Scritta da: Paolo

Da Natale in poi

Le luci s'arrampicano sui muri, ed accendono le strade,
- è il Santo Natale -
e quella donna continua a percorrerle, senza bisogno di regali, né tantomeno di vanitosi pensieri.
Un tempo quella donna fu ragazza coccolata.
Natale dopo Natale, regalo dopo regalo,
se ne scelse uno.
Pensò ad una vita congeniale, ad un trascorrere senza dolo.
Una soluzione esiste, ma ad uno scuro nero stare rimane colei...
seppur donna sia diventata.
Donna ora, che passa sotto le mie finestre,
nel portamento - solo che con inganno or la consola -
come un'elegante espressione abituale;
l'esclusione dal tribolato ingigantire di luci lungo le pareti,
dimenticando coloro che tanto vicini pensarono di accompagnarla,
ma, col Natale, ne furono diseredati.
Ma chi piange il pianto di piante prematuramente morte,
non ascolta la donna che continua a crescere.
E lei dopo quelle piante.
Lei passa d'un fiato le giunture verdi, sante e dal folto auspicio,
che vorrebbero arrivare fin alla strada,
sicura di poter evitare con scelta.
All'abbaglio, che spacca le mie consuete finestre,
io defletto un vetro che fa per Lei come un canale,
un'aria di aria apparentemente respirata male.
Io ne chiudo i battenti, con fervore,
con tanto di gomito,
nell'attesa che
quella donna possa prevaricare quell'aiuto
ed arrivare
con speranza, a ciò che io giudico con sapore.
Composta domenica 16 dicembre 2007

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    Info

    Scritta da: Paolo
    Ha partecipato al concorso
    Come un granello di Sabbia

    Commenti

    1
    postato da , il
    molto bella

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