Poesie personali


Scritta da: Enrico Castelli
in Poesie (Poesie personali)

Amore e Psiche

Solco le nuvole, in braccio l'arco.
In attesa, in attesa.
Dove sei tu che con il tuo aspetto
insidi la bellezza stessa?
Di un soffio, tu. Le ali si piegano.
La mia vista si annebbia ma
Non sono le nuvole.
E proprio io che porto il nome dell'amore
come potrei non riconoscerlo.
Né ci penso un solo attimo.
Una freccia.
Il mio stesso arco contro il mio stesso petto.
Così tanto dolce è il sapore di questo suicidio,
Psiche
Tu che seduci la passione stessa della passione.
Tu che ora arranchi verso la voce irraggiungibile
di un Dio.
Dell'amore.
La mia voce.
Non esiste la terra per chi non è mai atterrato.
Ma è così soffice il tocco del mondo.
E tu che mi osservi. Che mi accogli,
Psiche.
La preda che travolge il cacciatore,
Tu, la rosa che incanta il viaggiatore.
Ama l'amore, ti prego.
Ama il mio nome.
Non ci saranno lacrime
da trascinare a fatica lungo le guance.
E non ci saranno motivi per farle scendere.
Fidati delle mie ali come ora ti fidi dei miei occhi.
E vola via con me.
Amore dell'amore. Passione della passione.
Più bella della bellezza.
Più dolce del mio nome.
Composta domenica 18 gennaio 2009
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    Scritta da: Enrico Castelli
    in Poesie (Poesie personali)

    Penelope

    Portami con te.
    "Non capisci."
    Se un giorno mio figlio chiederà di suo padre, gli sorriderò.
    Parlerò dei suoi zigomi stretti.
    Delle sue mani.
    È scuro il cielo, davanti a questa marcia.
    Nuove nuvole spingono il sole sotto la collina.
    La testa dorata nell'erba. Dipinge i fiori di rosso.
    Lentamente come in un sogno.
    Mi lasci qui, all'alba della notte.
    A guardarti.
    Eroe.
    Prendimi le mani.
    Dolcemente come al risveglio.
    E non piangerò perché sono una donna forte.
    Emozioni acqua. E la mia pelle scudo del mio cuore.
    Solo tu sai infrangermi. Darmi la sete che vorrei.
    Solo tu.
    Maledetta la tua schiena.
    Maledetto colui che ha detto che
    l'amore è immortale.
    L'incanto delle tue promesse si rompe.
    E vorrei solo invertire il tempo per sfiorarlo ancora.
    Qui, sopra questo bianco gradino che è la tua casa.
    Ti vedo danzare nello splendore delle tue armi.
    Ma io ti conosco negli occhi.
    Non tornerai.
    Se un giorno mio figlio chiederà di suo padre, gli sorriderò.
    Gli dirò che sono stata la tua più grande avventura.
    Persa come una guerra che non dovevi combattere.
    E parlerò del dono che mi hai fatto, voltandoti soltanto. Ora.
    Guardandomi qui seduta.
    Io. Con una tela in mano.
    E respirando soltanto.
    Respirando soltanto.
    Respirando soltanto.
    Composta martedì 13 ottobre 2009
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      Scritta da: Tiziana Monari
      in Poesie (Poesie personali)

      Le viole di Stazzema

      È piegato al libeccio
      sul sagrato
      il ciondolo con la croce
      in un voluttuoso abbraccio con il cielo
      una madre sta come seduta
      l'odore salmastro nei capelli
      un capezzolo affiorante nel vestito
      un padre è immobile sotto la torre campanaria
      il cappello obliquo dimenticato sulla cuspide
      tre paia d'occhi muti franano allo stupore della morte
      l'iride dipinta alle beccate dei rapaci
      nell'ombra del crepuscolo autunnale

      impreca in un bizzarro grido
      le fauci spalancate
      oggi Stazzema
      i rebbi dei sogni capovolti
      consegnata a demoni di mare
      persa in una spiga di tempesta
      le ciglia inclinate al postumo
      la bocca sanguinante
      baratta la notte al vago
      a un volo di viole e calabroni.

      Vorrebbe la calma stanca della sera
      la noia di bonaccia
      e invece è scalza
      a cauterizzare angosce
      rassegnata a una magra sorte di paese
      a un orrore troppo grande
      alla fragilità della vita umana

      respira
      polvere di brina
      l'anima stremata sui muri di ponente
      abbandonata stanca
      a una cesura candida di luna.

      Luna nera.
      Composta sabato 28 novembre 2009
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        Scritta da: Billo111
        in Poesie (Poesie personali)

        Stupiscimi

        Ogni notte penso a te,
        e ti ritrovo lì,
        in ogni mio respiro più profondo
        e scusami se a volte
        ti imprigiono nei miei sogni,
        ma sai che c'è?
        Ho voglia di sognare insieme a te.
        Adesso stupiscimi,
        incantami...
        con mille parole
        che il tuo cuore
        non ha detto mai.
        Vieni insieme a me,
        aldilà dell'orizzonte,
        dove non esistono confini
        tra sogno e realtà.
        Mille ricordi ti legano al passato,
        emozioni che solo
        il vento può raccontare,
        se hai paura puoi voltarti,
        tornare indietro,
        chiudere gli occhi
        per dimenticare,
        ma solo rischiando
        si impara a volare
        e serve solo un pizzico di follia
        per ricominciare.
        Adesso stupiscimi,
        tra sogno e realtà
        Incantami.
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          Scritta da: frantic with joy
          in Poesie (Poesie personali)

          Cielo e mare (mare nostrum)

          Se questo mare
          potesse parlare
          solo di te
          vorrebbe cantare.

          Coi lucidi sassi,
          le pietre bagnate
          i tuoi occhi stupendi
          vorrebbe imitare.

          Coi grani di sabbia,
          col verde smeraldo
          Te, sirena lucente,
          vorrebbe abbracciare.

          Sussurra di te
          un vento leggero,
          d'amore è la voce
          il suo solo pensiero.

          Par t'accarezzi
          con l'acqua dell'onda;
          ma senza di te
          il mio cuore s'affonda!
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            Scritta da: frantic with joy
            in Poesie (Poesie personali)

            Sceneggiatura

            Soltanto salve!
            Studio simboli, scopro saccheggio,
            sabotaggio.
            Strada stretta... saetta... singhiozzi,
            sirena.
            Soffro scarso soccorso.
            Svuoto saccoccia.
            Sedativi, strumenti subdoli
            sottocutanei.
            Salvavita.
            Supero sinistra salute,
            sei solido sereno sexy.
            Sagacemente sollecito
            scadenza
            scarsezza sesso sfrenato.
            Spaventa statua sposa,
            sussiste,
            svanisce
            sano sapore sentimento.
            Seppellisco sfacciato
            sassi silenti.
            Sabato sera... sembra!
            Sissignore...!
            Sintesi settimana
            satolla stanchezza, sbadigli.
            Sonno sostituisce sogno sublime.
            Sfaccettature,
            Stelle scoppiano stasera.
            Singolare sinecura.
            Scusate scherzetto.
            Sento subito
            sassolino
            scarpa stretta.
            Sempre saggio
            sotto sole.
            Se solo sapessi
            senso sosta,
            senza sospetto,
            saprei soluzione
            Socrate suspicione.
            Sipario...!
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              Scritta da: frantic with joy
              in Poesie (Poesie personali)

              Giorno dopo giorno

              Mi chiedo come mai
              il giorno è pieno di te,
              prendi il mio cuore
              e lo culli sul tuo seno.

              Giorno dopo giorno
              porti a spasso il mio pensiero
              sull'erba profumata
              dei tuoi capelli.

              Sera dopo sera
              il tuo capo si china
              su di me ed il tuo sogno
              diventa il mio.

              Giorno dopo giorno
              il mio amore
              vive per un tuo bacio.
              E così mi perdo in te.
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                Scritta da: Diego P.
                in Poesie (Poesie personali)

                Rotta finale

                Desolate lande all'orizzonte
                nel silenzio di immobili nuvole
                come sciamano danzante
                invoco purificatrice pioggia.

                Indelebili lacrime rosso sangue
                all'ombra d'ermetica maschera
                autunnali foglie colpiscono
                afone dormiente terra.

                La candida vela gonfia
                abbandonata al vento
                lambisce irrequieto oceano.
                In versi l'ultimo respiro
                esalerò esangue.

                È nell'irreale passato
                ciclico serpente turchese
                la poetica dissolvenza
                del confine della morte.
                Composta venerdì 27 novembre 2009
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                  Scritta da: Renzo Mazzetti
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Ignominia

                  Lo straniero non sapeva tutto
                  di quei monti e di quelle colline
                  non sapeva tutto di quelle pianure.
                  Lo straniero si smarriva
                  nei labirinti dei centri antichi
                  non trovava gli sperduti paesini.
                  Lo straniero non conosceva quel sentiero
                  né il sicuro nascondiglio
                  dove bambini giocarono e ragazzi si uccisero.
                  Il fascio littorio
                  Salò e le camicie nere
                  furono barbarie e distruzione.
                  Antigone salvò quei neri cadaveri
                  dalla furia dei perseguitati assassini
                  nell'aldilà dove non si perdona.
                  L'eterna oscurità detenga le spie
                  e i servitori dei tiranni dannati
                  nell'infernale pozzo dei traditori.
                  Nessun civile perdono sia concesso
                  al morto non uguale al morto
                  solo rigoroso ricordo.
                  Ancora sanguinano innocenti ferite
                  e cumuli di coscienze tremanti
                  testimonianze perenni
                  per non ricadere nell'ignominia.
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                    Scritta da: Luigi Donadio
                    in Poesie (Poesie personali)

                    11 - Undici

                    Crolla stanotte vinta
                    dai millenni la volta
                    del Tempio senza dio
                    Teatro dei burattini

                    Frammenti sulla nuda
                    roccia, sul ramo spoglio
                    sul volto attento
                    Frammenti su altri frammenti

                    Eri stella, galassia, pianeta
                    e voce lontana

                    All'alba saranno
                    solo rovine buone
                    per le foto dei turisti.
                    Composta nel febbraio 2009
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