Scintille su pelle -sprofondano- incidono laceranti disegni penetrando porte vergini -e tu mi chiami vincente- se il mio sorriderti tra le spine t'appare leggero;
il guscio è superficie più profonda è la bufera quando il mare si preannuncia blu e il vuoto (tacito) non si colma gemendo dentro vasi lacrimali asciugàti poi al sole;
sogno, capita, di uno squarcio dentro il cielo, e godere un istante d'una luce nella pioggia, scoprirti vicina che sorridi, mi scaldi... e tu mi chiami vincente.
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