Poesie personali


Scritta da: Maria Di Grumo
in Poesie (Poesie personali)

Nel vuoto e nel silenzio

Il silenzio è rotto
dal rumore di chiavi.
La casa vuota mi accoglie.
Nel silenzio
la coltre disordinata,
la biancheria da stirare spiegazzata,
il suono sordo, incantato, di una vecchia bambola rotta.
Nel silenzio non sopporto nulla,
mi affretto allora a spalancare la finestra.
Finalmente il vuoto si riempie, il silenzio svanisce piano.
Entra luce, entra l'afa di un'estate interminabile
tutta da dimenticare,
il fischio del treno,
lo schiamazzo di bimbi che giocano di sotto,
ed ecco,
finalmente,
la vita che vorrei,
nella gioia delle voci,
dei suoni e dei rumori.
La vita riprende.
Senza, vita non ho.
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    Scritta da: Maria Di Grumo
    in Poesie (Poesie personali)

    Ragioni del vivere

    Vivere,
    devo,
    anche quando penso al buio dei giorni tristi,
    che scorrono senza sorriso.
    Vivere,
    devo,
    anche quando i sorrisi fuggono lontano,
    come su un treno imprendibile che corre
    su un binario distante.
    Vivere,
    devo,
    per i pargoli,
    innocenti creature nate dall'amore di giorni felici.
    Vivere,
    devo,
    per loro e non per me,
    devo,
    sforzandomi di sorridere ancora.
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      in Poesie (Poesie personali)

      I giochi del pittore

      Senza nome, in un angolo
      da cui niente era visibile nitidamente
      stava seduto, ritratto
      al posto che la Natura gli aveva riservato.
      Come un invitato immobile
      ma a suo agio tra gli ignoti.
      Portava vesti stinte
      e i graffi della vita
      in quelle tele dipinte
      e tra le pieghe delle dita.
      Ad ogni passo che s'accostava
      ad ogni freno che sibilava
      lo sguardo del pittore crucciato
      s'incassava nel profondo
      e restava solo nel suo viaggio
      Fuggendo alle sirene notturne e agli strazi
      in cerca di pupazzi e di falene.
      Oggi la sua sedia è ruggine,
      i suoi pennelli formicai
      e i colori li han sciolti nell'erba le stagioni.
      Ma in mezzo ai fiori in dono sempre freschi
      c'è ancora l'estro che ha guidato l'uomo nel miracolo.
      Oltre l'argine non un fiume ma il mare
      nella magia dell'onda
      e all'altra sponda aquiloni e gabbiani di nuvole.
      Il camino fumoso della Centrale
      un faro per le navi e i cavi della luce
      fili sottili per maestri d'equilibrio.
      Così nascosta nell'ombra
      sembra una casa che splende la sua tomba.
      Composta lunedì 30 novembre 2009
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        Scritta da: Zeno Ferigo
        in Poesie (Poesie personali)

        La margherita

        Cara margherita,
        che isolata ti vedo
        al margine della via,
        trascini la mia mente
        sull'onda di verdi sentimenti.

        Ondeggiando tra i ricordi
        la sento perdersi
        tra memorie lontane,
        che rincorrevano chimere
        a sogni mescolate,
        negli occhi di un ragazzo.

        Risento nell'animo
        i muti colloqui in giardino
        con i bianchi petali
        del tuo veggente fiore.
        Con il cuore cullato
        dai rovi dell'incertezza,
        quanti petali
        dal vento sollevati
        verso porti di speranza!

        Non temere margheritina,
        più non ti sfoglio
        del bianco ornamento;
        ogni fiore ha la sua età
        ora sono i crisantemi
        a dover temere.
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          Scritta da: Zeno Ferigo
          in Poesie (Poesie personali)

          L'impronta

          Cade la neve,
          leggera, delicata,
          vaporosa,
          pulita, silente.

          Il naso appoggiato
          ai vetri della finestra,
          la vedo scendere,
          lenta,
          posarsi su ogni cosa.

          Tetti, prati, alberi, strade:
          tutto ha velato
          col suo bianco manto.

          Infantile desiderio mi assale:
          correre, rotolare
          su quel candido tappeto;
          almeno lì...
          lasciare l'impronta.
          Composta mercoledì 23 settembre 2009
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            Scritta da: Zeno Ferigo
            in Poesie (Poesie personali)

            Il mistero dell'ora

            Le nubi in cielo tu puoi vedere,
            ma, la pioggia, può non cadere.
            In sogno, la tua vita può vacillare
            ma, se non è giunta l'ora
            di lasciar la terrena dimora,
            la falce può aspettare.

            Se sogni che la fine è vicina
            non devi darti pensiero,
            appena sarà mattina
            capirai, che l'istante in cui il cielo,
            su di te, calerà il suo velo,
            resta sempre un mistero.
            Composta martedì 15 settembre 2009
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              Scritta da: Simona Raschi
              in Poesie (Poesie personali)

              Incontro di anime

              Rimanendo nel silenzio ci guardiamo
              e tutto ci diciamo
              Sfiorandoci ci accarezziamo
              con un tatto a noi conosciuto
              dolce e incoraggiante
              'Sono qui
              ci comunichiamo
              con il cuore ci sentiamo
              percepiamo per quello che siamo
              o che eravamo
              due persone appena conosciute
              due anime rincontrate
              perché quegli sguardi
              quei tocchi
              quel sentire
              è tutto così naturale
              così familiare.
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                Scritta da: Giulia
                in Poesie (Poesie personali)

                Rita Levi Montalcini: consacrata alla scienza

                Ulisse mi incoraggiò ad inseguire la rotta,
                in principio più che un laboratorio, il mio, era una grotta.
                Nel clima di guerra e pessimismo dilagante,
                il mio desiderio di esplorare luoghi ignoti appariva del tutto irrilevante.
                Il fascino del sistema nervoso mi aveva, però, rapito
                e al piacere di oltrepassare le "Colonne d'Ercole" non ho resistito.
                La mia camera in laboratorio fu trasformata
                e di ogni strumento indispensabile per il progetto venne dotata.
                La scoperta di "quel fattore" ha cambiato la mia vita,
                ma l'esplorazione degli orizzonti della scienza non è ancora finita.
                Se le nostre menti si fossero fermate lì,
                non saremmo arrivati alla costruzione dell'LHC.
                Scienza e fede raggiungeranno la concordia secolare,
                se si avranno come cardini i principi dell'etica e della morale.
                Infatti scriveva Rabelais che, "la scienza,
                è la rovina dell'anima senza coscienza".
                Dico ai giovani: non abbiate paura, pensate al futuro che vi aspetta
                Il cervello non va in pensione neanche dopo 100 anni passati in "vedetta".
                L'augurio che faccio a tutta l'umanità
                è comprendere che la scienza non può significare solo comodità
                Ma deve portare soprattutto la verità
                Che è pace, amore, altruismo, generosità.
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                  Scritta da: David Kumada
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Il ghenos

                  E poeta in mancanza d'ispirazione
                  pretendeva un segno
                  mancando d'ingegno
                  e sentimento:
                  a tradimento
                  ignoran le Muse la sua invocazione!

                  Rima femminile oppur rima maschile?
                  Né Melampomene,
                  o Talia o Calliope o Erato sovviene...
                  Resta la rima
                  metrica infima
                  verso ormai affetto da caduta di stile!

                  Fissammo inerti,
                  tombe, cocci di vaso, papiri e fogli
                  Sedicenti esperti
                  di penna armati.
                  Da sempre il vuoto cosmico ha spento orgogli
                  sofisticati.

                  Muore l'opera già prima di nascere
                  Chi è caro agli Dei perisce giovane!
                  Fortuna che la "i" è semivocale
                  o il dodecasillabo andrebbe fottuto!

                  Così l'artista ritorna al suo vivere
                  prosaico, ottuso, con nulla da scrivere.
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                    Scritta da: ange
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Atomo

                    Sei così piccolo
                    così insignificante,
                    inizio e fine di tutto,
                    sogno mai sognato,
                    esistenza senza percezione,
                    visione senza vista.

                    Sei così immenso
                    eppure così racchiuso,
                    un universo di colori
                    senza tinta,
                    una galassia di gioie
                    senza sentimento,
                    una speranza
                    mai veramente avuta.

                    Sei così indispensabile:
                    senza di te non ci sarebbe la vita,
                    senza la tua piccola dimensione
                    non ci sarebbe l'infinito,
                    senza la tua collaborazione
                    ci sarebbe la fine.

                    Piccolo soffio di vento,
                    piccolo bagliore nel buio,
                    sensazione nascosta,
                    vivace e fugace immagine
                    sfocata,
                    a te dobbiamo tutto quello che siamo.
                    Composta martedì 1 dicembre 2009
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