Poesie personali


Scritta da: Luca Ferrè
in Poesie (Poesie personali)

Via da te

... Voglia di viaggiare
... voglia di mare.
... Voglia Di Navigare
... voglia di andare via

... vento carezza salata sulla pelle liscia
... cielo sguardo immenso blu cobalto
... sole giallo abbraccio caldo e travolgente
... mare azzurro bagnato d'eterne passioni

... voglia di perdermi
... voglia di ritrovarmi
... voglia di scivolare via
... via da te.
Composta giovedì 10 giugno 2010
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    Scritta da: Marzia Ornofoli
    in Poesie (Poesie personali)

    Incontro di culture

    Pomeriggio un po' afoso di giugno,
    sala calda, ma le amiche,
    non sentono caldo,
    indaffarate sono
    bisogna preparare tutto per bene,
    presto le ospiti arriveranno
    e bisogna accoglierle al meglio,
    bisogna che si sentono a loro agio,
    lontano da casa sono.
    Ed ecco che arrivino,
    delle polacche,
    un orientale,
    e una ragazza marocchina,
    con loro hanno portato due
    maestre che insegnano
    loro l'italiano.
    Le prime si sentono sicure,
    le altre hanno sguardi timidi,
    hanno portato i cibi delle loro terra.
    Ci presentiamo,
    io sono Marzia,
    io sono Maria,
    io sono Diva,
    e così via,
    ognuno di noi
    ha la sua storia,
    ma alla fine siamo felici
    di condividerle con le altre,
    anche le nostre ospiti si presento,
    storie diverse fra loro,
    ma unite dalla lontananza
    dalla propria terra.
    In pochi istanti sono
    rilassate e ridono scherzano
    e si mescolano a noi,
    e sembra che sono
    sempre state in mezzo a noi,
    culture diverse è vero,
    ma quando sono le donne
    a unirle diventa più facile.
    Perche?; perché da dovunque
    una donna viene,
    è figlia, sorella, moglie, madre, nonna.
    Composta giovedì 10 giugno 2010
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      Scritta da: Umberto Zavagno
      in Poesie (Poesie personali)

      Nel prato

      Lì nel prato era sbocciato
      fra tanti... poco splendore
      passarono allora dei ragazzi
      risa e canti per il loro amore
      del rosso giallo blu fecero mazzi
      lui rimase solo e disperato
      finché di lì passò un ape
      pronta disse, tuffandosi dalla rupe

      mi ha salvato il sentore che emani
      nella mia casa il tuo nettare
      vedrai finirà in buone mani
      ti dono questa polvere
      che per te sarà domani

      era bella l'orchidea
      come i fiori di quel prato
      bello tutto ciò che i sogni accompagna
      più se volano sulla linea del rigore
      ogni vita corre il progetto
      tranne l'uomo che tutto devia
      ride e sogna, non come un fiore
      di ogni cosa anche viva lui dispone
      di ogni senso elude il senso
      rari sono come quelli
      che... spingendo... sussurrano...
      si figlio mio ovunque vuoi.
      Composta domenica 16 maggio 2010
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        Scritta da: Umberto Zavagno
        in Poesie (Poesie personali)

        Fra il bene e il male

        Stanno lì nascosti
        ora rifulge uno
        ora prorompe l'altro

        immersi in questi pensieri
        ne usciamo vincitori
        siamo giudici e vediamo meglio
        un sorriso libera ogni difesa
        un urlo... ecco la maschera peggiore
        nella mente il nostro ordine

        l'iperbolica traiettoria
        origina la nostra attenzione
        qui il giudizio diventa diverso, inquinato
        anche chi... traccia profonda ha lasciato
        parlando di umiltà e d'amore
        con un povero fico se la prese

        quando ti aspetti il dominio
        ma la donna non cede il velo
        il fumo dell'ira copre la vista
        così ogni cosa che l'ordine non rispetta
        incendia dell'uomo l'animo

        solo abramo accettava
        con dolore di donare la parte migliore
        questo è quello che abbiamo perso
        non sappiamo più attorno a chi ruotiamo
        siamo tanti e negli occhi
        non più il ritmo della natura

        nel deserto si parano ombre nere
        escono al rumore
        le mani tese per l'acqua o la medicina
        ti guardi in giro
        tre mesi all'anno non vedi nulla
        loro lì a dipingere quel quadro

        noi pure tingiamo tele
        il pennello migliore è se guardiamo dentro
        almeno a uno non puoi mentire
        se usassimo tutti i colori
        non avremmo fili spinati
        non ci sarebbe Gaza e Nagasaky.

        Esce spesso il nero
        come dalla bocca il veleno
        scegliamo anche il rosso
        a volte tanto che non sappiamo quanto
        gli altri spesso come fondo
        che copriamo o nascondiamo

        siamo tanti pittori
        dentro di noi quel maledetto ordine
        spesso usiamo un solo colore
        una traiettoria diversa
        un sorriso diventa un urlo
        eppure siamo fatti per stare insieme.
        Composta sabato 15 maggio 2010
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          Scritta da: Marco Bartiromo
          in Poesie (Poesie personali)

          Senza pagare

          Il freddo mi prende questa sera
          la pioggia che batte, sui vetri del tram
          poche persone sono salite
          col viso triste, di chi non gradisce
          l'andazzo continuo di questo grigiore.
          La tipa mi guarda, lanciando un sorriso
          rispondo cortese ma giro la testa
          non ho tanta voglia di fare amicizia
          la noia mi prende e mi sento depresso.
          Appoggio la testa e chiudo un po' gli occhi
          e mentre il rollio mi culla deciso
          vengo sorpreso da un sonno leggero.
          Lo stridere secco del freno motore
          mi fà sobbalzare, mi sveglio impaurito
          e resto abbagliato dai raggi del sole
          che splende nel cielo, con fare altezzoso.
          L'aria è cambiata, fà un caldo bestiale
          la gente in costume che scende veloce
          rimango perplesso e guardo dal vetro
          un mare stupendo mi appare davanti
          non sò cosa fare, rimango seduto
          e guardo la tipa che ride gioiosa
          mi viene vicino, mi prende per mano
          mi guarda negli occhi e sussurra piano:
          "siamo arrivati nel posto fatato
          dove la mente ha un grande potere
          viaggiare sognando, senza pagare".
          Composta mercoledì 5 maggio 2010
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            Scritta da: Marco Bartiromo
            in Poesie (Poesie personali)

            Il tuo ritorno

            I giorni passano veloci
            gesti normali, solite manie
            la sveglia, la tracolla e corri via
            un timbro che ti dice che sei vivo
            e aspetti l'ora per tornare a casa
            una catena di monotonia
            con regole dettate e orari fissi
            che prima non mi davano pensieri
            quando mi svegliavi col sorriso
            e mi portavo il tuo profumo addosso.
            Adesso non rimane che il ricordo
            di quell'amore chiuso nel cassetto
            ma a volte, penso al tuo ritorno
            agli occhi tuoi che chiedono perdono
            spiegandomi di come possa chiudersi la mente
            quando la gelosia si fà presente
            di come non si guardi più al futuro
            se un chiodo ti comprime nella testa,
            fermarsi dentro l'aria di parcheggio
            piantare le radici nell'asfalto
            e credere di essere persuasa
            su piccoli dettagli inesistenti.
            In questo caso cerco di capire
            di come reagirei a tutto questo
            e non trovo risposta prematura
            ma sò che se tu fossi qui davanti
            e lacrime vedrei dentro i tuoi occhi
            ti butterei le braccia al collo
            e tornerei a sognare come prima.
            Composta venerdì 7 maggio 2010
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              Scritta da: Marco Bartiromo
              in Poesie (Poesie personali)

              La mia mamma

              Hai aperto le tue braccia
              come i petali di un fiore a primavera
              e come un aquilone mi hai tenuto
              legato da quel filo immateriale
              intriso di saggezza, di ansie e di paure
              di lacrime versate e non riposte
              un nodo tra le dita vellutate
              che segna con la Fede il tuo dolore
              nascosto da un sorriso un po' falsato
              un gesto che con gli anni ti fà onore
              ma chiude la tua porta ai desideri
              che rimarranno chiusi dentro al cuore
              celati di speranze non sopite,
              con deboli segnali di clamore.
              Chiudi le tue dita e stringi forte
              non lascerò che il vento mi allontani
              ne morirei se questo succedesse
              sei il dono più prezioso
              la mia mamma.
              Composta sabato 8 maggio 2010
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                Scritta da: Marco Bartiromo
                in Poesie (Poesie personali)

                Parole al vento

                Si perdono,
                ... facilmente...
                confuse tra le tante
                che ogni giorno pronunciamo,
                si nascondono
                e non lasciano traccia
                nell'archivio più grande,
                ... nell'atmosfera...
                Sono le parole,
                che affollano l'infinito,
                vanno alla rinfusa
                senza logica.
                Le trascriviamo,
                riportandole su fogli bianchi
                che con il tempo ingialliscono,
                chiuse tra migliaia di pagine
                che qualcuno sfoglierà,
                anche loro hanno un destino
                anche per loro, il tempo passa,
                allora, lasciamole libere,
                facciamo che sia il vento
                a trasportarle lontano,
                affinche trovino,
                la loro giusta destinazione.
                Solo parlando,
                possiamo comunicare.
                Composta domenica 16 maggio 2010
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                  Scritta da: Marco Bartiromo
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Ti cercherò

                  Ho spruzzato del tuo nome
                  ogni angolo pulito
                  con lo smalto rosso fuoco
                  che ho sottratto dal mio cuore
                  durevole nel tempo,
                  indenne a corrosione,
                  un marchio permanente
                  scagliato nel futuro.
                  Aspiro la tua aria
                  dal filtro consumato,
                  un fiume di tabacco,
                  di foglie colorate,
                  per stendere quel velo
                  con l'aria del mio corpo,
                  cacciare via quel fumo
                  per anni mescolato,
                  semplici graffiti
                  che mai vedranno fine,
                  sul muro solitario
                  che scoprirà il tuo viso
                  e scoppierà di gioia,
                  vedendo il tuo sorriso.
                  Vagando come un matto
                  in cerca dei tuoi occhi
                  colorerò le strade
                  di suole consumate
                  che lasciano le orme
                  impresse nel selciato
                  di un lupo che ha varcato
                  il bosco dell'inganno
                  e non si fermerà,
                  se non ti avrà trovato.
                  Composta martedì 18 maggio 2010
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