Poesie personali


Scritta da: Gisel
in Poesie (Poesie personali)
Gesù, dolce sogno.
Un soffio d'or di spiriti beati, ci rende calmi e quieti nelle ore dell'attesa! Un'invincibile vittoria, gloriosa liberazione.
La sposa per Gesù brama riposo, sogni sereni, senza mai più inganno. Voglia Dio protegger i sentier e per il vangel mai venir men!
Grazie padre.
Son figlia tua. Liberata dagli inganni, e da tutti gli affanni.
Grazie padre. Salmeggiarti è il vanto, e amar Gesù con il cuor tanto. Sonno protetto da Dio, per quel dì del tuo incontro.
Alleluia. Ti loderò in eterno. Amen.
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    Scritta da: Gisel
    in Poesie (Poesie personali)
    Il mio ricordo: il primo amor
    un messaggio vuol esser per tutti voi... a voi amici miei, che mi teneste per man fin al dì del vero si. Chiesi una preghiera da dedicar, e un messagger di Dio questo mi volle sussurrar: seguimi disse il buon Gesù, a lui dona tutto, e il dolor non lo vedrai mai più.
    Scelte importanti, quasi strazianti... Volevan far creder quel nemico,
    ma Gesù scese dal suo trono e mi si mostrò subito amico.
    Va! Mi disse. Il cammino è lungo. Tanto c'è dare, tanto da imparare.
    Ma i comandamenti mai non scordare.
    Guardo chi ero, e dissi, non mi piace.
    E ora che son qui a dirlo a Voi, quel dolore finalmente tace.
    Mirai dritto alla verità, per dar gloria a Dio per la sua maestosità.
    Giovani, a voi ora è il mio grido, non vacillate, date spazio all'amor e nella fede restate-nulla c'è di buon là fuori, non siatene attratti, chi vi parla conosce un mondo fatto di veri matti.
    Ma ora le catene son spezzate e nel nome di Gesù, sol benedizioni realizzate.
    Nostalgia è nel mio cuor, ma con fiducia vado avanti, confidando che io in voi dimori ancor.
    Siate ferventi e zelanti, di nulla mancanti.
    La venuta di Gesù è per tutti i Santi. Prego ch'io abbondi di saggezza e d'ubbidienza e di fede mai restar senza...
    Composta domenica 8 marzo 2009
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      Scritta da: Gisel
      in Poesie (Poesie personali)
      L'incontro... l'eclisse... il miraggio...
      il ricordo. L'arresto di un cuor!
      Quello sguardo. Quel ritorno.
      Riti ormai andati. Riti mai dimenticati.
      Conferenza dei tempi. Del tempo. Quel maledetto inganno d'identità mai svelata. Un cuore fallito nell'ordigno d'un mondo mai nutrito.
      I perché. Poi tu, misterioso re.
      Chi sei? Io mi domando.
      Mi chiedi che vuoi la vera me. Ma non risponde, ahimè, nemmeno a me.
      Gli han bussato i re del celestiale segreto, lo han sfiorato le paure del mistico Amleto, ma dì ciò che tu domandi, non ne sento il sospiro, se non un rimpianto e doloroso ritiro.
      È l'addio a quella me a nuove paure, e mai più nuovi se.
      Solo io e te.
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        Scritta da: Gisel
        in Poesie (Poesie personali)

        Dio

        L'amore, l'incanto, poesia, ispirata dalla dolcezza di Dio e dalla sua divina maestria. Un dolce coro innalzan le lodi al nostro re, che eccelle dei saggi voti.
        Nulla può ora distrarmi dal canto, poiché Dio ripose su di me il suo manto.
        Odi di perdono attorno a noi umili d'un tempo perdente, siamo in marcia per il regno vincente.
        Nuvole d'argento, sentieri in festa, è ciò per cui il mio cuore freme di fede e con fervore.
        Dolce riposo concede a noi, dopo il viaggio d'un faticoso mondo, ma sol Dio azzera il dispiacer come un zero tutto tondo.
        Dunque lo crediamo, poiché fra noi tutti, con onestà ci amiamo.
        O misericordioso Dio, ti ho accettato in cuore, e di colpo fu annullato tutto il tuo dolore.
        Son promesse per noi tutti, purché riconosciam i veri frutti.
        Composta giovedì 25 dicembre 2008
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          in Poesie (Poesie personali)

          Il Sublime

          Ascoltando una musica che mi trasporta,
          Arrivo fino a te,
          Nel mentre immagino paesaggi immensi e rari gustandone i profumi
          e, viaggiando, ancora, riassaporo il dolce e il salato della purezza e della verità
          Perdute da un tempo che sembrava infinito
          e che troppo spesso ho voluto lasciare in sospeso e poi dimenticato.
          Quale magia è, questa?
          Amore, il viaggio è davvero lungo.
          Mi manchi, ma al tempo stesso sei qui con me nel mio cuore
          Dove puoi osservare lo spettacolo in prima fila
          Dove puoi nasconderti, se solo tu lo volessi
          Dove puoi contare i passi di cristallo e i secondi incombenti e fragili del tempo
          Dove puoi cercare ogni volta che vuoi il coraggio per vivere
          Dove trovi le parole di forza del nostro amore
          Dove sarebbe dolce, anche il morire
          Dove trovi la mia voglia eterna di te.
          Composta sabato 24 ottobre 2009
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            Scritta da: Lillanica
            in Poesie (Poesie personali)

            Non sarai mai mio

            Ti vedo, ti sogno, ti voglio,
            ti amo!
            Sei tutto per me
            anche se so che
            non sarai mai mio!
            Sei tutto ciò che vorrei
            anche se resterai
            per sempre
            un sogno lontano,
            un sogno che non diventerà
            mai realtà!
            Un sogno chiuso
            in un cuore
            spezzato dalla tua immaturità!
            Composta venerdì 13 novembre 2009
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              Scritta da: Lillanica
              in Poesie (Poesie personali)

              La vita ti ha insegnato ad amare

              Vivere on significa essere felici.
              Non è pensare che tutto ha un lieto fine.
              La vita non è scritta, il destino è nelle tue mani!
              Prima di nascere nessuno ti ha spiegato che
              vivendo incontrerai delusioni, ferite che cambiano
              l'andamento del tuo percorso.
              Cambi rotta ed è per questo che la nave si perde nell'oceano.
              Nessuno ti ha raccontato che prima di essere felice devi soffrire...
              e se leggendo pensi a situazioni o a persone in particolare...
              La vita ti ha insegnato ad amare!
              Composta venerdì 13 novembre 2009
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                Scritta da: Paolo
                in Poesie (Poesie personali)

                Chachacha

                Dolce naufragar che mi par così lento.
                All'avventura,
                con un pensiero che non desidero sia trafugato e fiacco;
                il pensiero forte e figlio di una vita
                come fosse un tormento.
                E qua la terra è forte, altresì giunta a qualcosa di ancor più coriaceo...
                non passano i soffi, ma sostiene a braccia conserte i passi.
                La gente ci balla sopra...
                ... dalla donna con ombrello e scarpe col tacco
                - dall'alto, nel basso -
                ... all'uomo ignudo con la barba lunga e gli occhi cisposi.
                Alla danza nemmeno il mare si scuote.
                Fermo, presente, ha nome d'uomo,
                ma si muove sempre con nome di donna.
                Ricordo che con questa gente c'ero.
                Forse ancora ci sono.
                Una volta sapevo salire solo le scale,
                dormire, ma non ballare.
                Oggi, se può passare attorno a me una donna - tra le fila -
                vuol dire che domani posso provare.
                Chiudere la bocca, e non più sbraitare col corno,
                tornare a casa, anche tra pianure,
                giocando ad inseguire le crepe della nostra terra.
                Composta mercoledì 5 dicembre 2007
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                  Scritta da: Paolo
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Da Natale in poi

                  Le luci s'arrampicano sui muri, ed accendono le strade,
                  - è il Santo Natale -
                  e quella donna continua a percorrerle, senza bisogno di regali, né tantomeno di vanitosi pensieri.
                  Un tempo quella donna fu ragazza coccolata.
                  Natale dopo Natale, regalo dopo regalo,
                  se ne scelse uno.
                  Pensò ad una vita congeniale, ad un trascorrere senza dolo.
                  Una soluzione esiste, ma ad uno scuro nero stare rimane colei...
                  seppur donna sia diventata.
                  Donna ora, che passa sotto le mie finestre,
                  nel portamento - solo che con inganno or la consola -
                  come un'elegante espressione abituale;
                  l'esclusione dal tribolato ingigantire di luci lungo le pareti,
                  dimenticando coloro che tanto vicini pensarono di accompagnarla,
                  ma, col Natale, ne furono diseredati.
                  Ma chi piange il pianto di piante prematuramente morte,
                  non ascolta la donna che continua a crescere.
                  E lei dopo quelle piante.
                  Lei passa d'un fiato le giunture verdi, sante e dal folto auspicio,
                  che vorrebbero arrivare fin alla strada,
                  sicura di poter evitare con scelta.
                  All'abbaglio, che spacca le mie consuete finestre,
                  io defletto un vetro che fa per Lei come un canale,
                  un'aria di aria apparentemente respirata male.
                  Io ne chiudo i battenti, con fervore,
                  con tanto di gomito,
                  nell'attesa che
                  quella donna possa prevaricare quell'aiuto
                  ed arrivare
                  con speranza, a ciò che io giudico con sapore.
                  Composta domenica 16 dicembre 2007
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                    Scritta da: Paolo
                    in Poesie (Poesie personali)

                    La mia Prima Donna

                    Fulgido sguardo distaccato,
                    affascinante latenza di sorriso,
                    voluttuosa svogliatezza.
                    Ed io con te,
                    nostalgico,
                    accarezzo movenze figlie di quotidianità.
                    La mia contemplazione estatica
                    che brama le tue disincantate gesta.
                    Il mio desiderio indesiderabile.
                    Sei tu il mio sfogo di membra,
                    annego tra le tue braccia.
                    E con te,
                    lieto,
                    accolgo l'incontro del mio destino.
                    Composta lunedì 30 giugno 2003
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