Poesie personali


Scritta da: ania
in Poesie (Poesie personali)

Fiesta

Folgore di tutto punto
danzano le Ore intorno
favola antica, una ninfa plebea
accosta l'anima all'orecchio del diavolo.
Vorrei immaginare una colomba errante
ma un topo di fogna invade i pensieri.
Luoghi lontani, asce decadute
brilla la statua del re Salomone.
Ma nessun pesce sporge dall'acquario
nessuna tartaruga osa camminare
oltre il territorio proibito.
Un balzo ed eccoci qua
a rimirar l'ombra dei caduti ignoti.
Acqua bollente sprizza da una lancia
infilza il sacro cuore dei tuoi amori patiti.
Un eroe stiamo aspettando
uno stupido ed inaspettato eroe.
"Io, io" gridano le voci
giammai rivedrei i loro squallidi volti
invasi dall'egoismo.
Fuori da questa volta
ecco il regno proibito
invita al canto un leggiadro amorino.
Ooooo
vento vocale che tutto riempie
apre le sue note per lo Spettacolo finale.
No spettatori, niente applausi,
richiede il primo attore lo scordato spirito!
Rami divincolati nella selva selvaggia
funi rampicanti strozzano la vita.
Uno spiraglio di luce anima la serata
che spenge la sua fiamma, ahimè,
sul riso di chi non ne vuole sapere.
Giornate divine e passeggiate in festa
il menù del mattino
fa gola al cieco improvvisante.
Bandita la tavola
è dato avvio allo svago
ma lui
all'angolo della Terra,
rannicchiato nei ricordi,
solo con i suoi lamenti
solo con il suo cuore.
Composta lunedì 20 maggio 2002
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    Scritta da: Enrico Castelli
    in Poesie (Poesie personali)
    Vorrei stringerti la vita con la mano
    e dare respiro al tuo respiro
    Fermare questo brutto sogno
    soltanto chiudendo gli occhi.
    Vorrei donarti questo mio vecchio cuore
    che trabocca di consigli e voglia di imparare
    Legarlo al tuo per dargli una spinta
    ne basterà una. Te lo prometto.
    Parla di pioggia, questa città
    anche solo attraverso il vetro.
    Di sole parli tu, nella tua finta culla
    a combattere già. A capire ciò che è nella vita, la vita.
    Ad irradiare quel poco che hai visto
    con i tuoi grandi occhi chiari.
    Senza nemmeno averli aperti
    un'unica volta per me.
    Vorrei poter dare un nome al tuo nome
    che non sia scontato come ogni altro.
    Che possa dire a tutti
    quello che sei stata. In queste poche ore.
    Vorrei stringerti la vita con la mano.
    Perché non conosco altro modo
    per stringere una bambina
    Per dirti che non vado via.
    Per dirti che
    tu
    sei
    mia.
    Composta martedì 1 dicembre 2009
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      Scritta da: Enrico Castelli
      in Poesie (Poesie personali)

      Amore e Psiche

      Solco le nuvole, in braccio l'arco.
      In attesa, in attesa.
      Dove sei tu che con il tuo aspetto
      insidi la bellezza stessa?
      Di un soffio, tu. Le ali si piegano.
      La mia vista si annebbia ma
      Non sono le nuvole.
      E proprio io che porto il nome dell'amore
      come potrei non riconoscerlo.
      Né ci penso un solo attimo.
      Una freccia.
      Il mio stesso arco contro il mio stesso petto.
      Così tanto dolce è il sapore di questo suicidio,
      Psiche
      Tu che seduci la passione stessa della passione.
      Tu che ora arranchi verso la voce irraggiungibile
      di un Dio.
      Dell'amore.
      La mia voce.
      Non esiste la terra per chi non è mai atterrato.
      Ma è così soffice il tocco del mondo.
      E tu che mi osservi. Che mi accogli,
      Psiche.
      La preda che travolge il cacciatore,
      Tu, la rosa che incanta il viaggiatore.
      Ama l'amore, ti prego.
      Ama il mio nome.
      Non ci saranno lacrime
      da trascinare a fatica lungo le guance.
      E non ci saranno motivi per farle scendere.
      Fidati delle mie ali come ora ti fidi dei miei occhi.
      E vola via con me.
      Amore dell'amore. Passione della passione.
      Più bella della bellezza.
      Più dolce del mio nome.
      Composta domenica 18 gennaio 2009
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        Scritta da: Enrico Castelli
        in Poesie (Poesie personali)

        Penelope

        Portami con te.
        "Non capisci."
        Se un giorno mio figlio chiederà di suo padre, gli sorriderò.
        Parlerò dei suoi zigomi stretti.
        Delle sue mani.
        È scuro il cielo, davanti a questa marcia.
        Nuove nuvole spingono il sole sotto la collina.
        La testa dorata nell'erba. Dipinge i fiori di rosso.
        Lentamente come in un sogno.
        Mi lasci qui, all'alba della notte.
        A guardarti.
        Eroe.
        Prendimi le mani.
        Dolcemente come al risveglio.
        E non piangerò perché sono una donna forte.
        Emozioni acqua. E la mia pelle scudo del mio cuore.
        Solo tu sai infrangermi. Darmi la sete che vorrei.
        Solo tu.
        Maledetta la tua schiena.
        Maledetto colui che ha detto che
        l'amore è immortale.
        L'incanto delle tue promesse si rompe.
        E vorrei solo invertire il tempo per sfiorarlo ancora.
        Qui, sopra questo bianco gradino che è la tua casa.
        Ti vedo danzare nello splendore delle tue armi.
        Ma io ti conosco negli occhi.
        Non tornerai.
        Se un giorno mio figlio chiederà di suo padre, gli sorriderò.
        Gli dirò che sono stata la tua più grande avventura.
        Persa come una guerra che non dovevi combattere.
        E parlerò del dono che mi hai fatto, voltandoti soltanto. Ora.
        Guardandomi qui seduta.
        Io. Con una tela in mano.
        E respirando soltanto.
        Respirando soltanto.
        Respirando soltanto.
        Composta martedì 13 ottobre 2009
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          Scritta da: Tiziana Monari
          in Poesie (Poesie personali)

          Le viole di Stazzema

          È piegato al libeccio
          sul sagrato
          il ciondolo con la croce
          in un voluttuoso abbraccio con il cielo
          una madre sta come seduta
          l'odore salmastro nei capelli
          un capezzolo affiorante nel vestito
          un padre è immobile sotto la torre campanaria
          il cappello obliquo dimenticato sulla cuspide
          tre paia d'occhi muti franano allo stupore della morte
          l'iride dipinta alle beccate dei rapaci
          nell'ombra del crepuscolo autunnale

          impreca in un bizzarro grido
          le fauci spalancate
          oggi Stazzema
          i rebbi dei sogni capovolti
          consegnata a demoni di mare
          persa in una spiga di tempesta
          le ciglia inclinate al postumo
          la bocca sanguinante
          baratta la notte al vago
          a un volo di viole e calabroni.

          Vorrebbe la calma stanca della sera
          la noia di bonaccia
          e invece è scalza
          a cauterizzare angosce
          rassegnata a una magra sorte di paese
          a un orrore troppo grande
          alla fragilità della vita umana

          respira
          polvere di brina
          l'anima stremata sui muri di ponente
          abbandonata stanca
          a una cesura candida di luna.

          Luna nera.
          Composta sabato 28 novembre 2009
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            Scritta da: Billo111
            in Poesie (Poesie personali)

            Stupiscimi

            Ogni notte penso a te,
            e ti ritrovo lì,
            in ogni mio respiro più profondo
            e scusami se a volte
            ti imprigiono nei miei sogni,
            ma sai che c'è?
            Ho voglia di sognare insieme a te.
            Adesso stupiscimi,
            incantami...
            con mille parole
            che il tuo cuore
            non ha detto mai.
            Vieni insieme a me,
            aldilà dell'orizzonte,
            dove non esistono confini
            tra sogno e realtà.
            Mille ricordi ti legano al passato,
            emozioni che solo
            il vento può raccontare,
            se hai paura puoi voltarti,
            tornare indietro,
            chiudere gli occhi
            per dimenticare,
            ma solo rischiando
            si impara a volare
            e serve solo un pizzico di follia
            per ricominciare.
            Adesso stupiscimi,
            tra sogno e realtà
            Incantami.
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              Scritta da: frantic with joy
              in Poesie (Poesie personali)

              Cielo e mare (mare nostrum)

              Se questo mare
              potesse parlare
              solo di te
              vorrebbe cantare.

              Coi lucidi sassi,
              le pietre bagnate
              i tuoi occhi stupendi
              vorrebbe imitare.

              Coi grani di sabbia,
              col verde smeraldo
              Te, sirena lucente,
              vorrebbe abbracciare.

              Sussurra di te
              un vento leggero,
              d'amore è la voce
              il suo solo pensiero.

              Par t'accarezzi
              con l'acqua dell'onda;
              ma senza di te
              il mio cuore s'affonda!
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                Scritta da: frantic with joy
                in Poesie (Poesie personali)

                Sceneggiatura

                Soltanto salve!
                Studio simboli, scopro saccheggio,
                sabotaggio.
                Strada stretta... saetta... singhiozzi,
                sirena.
                Soffro scarso soccorso.
                Svuoto saccoccia.
                Sedativi, strumenti subdoli
                sottocutanei.
                Salvavita.
                Supero sinistra salute,
                sei solido sereno sexy.
                Sagacemente sollecito
                scadenza
                scarsezza sesso sfrenato.
                Spaventa statua sposa,
                sussiste,
                svanisce
                sano sapore sentimento.
                Seppellisco sfacciato
                sassi silenti.
                Sabato sera... sembra!
                Sissignore...!
                Sintesi settimana
                satolla stanchezza, sbadigli.
                Sonno sostituisce sogno sublime.
                Sfaccettature,
                Stelle scoppiano stasera.
                Singolare sinecura.
                Scusate scherzetto.
                Sento subito
                sassolino
                scarpa stretta.
                Sempre saggio
                sotto sole.
                Se solo sapessi
                senso sosta,
                senza sospetto,
                saprei soluzione
                Socrate suspicione.
                Sipario...!
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                  Scritta da: frantic with joy
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Giorno dopo giorno

                  Mi chiedo come mai
                  il giorno è pieno di te,
                  prendi il mio cuore
                  e lo culli sul tuo seno.

                  Giorno dopo giorno
                  porti a spasso il mio pensiero
                  sull'erba profumata
                  dei tuoi capelli.

                  Sera dopo sera
                  il tuo capo si china
                  su di me ed il tuo sogno
                  diventa il mio.

                  Giorno dopo giorno
                  il mio amore
                  vive per un tuo bacio.
                  E così mi perdo in te.
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                    Scritta da: Diego P.
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Rotta finale

                    Desolate lande all'orizzonte
                    nel silenzio di immobili nuvole
                    come sciamano danzante
                    invoco purificatrice pioggia.

                    Indelebili lacrime rosso sangue
                    all'ombra d'ermetica maschera
                    autunnali foglie colpiscono
                    afone dormiente terra.

                    La candida vela gonfia
                    abbandonata al vento
                    lambisce irrequieto oceano.
                    In versi l'ultimo respiro
                    esalerò esangue.

                    È nell'irreale passato
                    ciclico serpente turchese
                    la poetica dissolvenza
                    del confine della morte.
                    Composta venerdì 27 novembre 2009
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