Poesie personali


Scritta da: BrutalBruzzi
in Poesie (Poesie personali)

Voce

Sei voce
Che sussurra alla mia mente
e imprime la tua immagine
Nei miei pensieri...
Sei voce
Che mi parla da lontano
Sei voce
Come una canzone delicata
Mi trascina in un ritmo senza fine
Che vorrebbe portarmi a te
e mi incanta
Come la tua voce
Specchio della tua essenza
Ed io
Rimarrò in silenzio
Per
Ascoltare la tua
Voce.
Composta domenica 27 maggio 2001
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    Scritta da: BrutalBruzzi
    in Poesie (Poesie personali)

    Il Freddo di Agosto

    Cercare di amare
    Ed essere abbandonati prima ancora
    Che succeda di poter amare ed essere amati.
    Senza sapere se un giorno
    Si amerà e si potrà
    essere amati.
    Fermare il tempo
    Per paura di non avere
    Più tempo.
    Capire la
    Crudeltà del momento.
    Sentire il freddo
    In Agosto.
    Composta martedì 10 agosto 1999
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      Scritta da: Marco Bruni
      in Poesie (Poesie personali)

      Quintetto amoroso

      Per monti e per valli
      seguirò l'amata mia diletta,
      perché descrivere non so
      la bellezza che provo
      alla sua vista.
      La gioia, l'amore, l'allegria
      che l'impetuosa onda
      della sua passione ha
      gettato sulla desolata riva,
      della vita mia.
      Composta mercoledì 18 novembre 2009
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        Scritta da: Salvatore Riggio
        in Poesie (Poesie personali)

        Tu...

        Tu...
        Che vagabondo fin da giovane obbligato sei stato.
        Tu...
        Che troppe città nella tua infanzia hai cambiato.
        Tu...
        Si proprio tu! Che se ogni volta che hai cambiato vita
        rappresentasse una pagina di un libro,
        allora ne avresti riempito di pagine almeno una decina.
        Tu...
        Non so se non aver avuto amici da moccioso
        per te sia stato una fortuna o un peccato,
        eri sempre un vababondo solitario in questo mondo.
        Hai pianto per essere stato solo, ma lo nascondevi
        tratenevi le lacrime davanti gli altri perché tene saresti vergognato,
        era un segno di debolezza per te e questo non lo sopportavi.
        Tu...
        Che consideri comunque di essere stato fortunato,
        non averli avuto almeno significava che nel momento dell'addio
        la tristezza il tuo cuore mai avrebbe potuto sfiorare, si non l'ha toccato.
        Tu...
        Ma chi credi di prendere in giro?
        Preferisci continuare a mentire a te stesso?
        Sappiamo bene che te soffrivi come un cane...
        Avresti preferito essere dalla tristezza sfiorato
        ogni volta che l'addio si avvicinava,
        piùttosto che averla sempre avuto inciso
        nel tuo cuore che dimora per lei è stato.
        Tu...
        Che ormai cresciuto e piccolo uomo sei diventato,
        rimpiangi ciò che hai vissuto da moccioso, il tuo passato.
        Avresti voluto aver avuto un'infanzia piena di amicizie, di sorisi,
        di divertimento, di caldi abbracci come ogni bambino si meritava!
        Ma adesso ti ritrovi a mordicchiarti il labbro perché la tua non è andata
        come te speravi e ti riempie di rabbia perche sai che la tua...
        l'hanno bruciata...

        Tu... Ma perche stai piangendo?
        Io? Per... perché te mi odi...
        No, non odio te, ma la tua infanzia e ciò che ti stette intorno.
        E t... tu per... perché stai piangendo?
        Io? Le mie son solo lacrime di gioia perché
        il tuo è solo passato, una nuova vita ormai stai vivendo...
        Composta mercoledì 18 novembre 2009
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          Scritta da: Salvatore Riggio
          in Poesie (Poesie personali)

          Dinanzi a te col mazzo in mano

          Ora mi ritrovo dinanzi a te,
          con che coraggio lo faccio
          non ne ho alcuna idea.
          Son qui sperando di ritrovare
          una speranza per poter in futuro
          la nostra storia riiniziare,
          anche se dopo quel che accade
          sembrerebbe soltanto una follia.
          Intanto un petalo di biancospino
          scorsi danzare nel aria che in terra cadde.

          Ora mi ritrovo dinanzi a te con questo mazzo di fiori
          stretto in pugno, mi accorsi che tu li iniziasti ad osservare.
          Il tuo sguardo era gelido mi sembrò che le camelie rosa e rosse
          si radrizzassero da quei due diamanti, quasi che stessero per gridare
          ed ora si alzò anche una leggera brezza, ho comesso un sbaglio
          presentarmi qui da te, la speranza si sta affievolendo e ne ho paura...
          Nel fratempo la porta, le finestre sbattero violentamente per la brezza
          che semper piu forte divenne e la luna piena si nascose tra le nuvole
          nere che sembrano voler piangere e che son a forma di calendula.
          Mi sa che anche lei inizio a non sopportare quel tuo gelido sguardo...

          Ora mi ritrovo dinanzi a te ma ormai mene son pentito,
          non ce bisogno di alcuna tua parola io so già di aver capito
          allora mi volsi, mene andai e intrapresi un nuovo cammino
          col mazzo in mano che il tuo sguardo ha fatto appassire,
          finche anche il mio non si posò sulla terra poiché rimasi colpito
          da quei due fiori che per poco calpestai! Un vilucchio, un ciclamino...
          Non credo che io possa mai più dimenticare quello che nel
          mio cuore, nella mia anima in questa notte ho sentito...
          Composta martedì 17 novembre 2009
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            Scritta da: Giovanna
            in Poesie (Poesie personali)

            Perché?

            Perché in questo mondo, che è pieno di dolore,
            io sono nata solo per soffrire?
            Perché nella mia vita non c'è più l'amore
            è tutto sta crollando è mi sembra di morire?
            Perché il destino è cosi crudele è duro
            è non mi ascolta mai quando ne ho bisogno?
            Perché il mio cuore non è caldo è puro
            è sto tranquilla è buona solo nel mio sogno?
            Perché non son'serena quando c'è il sole fuori
            è sto nel mio buio come lo sempre fatto?
            Perché mi sto dicendo: "è ora che tu muori!"
            Io so che di dolore tanto ne ho dato.
            Mi faccio di continuo domande senza senso:
            perché son'infelice è piena di rimpianti?
            Non trovo alcun'risposta anche se ci penso
            è tutto intorno trema per colpa dei miei pianti.
            Composta martedì 25 agosto 2009
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              Scritta da: Giovanna
              in Poesie (Poesie personali)

              Il gioco dell'amore

              Un giorno alla mia porta
              l'amore mi bussò,
              Mi chiese di entrare
              ed io lo lasciò.
              Era gentile è bello,
              cortese è geniale,
              La sedia lui mi chiese,
              voleva solo parlare.
              I suoi occhi grandi,
              la bocca profumata
              Ed ho capito presto,
              Che mi ero innamorata.
              Lui mi parlava piano
              guardandomi negli occhi,
              "sei tu la mia scelta,
              io voglio che tu giochi.
              E tutto solo un gioco
              semplice è chiaro,
              Non puoì giocare ovunque
              perché è un gioco raro."
              Cosi io son cascata,
              Veloce ho imparato
              le regole del gioco...
              Però lui ha barato.
              E poì ho accettato,
              senza pensare troppo,
              che se finisce il gioco
              c'è sempre anche un "dopo".
              Composta martedì 13 ottobre 2009
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                Scritta da: Giovanna
                in Poesie (Poesie personali)

                Amore triste

                Vorrei salvare me stessa
                da questo mondo brutto,
                Dalla paura che ho dentro
                Dall'incertezze che ho avuto.
                Lo so che tutto passa:
                bellezza, amore, vita.
                Vorrei che resti almeno
                la mia anima pulita.
                Son'piena di rimorsi
                Sto vivendo di rimpianti,
                i dispiaceri che mi hai dato
                mi son'rimasti in tanti.
                Ma dimmi come faccio,
                Come potrei salvare,
                me stessa da questo mondo,
                Se non riesco più ad amare?
                Non mi è rimasto niente
                Il mio sorriso è morto,
                Il mio cuore è fermo...
                "Se vuoi, io te lo porto..."
                c'è niente da salvare,
                l'amore mi ha sfinita,
                Ha preso il mio mondo
                è tutta la mia vita.
                Composta mercoledì 4 novembre 2009
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                  Scritta da: ElyAngel
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Eco d'infinito

                  Sapore d'antico,
                  sussurro nel vento,
                  eco di vita passata
                  risuona, esitante,
                  sull'onda del tempo.

                  Granelli di sabbia,
                  impronte-ricordo,
                  ricami di dune deserte,
                  designano'l vuoto
                  d'un sorriso sordo.

                  Cuor di cristallo,
                  su ataviche paure,
                  con dolor, s'infrange.
                  Ali d'aquila, sogna,
                  per chimeriche'venture.

                  Varcar la soglia
                  di porta proibita,
                  inseguir una stella,
                  desidera un'anima
                  in cor suo, ferita.

                  Risplende nel buio
                  brioso spiraglio di luce
                  Sospiro caldo... Dolce soffio...
                  Del mio Angelo odo la voce...
                  Composta giovedì 19 novembre 2009
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                    Scritta da: ElyAngel
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Frammenti di me

                    Del mio cuor, sol ceneri,
                    sparse in un mar di lacrime
                    nel grido del mio silenzio.
                    Il manto oscuro della notte,
                    la mia anima solitaria,
                    avviluppa.

                    Castelli di terra, sogni,
                    risucchiati dall'onda
                    d'un tempo privo di pace.
                    Su granelli di sabbia,
                    orme contorte di rabbia,
                    incisive.

                    Dio dei venti soffia,
                    corrodi, confondi le tracce,
                    plasma e intrepido dissolvi
                    frammenti di dubbi, tormenti,
                    e perle di saggezza antica
                    cospargi.

                    Cos'è rimasto di me?
                    Lo chiederò alle stelle,
                    quand'Eolo respinto avrà
                    nubi dai contorni indefiniti
                    e un'argentea luna nuova,
                    brillerà.
                    Composta giovedì 19 novembre 2009
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