Scritta da: Zeno Ferigo

Fiore sbocciato

Con gli occhi della fantasia
percorro labirinto oscuro.
Navigo nel mare dei ricordi:
scogli di desideri mozzati,
sassi di silenzi conservati.

Non trova riposo la vela,
tesa su ricordi
da nostalgia lievitati,
che non spengono, di memoria,
fiaccola ancora accesa.

Rammento ancora il giorno:
viso di rughe spoglio,
fiore sbocciato
nella raccolta, prima luce
del mattino.

Inattesa la rivelazione
da umani specchi palesata,
da dischiusa bocca confermata.

Oh avara sorte,
perché hai mosso guerra
alla passione?
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    Scritta da: Zeno Ferigo

    La margherita

    Cara margherita,
    che isolata ti vedo
    al margine della via,
    trascini la mia mente
    sull'onda di verdi sentimenti.

    Ondeggiando tra i ricordi
    la sento perdersi
    tra memorie lontane,
    che rincorrevano chimere
    a sogni mescolate,
    negli occhi di un ragazzo.

    Risento nell'animo
    i muti colloqui in giardino
    con i bianchi petali
    del tuo veggente fiore.
    Con il cuore cullato
    dai rovi dell'incertezza,
    quanti petali
    dal vento sollevati
    verso porti di speranza!

    Non temere margheritina,
    più non ti sfoglio
    del bianco ornamento;
    ogni fiore ha la sua età
    ora sono i crisantemi
    a dover temere.
    Zeno Ferigo
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      Scritta da: Zeno Ferigo

      L'impronta

      Cade la neve,
      leggera, delicata,
      vaporosa,
      pulita, silente.

      Il naso appoggiato
      ai vetri della finestra,
      la vedo scendere,
      lenta,
      posarsi su ogni cosa.

      Tetti, prati, alberi, strade:
      tutto ha velato
      col suo bianco manto.

      Infantile desiderio mi assale:
      correre, rotolare
      su quel candido tappeto;
      almeno lì...
      lasciare l'impronta.
      Zeno Ferigo
      Composta mercoledì 23 settembre 2009
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        Scritta da: Zeno Ferigo

        Il mistero dell'ora

        Le nubi in cielo tu puoi vedere,
        ma, la pioggia, può non cadere.
        In sogno, la tua vita può vacillare
        ma, se non è giunta l'ora
        di lasciar la terrena dimora,
        la falce può aspettare.

        Se sogni che la fine è vicina
        non devi darti pensiero,
        appena sarà mattina
        capirai, che l'istante in cui il cielo,
        su di te, calerà il suo velo,
        resta sempre un mistero.
        Zeno Ferigo
        Composta martedì 15 settembre 2009
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