Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Espressioni matematiche malinconiche

Siamo io e te,
fattori
di sommatorie
sottratte
a paradisi incostanti,
perduti
su isole del cuore
da dove
costruisco ponti
mentre tu
scavi gallerie
per incontrarmi
all'infinito
di idee adiacenti,
semmai forse
condivise
tra graffe
e sorrisi
a forma di parabole
e/o parentesi tonde
orizzontali,
nelle espressioni
inespresse,
taciute,
per astratto benessere
di noi,
giudici giudicati,
divisibili per muri
con pareti di carta
che spengono luci
ormai difficili
d'elevarsi a potenza.
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    in Poesie (Poesie personali)

    E tu mi chiami vincente

    Scintille su pelle
    -sprofondano-
    incidono
    laceranti disegni
    penetrando
    porte vergini
    -e tu mi chiami vincente-
    se il mio
    sorriderti tra le spine
    t'appare leggero;

    il guscio è superficie
    più profonda è la bufera
    quando il mare
    si preannuncia blu
    e il vuoto
    (tacito)
    non si colma
    gemendo
    dentro vasi lacrimali
    asciugàti poi al sole;

    sogno,
    capita,
    di uno squarcio
    dentro il cielo,
    e godere
    un istante
    d'una luce
    nella pioggia,
    scoprirti vicina
    che sorridi,
    mi scaldi...
    e tu mi chiami vincente.
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      Drenandoti le lacrime

      Scivolano,
      su boccioli di rosa
      e foglie,
      gocce...
      rugiada trasparente;
      è
      come tenerti a mente
      quel sorridere
      disperso,
      a volte
      stillante
      il lacrimare,
      celato
      dentro sguardi
      di vetro,
      drenarti i flussi
      in tensione
      su fili
      d'ingiusta ansia
      e scalfirti
      con la seta
      sulla pelle,
      poi stremarti
      con un bacio...
      e morirmi
      in un abbraccio.
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        Treni di emozioni

        Sguardi collimati
        al centro,
        dove posa
        l'indisturbato
        tacerti
        i pensieri,
        condivisi
        dentro vagoni
        sfioriti
        in treni passati
        con soli
        biglietti d'andata;
        e sei storia
        inespressa,
        a lungo
        lapidata
        tra il ristagno
        dei ricordi,
        se sorriderti
        era palese carezza
        e ricambiare
        era silenzioso
        assenso.
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          Marinaio

          Eppure sognavo
          d'esser marinaio
          di cieli e di lune,
          tra mari di sabbia
          solcati sui venti
          a pescarti le stelle...
          e stavo a sentirle,
          le barche e i tramonti
          montati sul palco
          di scene di pezza.
          Ma per te il piacere
          è causarmi ferite,
          incidile al cuore,
          ma immergile dentro,
          nel miele profondo,
          fa che la spina
          mi faccia più male
          nel lampo che punge
          e il ricordo di te
          non depenni il rancore
          al termine di una lacrima,
          stesa
          e asciugata nel sole.
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            Magica

            Bagnarti le coste
            dove s'incrociano
            i tuoi seni,
            soffiarti
            la schiuma incantata
            che pura inali...
            e bolle e sapone tra noi,
            oratori senza parole;
            raccòntati negli occhi
            come libri di storia,
            rinchiusi
            dentro polverosi scaffali
            che poco t'identificano,
            guardarti,
            esplorarti,
            conoscerti adesso
            come non mai
            scoprirti ingenua,
            seducente,
            magica.
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              Onirica

              Sognare,
              leggendo in faccia
              lune ridenti
              dagli sguardi argentati
              riversi nel mare
              e cullati dalle onde,
              scendono,
              risalgono,
              stremati s'abbandonano
              nella risacca
              generosa
              di luci alla scogliera,
              assorbite
              nell'incantato procurarti
              dolci ferite al cuore,
              piovute
              come lacrime
              su sterile deserto.
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                Aquile senza cielo

                Fosse facile
                attraversare i venti
                per un'aquila senza cielo
                e ghermire quel sogno
                ancorato sul mondo,

                - salperei -

                dalle invidie di sguardi
                lanciati dai cori ululanti,
                impennandomi alle stelle
                saltando le stazioni
                e scavalcando l'infinito,

                - e sarei solo -

                tra gli aliti di calma
                carezzati dal crepuscolo
                che m'illumina la strada
                dissolvendo quelle voci
                nel fragore della notte.
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                  in Poesie (Poesie personali)

                  Stelle sfrattate

                  Ricordo quasi assente,
                  con madide mani
                  spolverato,
                  ricucito nella nebbia,
                  pezzi di cuore,
                  se infranti tornerete
                  l'adagio suonerà
                  ancòra alato
                  e non serviranno
                  stracci,
                  lavàti e sporcàti
                  tra le rive
                  di sponde meste,
                  tetro cullare
                  di emozioni diverse,
                  scolpite nei tronchi
                  e nell'aere spiovente;
                  se è vero
                  che altro non siamo
                  che stelle sfrattate,
                  se è vero
                  che un giorno
                  riavremo quel cielo,
                  quaggiù brillerò
                  di libertà provvisorie
                  sfiorate nel vento
                  tra il viaggiare eterno
                  dei miei occhi a te,
                  dimenticato amico.
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                    Ulisse

                    Infiniti mari
                    dove poetano le sirene,
                    e sui porti
                    in tempesta,
                    implacabili predatori
                    sfidano onde
                    sul perdermi
                    in catartiche assenze
                    da queste spiagge,
                    inquiete,
                    deserte e primordiali,
                    stuprate
                    da tempeste ed eoni
                    che costanti rimangono...
                    ma io aspetto,
                    solitario e immobile
                    sopra isole lontane
                    intriso
                    di anima nera
                    che m'infiamma,
                    il sapore del sale
                    ed il tuo miele
                    mi mancano...
                    il calore,
                    l'ardire le labbra
                    e giacere sui prati;
                    senza una rotta
                    e con gli dei avversi
                    affronto il mio inferno
                    e non lo so
                    se più mai
                    conoscerò
                    il tuo viso pulito.
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