Poesie personali


Scritta da: Fiore1961
in Poesie (Poesie personali)

Illusione

Capelli tesi al vento
occhi di rugiada
cuore un pò matto
questo era lei.

Labbra invitanti
seno seminudo
tutta si offriva
ed io là che guardavo.

Una nube poi l'avvolse
una nube fosca e ria
e come per magia
la portò via.

Ed io come un fesso là
rimasi a contemplare
a contemplare
il mio rancore.

Poi triste e solo
da lì mi allontanai
infatti quella donna
l'avevo persa oramai.

E camminando sulla spiaggia
rividi quella nube
ma nulla io potei
dentro c'era lei...
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    Scritta da: Fiore1961
    in Poesie (Poesie personali)

    Spirito libero

    Terra vivente e straniera
    diventi leggera
    che rabbia che fai.

    Luna adesso ti prendo
    in un solo momento
    che bello che è.

    Notte serena e leggiadra
    madre di un sogno
    che poi svanirà.

    Ora ti senti sicuro
    che il sogno s'avvera
    diventando realtà.

    Lascia stare i ricordi
    cancella il passato
    fino a che puoi.

    Apri quella tua porta
    vola di nuovo
    nella tua libertà.
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      Scritta da: Fiore1961
      in Poesie (Poesie personali)

      La fede

      Riti pagani ridestano il giorno di festa.
      Uomini, donne, bambini addensan le strade paesane.
      Echi lontani di botti si rincorron tra valli.
      Il morente s'aggrappa al filo di luce delle luminarie.

      Eccola, eccola, arriva! È bellissima!
      Condotta a spalla da cento braccia devote.
      Colma di doni ed offerte votive
      si mostra la Mamma, venerata signora.

      La banda intona le solite marce.
      La gente saluta segnando la fronte.
      I fuochi si elevano alti e splendenti.
      Le pie donne seguaci cantano inni.

      Il parroco avanti al sacro corteo
      a mò di nocchiero, sicuro, ei lo conduce.
      I carro ormai s'avvicina alla meta.
      Il morente, felice, ad esso si affida.
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        Scritta da: Fiore1961
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        Verde

        Verde non solo un colore;
        verde non solo speranza;
        verde l'incerta esistenza
        e d'ognuno il diverso sapore.

        Del disoccupato rado il ricordo;
        del ragazzo piena la vita;
        per entrambi dubbiosa partita
        frutto maturo d'un essere ingordo.

        Verde la giovinezza per la vecchiaia;
        verde la morte per l'eternità.
        Ognuno spinge la sua pagaia
        tirando innanzi per qualche novità.
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          Scritta da: Fiore1961
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          Lo scherzo

          Quando tra amici s'effettua uno scherzo
          maggiore è il vincolo che tra loro si crea,
          non rabbia o rancore né piacere si prova
          ma solo gioia nel riceverlo ancora.

          Gesto innocente quasi divino
          lo scherzo regna sovrano,
          e quale re palese di giusto
          per tutti si pone impugnando lo scettro.

          Allorquando il sire diventa tiranno
          traendone gusto sadicamente,
          bene si agisca nel volerlo deporre
          giusti si è nell'estinguere il dolo.

          Questo s'impone tra amici
          quando qualcuno la fede calpesta:
          non comprensione o perdono né vendetta vi sia.
          Ma solo desìo di andarsene via.
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            Scritta da: Fiore1961
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            La severità

            La mente rivolta al maestro elementare
            che con l'infame righello solea percuotere,
            per sadico sfogo, delle mie tenere mani
            il dorso gibboso.

            Il pensiero alla mamma, ancor da bambino,
            che i balocchi negava alle mie mani protese
            rese vermiglie da tanto picchiar.

            Or più non noto queste doglianze
            frutti sicuri dei tempi cambiati,
            alberghi lussuosi di eccessivo lassismo.

            I pianti d'allora, lontani ricordi;
            le gioie d'oggi, forse tristi realtà,
            generati entrambi da scarso parlar.

            Non più righelli, né più percosse
            non più donazioni fini a se stesse
            ricevano i giovani nei tempi avvenire.

            Sempre s'agisca con moderazione
            nel premiare o punire
            i soggetti incolpevoli
            dell'altrui presunzione.
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              Scritta da: Fiore1961
              in Poesie (Poesie personali)

              Le cose semplici della vita

              Me bambino piacevan molto le corse per le scale
              e il gran presepio costruito per il Natale:
              Incredibili eran l'emozioni nella festa paesana
              quando a palla pazza si giocava per irretir una sottana.

              Me giovane ripenso spesso a quelle cose strane
              che, seppur cambiato è il tempo, mi paion belle e sane.
              Non il ricordo né il rimpianto per esse mi tormenta
              ma la gran gioia di vivere che pur in me non s'è spenta.

              Me vecchio chissà se più potrò comprare
              la palla pazza al nipotin per farlo giocare.
              Sarebbe per me il più grande volere,
              nella gran massa felice allor l'uom se ne muore.
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                Scritta da: Fiore1961
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                L'Amicizia

                Il Sole che illumina il cielo
                caldo intangibile infonde,
                la luna che imperla la notte
                ombre confuse propone:
                nell'uno l'amicizia si specchia,
                reale e sofferto sentire;
                nell'altra sempiterna rimane
                incerto e fugace apparire.

                Quando entrambi coperti da nembi
                celano tutto il loro splendore
                e ingrigiscono il mondo
                privandolo d'ogni suo vero colore,
                allor più luce irradia la stella
                e per questo c'appare più bella,
                mentre chi vive di luci riflesse
                pur cieco ridesta il suo interesse.

                Se tutti noi qui sulla Terra
                avessimo in mano uno specchietto
                saremmo uguali a quei corpi celesti
                riflettori di luci e per questo più onesti.
                Or chi ricorda che da bambini
                quest'era un gioco per stare vicini,
                allor da grandi non sen perda la traccia
                si rifletta la luce su ogni faccia.

                Tarda la sera i raggi ne cela
                finché splendida dama non esce la luna:
                che tale speranza e siffatto desìo
                sia proprio di tutti e non solo il mio.
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