Poesie personali


Scritta da: Cristina Gemmati
in Poesie (Poesie personali)

Amico Insegnami...

Amico insegnami qual è il vero senso della vita!
Oggi non si capisce più,
quando è bene e quando è male.
Se sei sincero, onesto e amichevole
ti giudicano uno scemo.
Se sei imbroglione, furbo e menefreghista,
ti dicono che sei intelligente
e che farai strada nella vita!

Ma quale vita è questa gente!
Ma quale vita è questa che non sà di niente!

Amico... Amica... dove sei?

Dimmi che tutto questo non è vero...
Dimmi che mi sto sbagliando!
Dimmi che anche tu non sei così
com'è il mondo oggi!
Composta venerdì 15 febbraio 1985
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    Scritta da: Monica Siracusa
    in Poesie (Poesie personali)

    Via

    Ti dico un bugia,
    aspetto il libro
    e una poesia,
    ci sono canzoni
    che ti vorrei dedicare
    e basterebbe così poco
    per lasciarsi amare.
    Ma il cielo scappa via
    e nn ho tempo da dedicare
    a tutto ciò che vorrei sognare.

    Staccami dal cielo e tirami giù
    nn posso costruire nessuna forma
    d'amore.

    Vienimi a prendere dalle mie paure, mentre,
    me ne vado e vorrei restare.
    Composta mercoledì 11 novembre 2009
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      Scritta da: Monica Siracusa
      in Poesie (Poesie personali)

      Ti amo

      Ne avrò scritti mille,
      detti alcuni, mai
      vissuti davvero.

      L'unico giusto mi
      è rimasto nel petto,
      tra queste righe
      in un cassetto.

      Non l'ho detto
      e sarebbe servito,
      quello spesso avrebbe
      cambiato tutto.

      Ma come fai a dirlo
      se ti ritorna uno sbaglio,
      come fai a capirlo se
      sarà di nuovo un
      bugiardo.

      Pensavo di aver capito,
      ma il sentimento
      confonde tutto.
      Composta domenica 8 novembre 2009
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        Scritta da: Anna Maria De Carlo
        in Poesie (Poesie personali)

        Monito alle donne

        Stupida la competizione tra donne,
        corrotta corsa a staffetta,
        tutte impegnate a primeggiare
        in certe gare,
        nel cui trofeo ambito
        il tradimento è ben celato.

        Schiave di combattimento in anfiteatro
        con l'ossessione di trionfare,
        pronte, senza regole, a schiacciare
        la dignità e l'onore.

        Seguono, pedinano, infide amicizie fingono
        per l'avversaria circuire
        e i suoi punti deboli identificare.

        Belve inferocite da desiderio e fame d'amore,
        cuori già malati con artigli si perforano,
        brandelli di carne di morte speranze
        si strappano,
        preferendo sanguinare piuttosto che rinunciare.

        Dal proscenio, l'Imperatore famelico
        di fresca selvaggina,
        narciso, l'ego tronfio si ammira,
        gode del massacro delle rivali
        e quando la carneficina lo comincia ad annoiare,
        da nuove vittime sedotte si fa portare
        in fallocratica processione.

        Concludo con monito e scrivo,
        donne,
        invece di scendere nell'arena a lottare,
        accettare il ruolo di vittima sacrificale,
        bisognerebbe quel re malefico spodestare,
        le sue menzogne disvelare,
        burlarsi di lui, cinicamente giocare,
        per umiliarlo e lasciarlo di bisogno morire.
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          Scritta da: Anna Maria De Carlo
          in Poesie (Poesie personali)

          Nuovo incontro o anche speed date, se vi piace

          Nel gioco al massacro
          un nuovo carnefice incede,
          con sguardo ipnotico e odore che invade.

          Il profumo dai tre accordi
          è fratello del respiro,
          la trasfigurazione del desiderio.

          Il sangue infuocato
          fa capriole nelle vene,
          la vittima gode, ignara dello squarcio futuro,
          il presente ignora ogni domani
          e il probabile, inopportuno,
          abbandono.
          Composta lunedì 2 novembre 2009
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