Poesie personali


Scritta da: Immense
in Poesie (Poesie personali)

Il cielo in cerca di te

Il cielo... lo guardo in cerca di te.
Ti penso, ogni momento della mia vita.
Non so pensare a me senza di te.
Percorrerei un lungo viaggio alla ricerca di te se non ti avessi
cercherei tra mille stelle nel cielo notturno
cercherei tra mille sguardi il tuo sguardo che mi abbraccia.
Quello sguardo dove ho messo il mio cuore per te.
Composta domenica 18 ottobre 2009
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    Scritta da: Sina M.
    in Poesie (Poesie personali)

    Mia Madre

    Mia madre è
    la mia capacità figlia
    di amare.
    Le sue spalle curve
    sono il peso del mondo
    che non so portare.
    I suoi occhi sbarrati
    la mia rabbia verso ciò
    che non cambia.
    Le sue orecchie assottigliate
    la mia stanchezza di sentire.
    La testa bassa
    è la mia libertà senza piedi.
    Le sue mani,
    le carezze mancate
    al mio universo giovane.
    Mia madre ha i miei silenzi
    rotti da coraggiosi aneliti
    di sopravvivenza,
    il vento inquieto della notte,
    i fiori effimeri della primavera,
    lo sciabordio mesto del mare,
    le rondini azzurrine
    dei miei mattini
    volati via.
    Ha i miei distacchi
    bancarottieri.
    Ma è qui,
    la mia culla del ritorno
    per essere madre.
    Composta giovedì 10 settembre 2009
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      Scritta da: Sina M.
      in Poesie (Poesie personali)

      Come una bambola

      All'angolo
      più smisurato
      della mia anima
      ritorno,
      Dio,
      e ti aspetto
      silente
      come una bambola
      di porcellana
      tinta di nuvole
      con
      l'iridescenza
      del vetro.
      Indugio
      friabile.
      Cado.
      Ma
      come sempre
      Tu
      mi restituisci
      ai miei frammenti
      e rinasco
      al mondo.
      Composta venerdì 30 ottobre 2009
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        Scritta da: Sina M.
        in Poesie (Poesie personali)
        Le mie Stagioni
        La mia ombra cammina
        sulle foglie di un autunno
        ormai in disuso,
        si dirige
        verso altre ombre
        senza nome,
        nei pressi
        di un inverno
        bianco.
        Nebbie d'argento
        e sabbie trasparenti
        le volano innanzi.
        Si confonde.
        Cerca
        nei prati freddi
        colori da aggiungere.
        Si tuffa nei fondali
        fino a toccare il buio.
        Si perde
        ma va,
        non sa come,
        ma va.
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          Scritta da: Angelo Bozza
          in Poesie (Poesie personali)

          Sorella morte

          Sorella morte io... ti prego.

          Non ho paura di te sorella morte,
          lo so che tu sei l'ultima mia sorte.
          Tutti ti dipingono paurosa,
          ma forse nella tua vita eri una rosa.
          Forse avrai avuto anche tu figli da amare
          e anche loro avrai condotto da Dio all'altare
          fai allora che anche i miei io veda crescere
          e un po' i nipotini pascere.
          Dio ha voluto darti questo peso
          e se vieni da me non mi sento certo offeso.
          Ti rivolgo solo una piccola preghiera
          non venirmi a prendere la sera
          vieni dopo l'alba al sorgere del mondo
          in modo che io venga con te
          non col buio
          ma con la luce fino in fondo.
          Composta domenica 3 giugno 2007
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            Scritta da: Angelo Bozza
            in Poesie (Poesie personali)

            Il vento e la tempesta

            Lungi da me l'idea di soffrire ancora per amore,
            lungi da me l'idea di farti soffrire per amore,

            Tu che sei un alito di vento,
            giunto nella mia vita in un momento.

            Io vela controvento,
            che si strappa nel tormento
            e alla fine della tempesta
            tutto o nulla resta.

            Di te voglio o vorrei scordare ogni momento
            ma è qui che l'emozione prende il sopravvento.

            Perché dimenticare ciò che non ho mai avuto,
            se non nel pensiero
            quello che sono è uguale a quello che ero.

            Non è cambiato niente
            perché allora il mio cuore urla
            e batte contro la tempesta della passione?

            Perché squarcia vele e apre il mare?
            Quel mare di percezioni e di grande desiderio...
            che scatena il putiferio.

            Dio dimmi perché,
            forse l'ho voluto io
            per riprovare sensazioni
            ormai assopite,
            per ricordare cosa si provasse.

            Ma non ricordavo cosa fosse
            rivivere tutto in un momento
            un così forte sentimento.

            Dio ti prego... aiutami in questo mistero
            vorrei tanto non essere sincero
            ma so solo che io l'amo
            e qui non posso negare il vero.

            Chiese il vento alla tempesta:
            fa si che la tua ira... non sia funesta.
            Composta venerdì 1 giugno 2007
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              Scritta da: Angelo Bozza
              in Poesie (Poesie personali)

              Il potere di uno sguardo

              Uno sguardo più è semplice e più ti confonde.
              Uno sguardo è capace di farti sbollire la rabbia.
              Uno sguardo a volte evita che si pronuncino parole inutili.
              Uno sguardo ti può far commuovere.
              Uno sguardo ti lusinga.
              Uno sguardo ti ammonisce.
              Uno sguardo ti rapisce.
              Uno sguardo può penetrare la tua anima.
              Uno sguardo fa capire quanto ama.
              Uno sguardo fa capire quanto odia.
              Uno sguardo può provare la tua innocenza.
              Uno sguardo può provare la tua colpevolezza.
              Uno sguardo mostra il tuo coraggio.
              Uno sguardo mostra quanto sei vigliacco
              Uno sguardo mostra la tua umiltà.
              Uno sguardo può uccidere.
              Uno sguardo ti può far rivivere.
              Uno sguardo decide l'inizio di un amore.
              Uno sguardo ne decreta la fine.
              Uno sguardo ti fa capire se si ama un altro/a
              Quando uno sguardo si alza l'altro si abbassa.
              Quando uno sguardo si abbassa l'altro si alza.
              Ma quando due sguardi si incontrano e si fissano senza
              distogliersi l'uno dall'altro e non per sfidarsi
              vuol dire che la loro anima è pura e nulla potrà
              intaccarli.
              Composta giovedì 1 novembre 2007
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                Scritta da: Wilma Borgna
                in Poesie (Poesie personali)

                Il cerchio nel quadrato

                Io qui dietro la finestra,
                oltre i vetri un mondo piccolo,
                quadrato appunto come la finestra.
                Appare oltre i vetri, sfocato
                perché velato dalle tendine
                che arabescano fiori.
                Un mondo immoto, dove a volte
                per ore non accade nulla.
                Dietro la vecchia fabbrica
                che si staglia contro il cielo,
                le cime delle montagne
                spuntano bianche di neve.
                La gatta bianca della vicina
                torna a casa entrando dal balcone
                passando per i tetti incatramati,
                vivida macchia in movimento.
                Voli di uccelli: gazze, tortore, passeri
                rompono l'aria immobile
                quando in assoluta mancanza di vento
                vedo gli abiti stesi ad asciugare
                come morti cadaveri
                appesi ai fili del balcone dell'altra vicina.
                Un cortile di donne.
                A volte le presenze umane
                che vanno e vengono,
                il rombo delle auto che si infilano nei garage
                rompono quella quiete relativa.
                Dall'alba al tramonto variano
                i volumi delle cose, nel girare
                in tondo della luce del sole,
                nella prospettiva sghemba delle ombre.
                Nelle notti di plenilunio la luce
                argentea e fredda della Luna
                genera ombre di nascosti fantasmi.
                Poi viene la danza della neve
                lieve, per ore e ore piccoli, grandi fiocchi,
                ancora una volta cambiano
                quel mio mondo quadrato
                rendendolo immacolato.
                Che dire delle nuvole mai uguali
                rosee, nere, come bianco zucchero filato.
                Disegnano draghi, angeli, palazzi incantati
                che vengono lacerati dalle strisce degli aerei,
                bianca scia in un giorno che vola via.
                Sopra tutto questo quadrato, piccolo universo
                il cielo ad ogni istante uguale
                ma sempre diverso.
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                  Scritta da: Wilma Borgna
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Prigionieri del destino

                  Ignari, liberi, prigionieri del destino
                  che crea i presupposti
                  per incontri: un po' per pena
                  un po' per beffa, di noi umani
                  alla delirante ricerca
                  dell'amore, di attimi in cui sentirci vivi.
                  Noi permeati dal presagio
                  costante della morte
                  che già ci parla di lei,
                  anche quando non ne siamo
                  ancora consapevoli.
                  Usiamo le parole
                  creando false illusioni e promesse,
                  sapendo di mentire
                  a noi stessi e agli altri.
                  Svendendo la vita dei sogni
                  alla vuota realtà.
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                    Scritta da: Wilma Borgna
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Come un quadro

                    Dal primo istante
                    in cui sei entrato nel mio campo visivo
                    ho pensato che non ti avrei avuto
                    eri come il déjà vu
                    di un dolore già provato
                    un'onda d'urto sismica
                    che veniva dagli spazi siderali
                    della mia mente.
                    Era già tutto scritto
                    non potevo farci niente.
                    Resti lì, tra il ricordo
                    e il dolore parzialmente stemperato
                    mi guardi, senza volto
                    come da un quadro di Magritte.
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