Poesie personali


Scritta da: Renzo Mazzetti
in Poesie (Poesie personali)

Ignominia

Lo straniero non sapeva tutto
di quei monti e di quelle colline
non sapeva tutto di quelle pianure.
Lo straniero si smarriva
nei labirinti dei centri antichi
non trovava gli sperduti paesini.
Lo straniero non conosceva quel sentiero
né il sicuro nascondiglio
dove bambini giocarono e ragazzi si uccisero.
Il fascio littorio
Salò e le camicie nere
furono barbarie e distruzione.
Antigone salvò quei neri cadaveri
dalla furia dei perseguitati assassini
nell'aldilà dove non si perdona.
L'eterna oscurità detenga le spie
e i servitori dei tiranni dannati
nell'infernale pozzo dei traditori.
Nessun civile perdono sia concesso
al morto non uguale al morto
solo rigoroso ricordo.
Ancora sanguinano innocenti ferite
e cumuli di coscienze tremanti
testimonianze perenni
per non ricadere nell'ignominia.
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    Scritta da: Luigi Donadio
    in Poesie (Poesie personali)

    11 - Undici

    Crolla stanotte vinta
    dai millenni la volta
    del Tempio senza dio
    Teatro dei burattini

    Frammenti sulla nuda
    roccia, sul ramo spoglio
    sul volto attento
    Frammenti su altri frammenti

    Eri stella, galassia, pianeta
    e voce lontana

    All'alba saranno
    solo rovine buone
    per le foto dei turisti.
    Composta nel febbraio 2009
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      Scritta da: Luigi Donadio
      in Poesie (Poesie personali)

      Luci a Nord

      Del Nord soprattutto i silenzi
      dalle lande sferzate
      interrotti solo dalla roccia
      che ancora ricorda
      ancestrali turbamenti
      Nera di piombo,
      come i tuoi occhi.

      Del Nord soprattutto l'impeto
      dell'onda sulla prora
      commistione di mare e cielo
      interferenza di nuvole
      ombre e ghiaccio
      Blu di cobalto,
      come i tuoi occhi.

      Il giallo della siepe di faggio
      terra e corallo nel volo della pernice
      indelebile grigio di fumo
      alle pareti della locanda
      nell'argento del violinista.
      Bianco sgretolarsi ai piedi della scogliera
      all'apparenza indistruttibile.

      Del Nord soprattutto l'audacia
      di muschi impertinenti
      del pino ingobbito dall'ostinazione
      e dall'incapacità di scegliere
      una morte forse più dignitosa
      Verde di rame ossidato,
      come i tuoi occhi.

      Moltitudine di colori
      nell'aurora del Cigno
      La fata del tempo
      ruba il tuo sguardo.
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        Scritta da: Luigi Donadio
        in Poesie (Poesie personali)

        Finestre Accese

        Finestre accese
        al di là del fango
        fosse Irlanda
        non starei nemmeno
        a dirti quanto
        Piove

        Finestre accese
        al di là della nebbia
        forse mare
        denso, fitto
        statico, algido.
        Piove

        Lucciole del Natale:
        nessun dono sul cuscino.
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          Scritta da: Ingrid
          in Poesie (Poesie personali)
          Chiedo l'ausilio di voi tutti mortali infedeli... vi guardo... vi piango... e vi stringo tutti così, erronei come siete, in una lacrima che a malapena vi contiene.
          Possano Melodie Divine destarvi dal sonno, e Sacre Luci rivestire le vostre armature. Deliziate il mondo con un solo Pensiero Puro, e Salvatelo con un solo Atto d'Amore.
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            Scritta da: Marco Bartiromo
            in Poesie (Poesie personali)

            Corpo di donna

            Una valle sconfinata
            fertile e prosperosa
            onde sinuose
            e vallate pianeggianti
            colli perfetti
            si ergono impetuosi
            in un'armonia di linee.
            Fusione sublime
            tra nuvole esasperate
            in un cielo capovolto
            fatto di fantasia e dolcezza.
            Profumi ineguagliabili
            si levano leggiadri
            lasciano una scia
            si perdono nei sensi.
            Movimenti ritmati
            battiti di passione
            musica inconfondibile
            per un dono d'amore.
            Composta lunedì 30 novembre 2009
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              Scritta da: vesna
              in Poesie (Poesie personali)

              Ali di pietra

              Tutto appare, tutto sembra essere, tutto sfugge, tutto spaventa... nulla è.
              Mille sguardi sfiorano il tuo essere,
              mille parole pronunciate a vuoto,
              mille pensieri vaganti nel nulla... la voglia di esprimere un sogno, il desiderio di essere altrove,
              vedere la luce risplendere sul volto di chi comprende ciò che sta vedendo,
              viaggiare nel nulla colmo di speranze,
              lasciarsi guidare solo da chi sai non ti farà mai cadere,
              fermarsi a pensare, fermarsi a guardare, fermarsi ad assaporare ciò che ti è stato donato,
              cercando ogni giorno di meritarlo.
              Ogni laccio, ogni catena venga spezzata, ogni muro abbattuto, ogni paura venga vinta, ogni male annientato!
              La debolezza di ogni cuore, il duro risveglio di ogni anima che coinvolta in quel sogno celestiale viene scaraventata sullo scomodo giaciglio in cui riposa,
              la difficoltà con cui la mente prova a spiccare il volo, come un'aquila dalle ali di pietra,
              quel sentirsi piccoli e senza forze, tutto è un vortice che ti circonda, che vuole impaurirti, imprigionarti, toglierti anche quel piccolo soffio di speranza che possiedi, che vuole scoraggiarti, deprimerti, vincerti,
              ma nessuno sa che in realtà l'unico perdente potrebbe essere proprio lui,
              Vittima delle sue stesse catene, schiacciato dalla pesantezza di quelle ali che nonostante non riescano a volare a qualcosa sono servite.
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                Scritta da: Zok
                in Poesie (Poesie personali)

                Aspettami al lago

                Aspettami al lago, tra poco arriverò
                Distesa sotto un'albero
                Un cielo rosso ti guarda dall'alto
                e il gelido vento del nord ti accarezza

                La tua pura carne bianca è macchiata dal tuo sangue
                Il sole sta morendo e la tua ombra muta le sembianze
                Si allunga, s'ingrossa fino a svanire del nero
                Le stelle provano a illuminarti la strada
                accerchiano una fredda luna che profuma di marciume

                Hai scritto il tuo nome nel mio sangue avvelenando il mio cuore
                Hai baciato le mie labbra e stregato la mia vita
                Ma hai preferito regalarti alla morte, una puttana incappucciata che ti tramuterà in polvere

                Ora sei ciò che desideravi da tempo
                Il tuo sogno ricorrente è diventato realtà
                Non starai più male e non dovrai più faticare per sopravvivere

                Per me è ora di andare, la notte è nel cielo e le nebbie mi stanno avvolgendo
                Ti aspetterò nei miei sogni, solo li potrò rincontrarti
                Fino a che l'inverno della mia vita mi raggiungerà
                Ma fino ad allora resta qui e riposa dunque sotto un cielo stellato.
                Composta lunedì 30 novembre 2009
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