio.
        Fiuu... fiuu... Lo senti
        che parla con la mia voce?
        -è tutto nero, è tutto buio
        nulla si rischiara in me
        voglio restare dove sono! -
        così incomprensibile amica
        mi sembrò di udire l'ultima volta
        che sognai i tuoi occhi sui miei...
        Or prima che mi avvii oltre la linea
        che ci separerà all'infinito, ascolta.
        Vieni fuori, esci dall'ombra
        non ti fermare interita sul nulla
        se riflessi di luce ti trapassano
        e in una scia luminosa resti impigliata.
        Sollevati sopra l'opaco e il nero
        e spicca un volo, rompi l'indugio
        e guarda oltre. Vi sono tempi
        e luoghi d'amore, piane di speranze
        navi in partenza, giovani sogni in attesa.
        Varca il limite del limite
        e cambia possesso di ciò che non hai
        cedi ad un'altra fede e fanne polo
        luminoso ovunque visibile
        quando il cuore si smarrisce
        e all'impazzita vaga senza meta
        girovago tra paesaggi di giorni orripilanti
        tra vociferare di echi di bubbole
        o strazi di memorie di un'età passata.
        La luce si cerca dentro e fuori di noi
        senza abiura o pentimento per quello
        che avemmo cercammo e fummo,
        affrontando il possibile e l'impossibile
        che come acqua che fruscia nella gora
        si può udire fluire tra le anse
        i gorghi e le curve del fiume della vita.
        Non vili duelliamo, battiamoci
        difendendo il regno della luce:
        meglio perire in combattimento
        che essere umiliati e iloti in marcimento
        incatenati ai ceppi della rassegnazione
        arresi e remissivi a ciò che accade
        senza scatti alteri, vinti tra i vinti.
        Raggiungi te stessa prima di altro cedimento
        cessi una inanità interiore, fatti sovversiva
        nell'attimo non ambiguo che ci unisce
        in questo soffio che ci trapassa e va oltre.
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          Scritta da: Gaetano Toffali
          in Poesie (Poesie personali)

          C'è un istante di me

          C'è un istante di me
          Che non rinuncia alla rima
          e dove c'è il cuore
          Ci lascia il tuo nome
          Testardo cocciuto
          Imbranato invero
          Non lascia la presa,
          Ma tu ci sei più.

          C'è un singhiozzo di me
          Che ha un vuoto di cielo
          Parole romanze
          Nel ricordo che sei
          La notte bastona
          Il giorno è realtà
          Sei a letto di un altro,
          e fata mia più.
          Composta nel febbraio 2008
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            Scritta da: Gaetano Toffali
            in Poesie (Poesie personali)

            Resta

            Resta
            Chiede il cuore ingenuo
            Tempo
            Non è arrivato ancora
            Solo
            è mestiere da capaci
            Bravo
            a far finta non lo sono
            Che manchi

            Nelle vene che di sangue sono esangui
            Che manchi
            Nei sorrisi che tra i denti sono stanchi
            Che manchi
            Nel cielo ancora aperto dei miei fianchi
            Che manchi
            Nel sbagliare siamo stati tutti quanti
            Tu manchi.
            Composta nel ottobre 2009
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              Scritta da: Peppe Fazzina
              in Poesie (Poesie personali)

              Maggio

              Maggio amico mio, ritorni prepotentemente nella
              mia vita, non ti ha detto per caso aprile che
              quelle che ti mandai erano le mie ultime
              parole? E tu bussi e vuoi pure entrare?
              Era il primo giorno del nuovo giorno,
              nell'aria antichi sapori inebriavano
              i miei sensi, quel giorno le dissi: io
              ti amo, tu complice della mia nemica,
              quel giorno io e lei stretti ascoltavamo
              un gruppo che suonava le nostre canzoni,
              un'atmosfera quasi magica mi avvolse,
              ero felice, quella notte
              confidai alla luna il mio amore.
              Quando te ne andasti mi dicesti: luglio!
              La sera dopo corsi al mare con lei, ma non
              capivo ancora luglio, ecco cosa non mi dicesti!
              A luglio lei decise di non tenere in grembo
              il frutto del mio amore, e luglio si vestì
              di novembre.
              Composta venerdì 13 novembre 2009
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                Scritta da: lorena
                in Poesie (Poesie personali)

                Il treno

                Ricordi?
                Affrontavi il vento urlando, gli innamorati si salutavano con nuove promesse... e portavi su quelle vecchie rotaie
                occhi sognanti
                di chi già intrecciava la trama
                di un rinnovato incontro
                immaginando lo sguardo ammaliato
                dell'uomo amato. Il treno segue i binari e ci fanno compagnia pianti o sorrisi e promesse. Chiudiamo gli occhi e tessiamo sogni mai sognati in attesa... dei ricordi più belli.
                Composta mercoledì 11 novembre 2009
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                  Scritta da: Sir Jo Black
                  in Poesie (Poesie personali)

                  E Giorni Passano

                  È piovuto:
                  gocce di dolore,
                  porte chiuse.

                  È passato tempo:
                  giocando di nulla,
                  piaceri effimeri.

                  È vivere:
                  giogo pesante,
                  ponti caduti.

                  È vivere:
                  giostra vivace,
                  passi felici.

                  È ancora morire:
                  giorni come massi
                  pestati nel cuore.

                  È ancora vivere:
                  giorni come sogni
                  posati sull'anima.
                  Composta domenica 8 novembre 2009
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                    Scritta da: ROBERTO ASCIONE
                    in Poesie (Poesie personali)

                    La partita della vita e la Scelta costante

                    Il Creato è un insieme
                    di soluzioni e cavalcavia,
                    attese e sottopassaggi.
                    Alla tempesta d'azzurro
                    del ciel sublime,
                    corrono paralleli
                    erbosi sentieri
                    o misteriose scene
                    in bianco e nero
                    relative a scelte scure
                    e fredde come il ferro.

                    Va dritta impavida, la torre.
                    L'abile cavallo dribbla
                    con mossa "elle". Corre
                    l'alfiere in diagonale
                    e supera il pedone.
                    Giocano a scacchi
                    gli uguali e i diversi
                    dall'alba al calare
                    del sole, senza riposo
                    a tutte le ore
                    cercando vittoriosi varchi.

                    L'Essenza
                    della vita in volo
                    posa lo sguardo sull'esistenza.
                    Figli sognano la guerra
                    in groppa alle nuvole
                    e padri si tarpan le ali
                    liberando saldi piedi in terra.
                    Le alternative, artefatte o naturali,
                    come migliaia di bivi
                    si liberano e si intersecano
                    creando storie.

                    Il deciso, il silenzioso,
                    è un viaggio speciale
                    ciascuno per la propria
                    strada, il proprio ideale.
                    L'ambizioso
                    prova il numero individuale.
                    Si precipita l'istintivo
                    mentre il prudente
                    si defila, sospettoso.

                    Gli uomini,
                    pedine sullo scacchiere mondo.
                    Ognuno fa la sua mossa.
                    Numeri, probabilità, abilità.
                    Propizia o dolente
                    sempre lei, la Scelta
                    sia essa nata da cuore o mente,
                    rappresenta lo scacco matto
                    che di certo, presto o tardi, arriverà.
                    Composta giovedì 5 novembre 2009
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