Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Troppo presto nasce il giorno

Troppo presto nasce
il giorno
quando ti guardo
e dormi...
e decanti la penombra
tra le sfumature
lievi,
spente in chiaroscuri
tra la pelle levigata
e lenzuoli di glassa
che mi rubi.
Rapirei la notte,
se chiuderla
dentro uno scrigno
sottendesse
l'immortale carezza degli occhi,
canone inverso
e pensiero immorale
tra i sogni anormali,
mia torre d'avorio,
musa di luoghi segreti
ispirati dall'essenza di te
che latente
ti fai strada
nel buio,
trafficato dai miei dubbi.
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    Cenere

    Come gradini
    risalgono
    una luna d'argento,
    queste onde di cenere
    svelando in penombra
    gli scorci di mare
    e i respiri,
    profughi
    di scure tormente
    taciute meditando;
    dove tutto è caos
    eterna è la quiete,
    tra la folgore
    scagliata nell'acqua
    e l'attesa del tuono,
    contro il silenzio
    franato
    su guance in lacrime
    e l'ammiccante
    volgermi alle stelle
    passando oltre,
    tornando
    nell'infinitesimo
    tuo essere ladra
    di strane emozioni
    sul navigarti lento
    gli occhi cobalto
    e le labbra,
    ora socchiuse
    sui navigli
    color cremisi
    bollenti ed invitanti
    a quel dolce,
    lungo sorvolo.
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      Lettera ad un figlio

      Sorretti
      da indubbie certezze
      saranno i ponti
      dove muoverai
      i primi passi insicuri
      e poi di corsa,
      lungo la vita
      fuggirai,
      lasciandomi distante
      a recuperar fiato
      figlio mio,
      cavalcando
      nuvole di cotone
      che formano zebre
      di latte;
      e si,
      sarai grande
      perdendoti forse
      negli anni a venire
      le scale del cielo,
      ma ricorda,
      crescendo
      non ignorare le stelle,
      risplendi
      del tuo essere
      semplicemente te stesso,
      senza mai appigli
      sulle false pretese,
      senza sentire ragioni
      di mercanti
      d'anime vuote,
      ama i tuoi sogni,
      realizzati dentro
      e forse alla meta
      io ci sarò,
      li ad aspettarti,
      solcando con te
      l'agognato traguardo,
      figlio mio.
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        in Poesie (Poesie personali)

        I silenzi lunari

        Risalta questi baci,
        traditi
        da correnti ascensionali
        cadute
        in fiati trattenuti dentro,
        decolla coi pensieri
        se privarti di me
        è lo schianto di una lacrima
        mascherata
        nelle piogge battenti...
        raggiungi le mie piume
        cullate dall'aria
        e scava questo vento,
        i sussurri del mare...
        sotto grilli e stelle
        scorgi quel ricordo
        e portalo con te
        dove restano
        sepolti
        i silenzi lunari
        dipinti nei tuoi occhi.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Occhi sul mondo

          Non andare ancora,
          resta,
          tra queste labbra
          di carne e fango,
          infrante
          nei respiri
          ad occhi chiusi,
          sognanti e disillusi
          sulle rocce del desiderio,
          regina
          di castelli di sabbia
          scivolati dolcemente
          nei capitoli
          del mio mare
          e di vita fredda,
          sublimata in stratosfera,
          soffocata dentro al sole
          che ancora mi irradia
          opaco e tiepido,
          non andare ancora,
          resta,
          sui moli di legno
          gonfiati dall'acqua
          dove piangono i delfini
          se si spengono le onde...
          accendimi le stelle
          e leviga l'attrito
          di una lacrima su pelle,
          non morire nella nebbia
          ma rincorrimi al tramonto
          sorpassami all'aurora
          e poi baciami
          d'essenze leggere
          al riaprire
          gli occhi sul mondo.
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            in Poesie (Poesie personali)

            Ultimo giorno su terraferma

            Riprenderò
            il mio lungo tragitto
            tra acque distinte
            nel chiarore
            di pallide lune
            e brume sul mare,
            ma se l'alternarsi
            dei giorni
            nella mia culla
            sarà meno duro...
            se il vento col sale
            sopra la faccia
            non invecchieranno
            neppur di un istante
            un paio d'occhi stanchi,
            allora viaggerò,
            con lo sguardo rivolto
            all'ultimo giorno su terraferma
            verso il faro
            sull'attesa del ritorno.
            Composta venerdì 5 marzo 2010
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              Scritta da: ametista
              in Poesie (Poesie personali)

              Il mio amore più grande

              Oggi voglio scrivere a te,
              a te che sei,
              il mio rimpianto più grande,
              il mio fallimento più grande,
              il mio dolore più grande.
              A te,
              che per anni ho cercato,
              per anni ho desiderato,
              per anni avrei voluto.
              A te,
              di cui ancora cerco,
              gli occhi,
              la voce,
              le mani,
              le braccia,
              quel tutto,
              quell'infinito,
              che mi dicono che ci sei,
              che esisti davvero,
              che non sei,
              il sogno di bambina,
              mai cresciuta,
              o di donna già invecchiata,
              che piange su un amore,
              in cui ha creduto,
              ma che non ha vissuto.
              A te,
              che saresti stato quello,
              che mi avrebbe completata,
              che mi avrebbe reso unica,
              che mi avrebbe fatto vivere,
              una vita diversa.
              Forse più difficile,
              forse più complicata,
              forse anche amara,
              forse anche deludente.
              Ma non lo posso sapere.
              Io... non ti ho avuto.
              A te,
              che forse saresti stato,
              la mia gioia infinita,
              il mio sogno realizzato,
              il mio amore che potevo,
              finalmente esprimere,
              e toccare con mano,
              vivo e reale,
              unico e speciale.
              Ma non lo posso sapere.
              Io... non ti ho avuto.
              A te,
              che tanto ho desiderato,
              a te,
              che non sei stato mio,
              ma sempre di altre,
              che ti hanno mostrato,
              a volte come un trofeo,
              che ti hanno spesso,
              fatto del male,
              senza motivo,
              che non ti hanno amato,
              per quello che eri,
              perché volevano altro,
              che ti hanno come me cercato,
              ma una volta avuto,
              ti hanno anche abbandonato.
              Non hanno compreso,
              di esser state così fortunate,
              ad aver vissuto con te,
              anche solo,
              un battito delle tue ciglia,
              un tuo sorriso,
              un attimo della tua vita,
              che per me,
              ho ormai capito,
              è negato per sempre.
              A te,
              a cui mai potrò dire,
              queste parole,
              che da infinito tempo,
              attendono,
              e che mute,
              resteranno nella mia vita...
              ti voglio bene... figlio mio.
              Oggi voglio scrivere a te,
              a te,
              che saresti stato,
              il mio amore più grande.
              Composta lunedì 5 aprile 2010
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                Scritta da: Alessio Fabretti
                in Poesie (Poesie personali)

                Riflessioni

                Riflessioni.
                All'ombra di un cipresso ormai spoglio della sua chioma,
                fermo il mio andare.
                Una piatta pietra accoglie, fredda, poggio il bastone.
                Un alito di vento agita il fumo di un comignolo acceso, disperde.
                Il mio desiderato sogno infranto continuo a cercare,
                nel vagare incessante dei miei pensieri.
                Composta venerdì 2 aprile 2010
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                  Scritta da: Alessio Fabretti
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Se lo sapessi...

                  Se lo sapessi te lo direi.
                  Se lo sapessi volerei a cavallo di una nube.
                  Se lo sapessi ruberei l'arcobaleno e nei mille colori fluttuanti scriverei amore.
                  Se lo sapessi griderei tra la folla incuriosita ti amo.
                  Se lo sapessi corrrei a perdifiato tra i boschi, i laghi e le montagne scalerei.
                  Se lo sapessi infine incendierei il cielo e il carro a Giove per correrti incontro.
                  Se lo sapessi amore lo canterei in mille strofe come tal menestrello e nelle corde il suono piangerebbe per Te nel silenzio della sera sotto le tue finestre.
                  Se lo sapessi...
                  Composta giovedì 15 aprile 2010
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                    Scritta da: Alessio Fabretti
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Solitudine

                    Solitudine
                    Una lenta e malinconica tristezza
                    attanaglia l'anima e la stritola.
                    Grida nel silenzio
                    nessuno ascolta.
                    La voce è nulla
                    in quest'arida landa
                    battuta dal vento.
                    La torre della solitudine
                    s'innalza lugubre e lucente
                    al chiarore lunare.
                    Stormi di uccelli neri
                    volteggiano nel cielo
                    e la mia anima vaga nelle ombre.
                    Alessio.
                    Composta martedì 13 aprile 2010
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