Poesie personali


Scritta da: monster
in Poesie (Poesie personali)
Casomai balenasse ancora in me
il pensiero che non esista più uno spazio
in cui potersi muovere...
casomai il vento tornasse a farsi beffe
delle mie vele spiegate,
e placasse di colpo il proprio vigore...
casomai sentissi ancora scorrere sulla mia pelle
la vacua inconsistenza del dubbio,
mi chiamerei nuovamente a fare scivolare
le dita lungo le mie superfici...
distenderei a mani nude il disordine
e lascerei che si spegnessero via via
le mille voci dissonanti in sovrastante sottofondo.
Casomai quel giorno ripartirei da qui...
Composta domenica 12 giugno 2005
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    Scritta da: Annamaria Signorile
    in Poesie (Poesie personali)

    Poesia

    Quando leggo di te,
    ritorno bambina,
    gioco e sorrido del sole nel cielo.
    Quando leggo di te,
    sono già ragazzina,
    è il tormento del cuore,
    è amore che non vuole.
    Quando leggo di te,
    è il tempo che passa,
    la gioia di una vita,
    o il salutare un affetto.
    Quando leggo di te,
    con il peso degli anni,
    sono sempre contenta,
    di provare ancora,
    il brivido che mi sai dare.
    Composta martedì 13 aprile 2010
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      Scritta da: Paul Mitchell
      in Poesie (Poesie personali)

      Separazione nell'ipocrisia

      Ho il cuore ferito, tradito,
      un pugnale l'ha trafitto e rimango sconfitto,
      afflitto,
      sul fondo come un relitto.
      Cerco una risposta che non vuole rivelarsi,
      cerco la realtà nei discorsi,
      cerco i momenti che sono andati persi,
      cerco le domande che dovevano porsi.
      Ed ora non resta che il nulla,
      il mio risulta un pianto che resta nella culla,
      il sorriso dolce, ma coperto di una fanciulla
      e il fiato rimasto è rinchiuso in una bolla.
      Parole sprecate mal disposte da troppi,
      consigli disinteressati di chi sta distante,
      tutto diventa facile per tutti,
      la mia felicità si addormenta all'orizzonte.
      Unione che non mi comprende,
      interesse ipocrita di chi non lo ha,
      complimento che mi offende,
      preferisco rimanere lontano dalla falsità.
      Composta lunedì 5 aprile 2010
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        I cavalli dell'Apocalisse
        galoppano negli occhi neri
        trafitti da ombre umane
        e cavallette nere.

        Si avvicina la bestia
        occhi chiari e barba scura
        mani lunghe e bocca chiusa
        capelli imbrigliati dal vento
        passo da guerriero antico
        sguardo di falco ferito.

        È il numero dell'uomo: 666.
        Arriva con parole dolci
        con profezie senza senso
        miracoli da sbalordire
        colui che lo sente.

        I cavalli dell'Apocalisse
        volano nel cielo rosso.
        Le donne incinte gridano
        per le doglie non finite.

        Nasce un nuovo mondo
        con ferite aperte
        piaghe arrugginite
        luna ferita e sole spento
        dallo spavento.
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          Scritta da: Paul Mitchell
          in Poesie (Poesie personali)

          Vedo e vedi?

          Occhi differenti fissano qualcosa,
          la mente fa il resto ed interpreta ogni cosa,
          ma quel che resta è quel qualcosa,
          che viene diviso e giudicato in base a cosa?
          Io vedo ciò che tu non vedi,
          questo il punto, ci credi?
          Tu pure cogli quel ch'io non colgo,
          ti sei convinto che io qualcosa non ti tolgo?
          Siamo due per quattro occhi per due menti,
          due sguardi che attingono in sentimenti,
          momenti calcano l'animo e lo segnano,
          e noi siamo il risultato, ci credi ora o no?
          Composta venerdì 9 aprile 2010
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            Scritta da: Paul Mitchell
            in Poesie (Poesie personali)

            Il sonno

            Ora come tutti i giorni,
            attimo di pace,
            mi piace,
            mi rilasso mentre dormi,
            sto bene,
            un coro silenzioso di respiri,
            di sospiri,
            che nutre un sonno che ha fame.
            Io protagonista in quest'ora,
            dove la regia la cura la natura,
            il buio non fa paura,
            l'anima nella pace si sente sicura.
            Bello tutto questo,
            tutto il resto resta un contorno,
            ora è il riposo del giorno,
            ora per svegliarsi è presto.
            Composta domenica 11 aprile 2010
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              Scritta da: Paul Mitchell
              in Poesie (Poesie personali)

              L'oggi che non torna

              Come fosse vento,
              tutto sembra lento,
              ma sento che tutto è un soffio,
              si ricuce come un graffio,
              soffro,
              ci penso e non capisco,
              quel che ho offro,
              ma so che non sarò visto.
              Pessimista nel mio essere realista,
              la mia vista dista della fantasia,
              non vivo in un'utopia,
              quel che abbiamo è una conquista,
              ma c'è sempre un ma anche se non lo si vede,
              il mio animo cede alla lacrima se non crede,
              il mio corpo stanco si siede,
              il mio prossimo sarà il mio erede.
              Composta lunedì 12 aprile 2010
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)
                Un cuore bianco nell'ululare del tempo
                si perde nella nebbia della grande città.
                Un uomo solo sotto il sole d'agosto
                rigetta l'ombra che trascina con pietà.
                Guardiamo gli altri passare nella sera
                da una finestra appesa nel vuoto umano.
                Non c'è colore che dipinge la speranza
                quando il cuore lo si nasconde nella mano.

                Camminiamo senza cristiana compassione
                su queste strade con poca umanità.
                Ci allontaniamo da un bel gatto nero
                o da un prete con sottana d'umiltà.
                Crediamo nel tarot, zingare e magia
                e partiti politici senza dignità.
                Non c'è più l'umana sapienza
                che colmava la mente con la verità.

                Dove andiamo per questo cammino cieco
                senza voci familiari nelle vene?
                Dove ci portano le ombre della sera
                quando la tv vive di violenze e di pena?
                Raminghi in una storia di spade e croci
                guardiamo al passato senza illusioni.
                La pietas, la caritas e la democrazia
                sono ormai parole piene di nostalgia.

                Costruiamo, fratelli, la nostra storia
                imbevuti di passato, presente e futuro:
                dove il bambino giochi con il leone
                e noi uomini forgiamo un cuore nuovo.
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Sono sbocciati fiori gialli
                  nel giardino sotto le scale:
                  margherite baciano il vento,
                  il profumo penetra in casa.

                  Il mattino rompe il giorno
                  aprendo svelto la persiana,
                  volano le vecchie cicogne
                  sul muro nuovo della strada.

                  Le api si alternano sui fiori
                  le formiche s'affannano in basso,
                  una lucertola si riscalda al sole:
                  io guardo senza dire parola.

                  Sono sbocciati fiori gialli
                  nel giardino piene di stelle,
                  le mie mani cercano rifugio
                  in qualcosa che ho dentro.

                  Non so ancora se è un fiore
                  o una voce perduta nel cuore.
                  Sono certo che sono un uomo
                  in cerca di un fiore senza nome.
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                    Scritta da: Franco Mastroianni
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Tra le tende

                    Giocando a nascondino
                    tra gli spigoli del muro
                    e
                    la ringhiera del ristretto
                    terrazzino

                    ingenuo incuriosito
                    da sembrar quasi un bambino

                    ma
                    spavaldo prepotente
                    ed
                    allo stesso tempo
                    invadente

                    il vento continuava a giocare
                    con le tende
                    e
                    ad ogni soffio faceva entrare luce
                    nella stanza
                    aggrovigliandole
                    con cura
                    della porta alla maniglia.

                    Per
                    ammirare
                    te

                    mia dolce meraviglia.
                    Composta martedì 13 aprile 2010
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