Poesie personali


Scritta da: Ottavio Cavalli
in Poesie (Poesie personali)

Nudi

L'anima dolce è leggera,
copre il vuoto lasciato dal tempo e in esso vi trova pace,
non ho vestiti addosso,
nessuna foggia da mostrare se non il mio corpo nudo, eppur mi sento un re,
pronto a donar amore per quel che sono,
togli le vesti ed appoggia il tuo viso delicatamente sul mio petto,
cingi il tuo corpo al mio,
chiudi gli occhi e ritrova il respiro che porta all'oblio,
porta la tua notte nella mia,
ora!
Con un sorriso coglieremo l'alba insieme.
Composta sabato 14 aprile 2007
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    Scritta da: Ottavio Cavalli
    in Poesie (Poesie personali)

    Piove

    Piove,
    nel nostro animo leggero torna il velo a voler coprir,
    quasi a proteggere,
    le nostre insicurezze,
    bagaglio pesante della nostra vita,
    il suono leggero delle gocce che cadono,
    cambia col cambiar di posizione del viso,
    un viso che non vuol cogliere la tristezza del paesaggio
    il sorriso torna leggiadro al pensar che il sole è lì
    non andrà mai via.
    Composta domenica 1 giugno 2008
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      Scritta da: Ottavio Cavalli
      in Poesie (Poesie personali)

      Il silenzio

      Il silenzio, quel nulla tra una nota e l'altra,
      senza esso non esisterebbe la musica
      il vuoto che hai lasciato nel mio cuore
      è il completamento dell'amore che mi hai donato,
      per tanto breve che fosse,
      ha dato vita alla mia poesia.
      Composta venerdì 27 novembre 2009
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        Scritta da: Ransie
        in Poesie (Poesie personali)

        Tormenti

        Alti e bassi
        repentini e devastanti
        guidano i miei passi negli
        svariati istanti.

        Proiettili e fiori
        si alternano continuamente
        gioie e dolori
        lottano nella mente.

        Chissà dove mi porterà la bufera
        sulla terraferma o in mare aperto,
        in un colorato giardino o un desolato deserto,
        forse si placherà verso sera...

        Per poi riprendere subito la corsa,
        armandosi di tormenti,
        bisbigli e lamenti,
        mi richiuderà nella sua morsa
        finché il sole, col suo caldo raggio
        mi cullerà nel suo tenero abbraccio...
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          in Poesie (Poesie personali)

          Inganno

          Del mare non ascoltare il canto.
          Come sirena esso ti trascina
          in un abisso
          in cui non sai nuotare.
          Ti perderai, seguendo l'emozione di una farfalla
          che avvelena il sangue.
          Del sole non rubare il calore.
          Fuoco perenne trasformerà
          la tua allegria in cenere e
          pianto sulla riva del sacro Gange.
          Del bosco non chiedere l'ombra.
          Traditore è il sentiero che
          invita alla frescura e
          ti guida là dove il lupo
          aspetta nella tana.
          Del cielo non osservar le stelle.
          La polvere d'argento,
          come nelle fiabe,
          farà del tuo cuore
          un diamante di ghiaccio.
          Del tuo corpo rinnega ogni valore,
          la gioventù in un attimo fugge.
          Lo specchio racconta,
          invece,
          una storia che non ti appartiene.
          Non è così che l'avevi immaginata,
          non è così che l'avresti voluta.
          Del destino non chiedere ragione.
          Sta scritto non si sa bene dove,
          ma era il tuo, non lo cancellare.
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            Scritta da: Mariock
            in Poesie (Poesie personali)

            Respiro profondo

            Imbrigliato dentro me
            l'ansia spinge...
            a morsi cerco di liberarla ma...
            a sorsi e come l'alimentassi che...
            Rimango inghiottito
            da me!

            Un respiro profondo
            e risalgo dall'immersione.
            Un respiro profondo
            e soffio via la polvere dal cervello.
            Un altro respiro profondo
            e mi sento pieno e colorato.
            Scrivo un altro respiro profondo
            e mi sono liberato!
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              Scritta da: Dark Faith
              in Poesie (Poesie personali)

              “Colpevoli silenzi”

              La tua voce calma e sincera,
              il tuo sguardo fermo nel mio,
              hanno rapito il mio cuore di donna.

              Abbiamo camminato insieme tempi,
              mani tra le mani di passione,
              respirando sensi dalla stessa bocca.

              Poi...

              Mi hai scagliata via usata,
              coperta dalle tue dolci falsità,
              strappando i nostri sogni.

              Hai lanciato colpevoli silenzi,
              la mia anima colpita sanguina
              che cento frustate sono gioia.

              Hai lanciato colpevoli silenzi,
              io nuda davanti al tuo volere...
              Senza una carezza,
              una porta chiusa...
              Composta domenica 29 novembre 2009
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                Scritta da: Fabio Bosco
                in Poesie (Poesie personali)

                Nebbia e ghiaccio

                Nessuna parola, nessun pensiero
                nessuna emozione, nessun bagliore
                gli occhi a fissare il vuoto
                lo sguardo perso tra il buio dei ricordi
                di quando bambino giocavo nel caldo abbraccio
                della mia stanza,
                tra ridenti figure di gioia infantile.
                La strada percorsa tra nebbia e ghiaccio
                la vita trascorsa cercando un abbraccio.
                La stanza ormai scarna e fredda
                mi abbraccia ancora e mi conforta.
                Ha visto il dolore dei miei anni
                ha vissuto le lacrime dai miei giorni,
                ma osserva impotente il declino di un uomo
                che non riesce a gioire, non riesce a capire,
                non prova a reagire.
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                  Scritta da: upbordello
                  in Poesie (Poesie personali)

                  La stanza del Prima

                  Nella stanza che è stata di me
                  quando avevo persino meno voglia di parlare di oggi
                  ritrovo le vecchie stampe colorite d'umido
                  la vecchia radio rossa che gioca sola il tono del volume
                  le sciabole in plastica d'una notte di carnevale antico
                  Non me ne abbiano
                  i libri che tanto amavo se ora più non sfoglio
                  l'armadio che tanto esploravo se ora più non l'apro
                  l'orso che mi divideva il letto se non lo stringo più
                  Non me ne abbia questo passato che commuove
                  se quel che sono stata tra le sue mura
                  l'ho perso incastrata in altre meno accoglienti
                  Porto come memoria
                  due peli d'orso cresciuti sotto la lingua
                  monito perenne di un prima
                  che resta in ogni dopo.
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