Poesie personali


Scritta da: DANA
in Poesie (Poesie personali)

Il mare di sera

È sapore del mare
che nuoto di sera
in burrasca
e in bonaccia
galleggio col vento
affogo nel cielo
cercando una luce
che luce non è
che muoio è menzogna
curiosa è l'attesa
saggezza nel tempo
di giostra da grandi
son volti a ruotare
pensieri scoperti
al freddo del cuore
insultato da te
estranei al battito
assetati e curiosi
alla fonte di me
che dissetare non vuole
incorniciare il pensiero
coi tanti ricordi
appesi ai miei occhi
ricordi sciocchi
una musica rincorre
mentre scappo da me.
Composta lunedì 5 aprile 2010
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    Scritta da: Violina Sirola
    in Poesie (Poesie personali)

    Afasia

    S'impastavano favole
    ammucchiate sull'impalcatura
    della vita smontata e
    rimontata. Con l'uovo e la gallina
    si rincorreva il tempo, trascorsa
    la cova si toglieva la chioccia, forzavano
    l'uscio
    per uscire i pulcini.

    Oggi è meglio la gallina
    l'uovo domani, cresceva
    la fame.

    Domani compio gli anni
    superati
    gli anta, desidero riposo.
    Arriva la sentenza, trattengo il respiro
    mi rivolgo a
    Dio: afasia.
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      Scritta da: sintagma
      in Poesie (Poesie personali)

      Canto della pazzia

      Chi sono io?
      Hai ragione tu
      quando dici che
      sono una folle.
      Sono pazza come
      una falena in volo,
      che ha bisogno
      della piccola luce e
      più si avvicina, e più
      si acceca, e più si acceca,
      e più il volo diventa
      pazzo.
      Perciò, perché sono pazza,
      voglio cantare una pesca
      pazza.
      Getto le reti in un mare
      in burrasca ma la barca
      resta
      e le reti sono
      piene
      di fiori.
      Perché sono pazza,
      voglio cantare la
      meraviglia della
      perdita.
      Perché mi sono persa
      in un campo di grano
      e c'erano giare
      colme
      di frumento e orci
      carichi
      di olio e di vino.
      Pazza qual sono,
      canto la ricchezza del frumento
      che mi scorre tra le mani e il profumo
      dell'olio e del vino che mi ungono
      le tempie.
      Pazza qual sono,
      voglio cantare un gatto
      addormentato
      tra gli orci,
      voglio cantare me,
      che mi abbandono
      tra le spighe.
      Pazza qual sono,
      canto la meraviglia di
      Cerere,
      che rende sapida
      la terra,
      che alimenta
      l'olmo
      sotto il quale
      Orfeo
      modula melodie
      e ammansisce
      le bestie con
      la follia
      sue note delicate.
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        Scritta da: Franco Mastroianni
        in Poesie (Poesie personali)

        Nuvola verticale

        Sottile impercettibile
        elastica tagliente nuvola verticale
        trasforma un giorno bello
        in temporale

        polvere di silicio
        che compatta lentamente
        opaco vetro
        crea false finestre
        nella mente

        compresse le vedute
        in
        orizzonti d'ignoranza.

        Compatta lentamente nella mente
        il
        muro
        dell'indifferenza.
        Composta sabato 3 aprile 2010
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