Poesie personali


Scritta da: Simona Raschi
in Poesie (Poesie personali)

Né carnefice né vittima

Né carnefice
né vittima
ma è difficile
staccarsi con dolcezza
come fare
per non insanguinarmi con la ferita del tuo cuore?
Staccarsi facendo un passo alla volta
come fare
per non sentirmi strappare il cuore dalle carni?
L'amore è laddove c'è evoluzione
troverò la mia nuova evoluzione e tu troverai la tua
con amore ti cedo ad altri
con amore mi abbandonerò ad altri
così semplicemente
né carnefice
né vittima.
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    Scritta da: Serena Lamagna
    in Poesie (Poesie personali)

    La possibilità

    Se c'è una possibilità che Tu non puoi mostrarmi,
    non dirmelo,
    taci e fingi,
    sorridimi e tienimi al tuo fianco,
    non lasciarmi
    stringi la mia mano nella tua e
    continua a camminare
    lascia che io possa camminare con te,
    che io guardi quello che vedi tu,
    anche se non ci sono
    possibilità o ragioni, tu non dirmelo.
    Non guardare i miei fallimenti
    Non chiedermi di farmi forza
    Potrei fallire,
    tienimi solo accanto a te
    anche se io dovessi mostrarti
    ciò che non vuoi vedere
    tu amami sempre.
    Quando sentirai che
    Il mio cuore non batte più Come prima
    Dammi respiro fingendo che
    Ci siano delle possibilità,
    anche se queste non ci sono
    tu fingi e sorridimi,
    sei la mia forza la mia possibilità
    felice e spensierata,
    Anche se dovessero separarci
    le distanze i pianeti il cielo
    so che ci sei e che sei la mia possibilità.
    Composta venerdì 17 ottobre 2003
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      Scritta da: Roberta Bevilacqua
      in Poesie (Poesie personali)

      Navigatrice solitaria

      Navigo qui, solitaria dai sorrisi,
      Navigo qui, solitaria dai sogni,
      Navigo qui, lontano dalle luci della città
      che si spengono in questo cuore vuoto.

      Navigo qui, in questo mare di lacrime dolciastre
      di questo cuore che ha le labbra salmastre.
      Navigo qui tra nuvole di fittizio cotone bianco,
      Navigo qui ove una lacrima bagna un sorriso erroneo.

      Navigo qui, da sola in questo immenso buio,
      Navigo qui, senza remi né mani, senza cuore, ne'ali
      senza gioia né dolore, né gaiezza in questo cuore.
      E navigo senza te, faro della mia notte, luce del mio giorno,
      e navigo qui, in quel cuore in cui non so farci ritorno...

      Navigo ormai con stanchezza, con le braccia penzoloni l'acqua,
      col volto rigato dalle lacrime del mio passato.
      Navigo lontano miglia da questo dolore, che non è più bagliore
      ma solo una lama acuminata nel sorriso del mio cuore.
      Composta giovedì 10 dicembre 2009
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        Scritta da: Roberta Bevilacqua
        in Poesie (Poesie personali)

        Frammenti d'anima

        Ci sono attimi nella vita in cui ti senti sola,
        triste, incompresa, diversa...
        Ci sono attimi nella vita in cui ti senti piccola,
        fragile, impaurita, senza cuore.

        Ci sono attimi nella vita in cui il mio cuore è mesto,
        mi guardo intorno e sono e mi sento diversa,
        dissimile al mondo per la mia fragilità, la mia anima,
        e non so ancora se amo me stessa, o se sia riuscita a trovarmi.

        Se mi guardo con occhi estranei vedo una ragazza dagli occhi grandi,
        ma che dietro raccontano tanta vita, raccontano tanta tristezza,
        tanta di quella felicità che forse per lei non arriverà mai,
        perché in quegli occhi non riuscirà mai pienamente ad esprimere
        quella persona che nessuno conosce.

        Quella che piange davanti ad un film che parla d'amore,
        quella che sogna nonostante sia ormai cresciuta,
        quella che non smetterà mai di farlo finché il suo cuore
        le ripeterà di essere ancora una piccola principessa.
        Composta giovedì 10 dicembre 2009
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          Scritta da: nina.*
          in Poesie (Poesie personali)

          Luna

          Ti guardo e vorrei perdermi
          in quel profilo di luce

          Luna... sola.

          Tra tante meteore di piccole luci
          tu domini le tenebre
          Ora sorridi, ora sei triste
          Ti culli tra venti
          ti lasci accarezzare
          da una nuvola passeggera
          Oh luna!
          Veder sparir una parte di te

          Mi soffermo al momento
          aspettando una luna nuova
          e... tu lì... bella, lucente, tonda

          Chiudendo gli occhi, son lì con te
          io dentro, rannicchiata
          mi perdo in un sonno di stelle.
          Composta venerdì 19 agosto 1994
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            in Poesie (Poesie personali)

            Bavanera

            Elettiva vertigine espressiva
            scintilla aurea che mente solchi
            guizzo creativo figlio dell'estro
            poesia sei o poesia ti proclami?
            Nuova, luccicante o sbiadito reperto
            dormiente in crestomazie ingiallite
            se ci dai pazzi voli e ci tuffi nella luce
            convinti noi ti diciamo: poesia tu sei!
            Ventata di armonia, melodia di Musa,
            gaudente assonanza, sempre in alto
            tu porti il cuore di chi umile bipede
            devoto innamorato ti ascolta!
            Filigrana d'anima invisibile
            taglio e cucito di suoni
            trama di ritmi, tintinnio
            tra percossi precordi,
            distillato e infuso di emozioni,
            sorpreso ti conobbi
            quando ad un inaspettato
            risveglio su uno schermo
            di immagini mi sorridesti.
            Come radiosa alba
            spuntata da un lucernario
            ebbro di sole poi ti guardai,
            per tanta intensità di luce
            il cuore si smarrì nel tuo incanto
            gli occhi di lacrime si bagnarono
            quando il nettare che ti nutre
            si discioglieva sangue nelle mie vene.
            A lustri nomi, con te imparentati
            chiesi forma, senso e lineamenti;
            non iniziato e privo di talento
            con goffe esibizioni e fallimenti
            accanito adulatore ripetutamente
            tentai di riprodurti essenza.
            Volevo affidarti il raccolto
            maturo dei miei sensi cresciuti
            ciò che intendevo del mondo
            e a cui non sapevo dare voce:
            saghe di sogni, convergere di pene
            torreggiar di amori, intrecci di illusioni
            martellar di sconforto, pozzi di dolore
            avvisaglie di paure, nomi su croci!
            Dalla balaustra celeste
            dove talvolta l'anima s'affaccia
            per l'invito di voci lieti o atroci
            che s'alzano dal mare umano
            quante nasciture meraviglie
            emergono dalle tue spume
            quali ambizioni di immanenza
            allatti generosa col tuo seno!
            Riparo e confidente sei
            per coloro che sanno e vano
            insorgono e ancora gridano
            contro i misfatti del tempo
            tempo che passa come la vita
            preda di un risucchio eterno
            che risparmia solo te e la tua prole.
            Oh Musa dammi ancora fiato
            per umilmente renderti omaggio
            prima che la morte mi sfiati!
            Composta giovedì 8 ottobre 2009
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              in Poesie (Poesie personali)

              Scaduto o mancante è ogni altro sogno

              Non urla di vento o di umani
              o altro accidente possibile
              aggirante per il vulnerabile corpo
              mi fa veglio in questa notte
              lunga e vivissima di ricordi.
              Nel buio silenzio che regna
              mi accerchiano e opprimono immagini,
              si appressano e mi calpestano
              fatti trascorsi come zoccoli di cavalli sfrenati,
              nelle mia povera mente indifesa
              transitano profili di volti indecifrati
              or verginali or dilavati di ogni leggiadria
              sorgivi di lampi or benigni or astiosi
              si accampano poi sullo schermo vitreo
              della finestra libera di tendaggi.
              Che sobilla il cuore, che mi agita
              e intorpidisce un me furioso
              che mi fa infermo di quiete d'anima?
              Oh i ricordi tristi e durevoli
              i sentimenti di ieri, gli istupidimenti
              di sogni che si assembrano
              e come serpi si attorcigliano
              fino a soffocarmi nell'incredibile.
              Primeggia la tristezza che fu
              e ritorna in questa oscurità, spirante
              la odo e mi affatica, prende più forza
              se un accenno è in me di allontanarla.
              Via fantasmi, creature del passato
              che allattate altri consanguinei
              andate via! Sono stanco e voglio dormire:
              cessi il vostro imperio e si colmi
              di pace questo vuoto di assenze.
              -Scaduto o mancante è ogni altro sogno-
              così sbuca e recita l'informazione che espio
              così mi dice l'insonnia ogni sera
              se male assortito è il dosaggio
              di ricordanze tristi e liete.
              Composta martedì 1 dicembre 2009
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                Scritta da: Maria Di Grumo
                in Poesie (Poesie personali)

                Baci e carezze

                Ad un uomo o ad una donna,
                al bimbo o all'anziana madre,
                all'amico dei vecchi ricordi,
                il dono di un bacio o di una carezza.

                Dono d'amore o simpatia,
                brivido di gioia,
                brivido di tenerezza.
                Carezze e baci,
                sprazzi di luce come arcobaleno dopo un temporale
                gioiosa riconciliazione,
                al seguito di infinito amore.
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                  Scritta da: Maria Di Grumo
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Nel vuoto e nel silenzio

                  Il silenzio è rotto
                  dal rumore di chiavi.
                  La casa vuota mi accoglie.
                  Nel silenzio
                  la coltre disordinata,
                  la biancheria da stirare spiegazzata,
                  il suono sordo, incantato, di una vecchia bambola rotta.
                  Nel silenzio non sopporto nulla,
                  mi affretto allora a spalancare la finestra.
                  Finalmente il vuoto si riempie, il silenzio svanisce piano.
                  Entra luce, entra l'afa di un'estate interminabile
                  tutta da dimenticare,
                  il fischio del treno,
                  lo schiamazzo di bimbi che giocano di sotto,
                  ed ecco,
                  finalmente,
                  la vita che vorrei,
                  nella gioia delle voci,
                  dei suoni e dei rumori.
                  La vita riprende.
                  Senza, vita non ho.
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                    Scritta da: Maria Di Grumo
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Ragioni del vivere

                    Vivere,
                    devo,
                    anche quando penso al buio dei giorni tristi,
                    che scorrono senza sorriso.
                    Vivere,
                    devo,
                    anche quando i sorrisi fuggono lontano,
                    come su un treno imprendibile che corre
                    su un binario distante.
                    Vivere,
                    devo,
                    per i pargoli,
                    innocenti creature nate dall'amore di giorni felici.
                    Vivere,
                    devo,
                    per loro e non per me,
                    devo,
                    sforzandomi di sorridere ancora.
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