Poesie personali


Scritta da: diezeit
in Poesie (Poesie personali)
Un tiepido e freddo languore
Si avvicinava verso il terremoto del cuore.
Questo di rado.
Non puoi mostrarti debole e zitta
Di fronte a coi tanta violenza e grazia
Nel far del male.

Sconcertata alla vista di un mondo vermiglio come
il sangue e la paura
come quelle grida che mi sforzo di non ascoltare e
di non vedere negli occhi di quei splendidi e sofferenti visi.
Mi sorprende che la folla non può stare alla larga
Dall'indifferenza e da se stessi.

Tutti dovrebbero preferire di stare nel corpo
Spigoloso di qualcun altro
Per soffrire al posto di qualcun altro.
Ma soprattutto
Sognare e vedere anche in una misera mollica di pane
Amore e gioia di vivere.
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    Scritta da: Enzo Cangiano
    in Poesie (Poesie personali)

    Questo viaggio

    Questo viaggio, che comincia e nemmeno te ne accorgi
    Che senti tutto intorno a te l'amore di chi ti ha desiderato
    un fagottino così piccolo ma così tanto importante
    da far rumore anche nel cuore più addormentato.

    Questo viaggio, che ti stampa sul viso la meraviglia
    per tutto ciò che di nuovo scopri ogni giorno
    ma che i grandi intorno a te hanno ormai dimenticato.

    Questo viaggio attraverso le conquiste:
    il primo dentino, la prima parola,
    i primi passi in questo mondo che si fa sempre
    più piccolo mentre tu sei ogni giorno più grande.

    Questo viaggio tra le prime gioie
    e le prime delusioni, con i primi amici
    che talvolta diventano nemici.

    Questo viaggio come su di un treno;
    ad ogni fermata c'è qualcuno che scende
    e a cui devi dire addio
    e qualcun altro sale ad occuparne
    il posto nel tuo cuore.

    Questo viaggio, che anche quando il cielo
    è proprio nero spunta sempre un arcobaleno
    che ti da la forza di ricominciare.

    Questo viaggio tra i rimorsi del passato
    e l'incertezza del futuro
    tanto che spesso non ti godi il presente
    mentre è proprio l'oggi che devi viverlo
    intensamente ed essere tu il centro del tuo mondo.

    Questo viaggio che ti fa trovare spesso ad un bivio
    e solo tu saprai dove andare.

    Questo viaggio che ti farà conoscere l'amore
    ma quello dei tuoi genitori sarà l'unico
    che non ti dovrai conquistare.

    Questo viaggio, questo incredibile
    fantastico sogno che sarà la tua vita e che mai
    niente e nessuno si dovrà permettere di ostacolare,
    questo viaggio, per te, è appena cominciato.
    Composta martedì 3 ottobre 2006
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      Scritta da: Enzo Cangiano
      in Poesie (Poesie personali)

      I ricordi

      C'è chi dice che il passato
      è passato e non si può
      cambiare.
      Restano però i ricordi,
      e quelli sono belli
      e sono tristi,
      ma sono noi,
      sono la nostra vita.
      Così, ogni tanto, è come
      affacciarsi alla finestra,
      scostare quelle foglie
      che danno fastidio,
      e guardare lontano
      verso quello che è stato:
      "È nato, è nato,"
      che festa quel giorno,
      era la festa della mamma;
      certo, a me l'hanno raccontato,
      perché, anche se sono stato
      il festeggiato, non mi ricordo
      proprio niente di questo "primo ricordo".
      È già; questo mi riporta,
      almeno nel ricordo,
      in braccio a Lei che non c'è più;
      e per questo i ricordi
      sono tristi e sono belli.
      Belli come la spensieratezza,
      la felicità di quando ti
      facevano un regalo, anche il più piccolo.
      E già in quei momenti, mi ricordo che
      qualcuno mi diceva "beato te"
      "goditi l'infanzia, che poi verranno
      i momenti tristi".
      Solo più tardi l'ho capita questa frase.
      E che belli i ricordi dei primi
      anni di scuola, delle prime amicizie,
      degli scherzi e delle corse in bicicletta.
      Poi mi rivedo ragazzo, i primi peli
      in faccia, i primi amori, la prima
      macchina, quella di papà.
      Ora sembra come una nebbia,
      perché, dopo gli anni della scuola,
      riesco a vedere solo il giorno
      delle nozze e quello della nascita
      di Anna, fra i ricordi belli,
      e quel primo marzo,
      il ricordo più triste.
      Ma adesso mi volto dall'altra
      parte, cercando di immaginare
      come sarà il futuro.
      Ed è come se fosse caduto un sasso
      nell'acqua e l'immagine è distorta
      dai cerchi che si rincorrono
      e si allargano
      e, dietro quei cerchi,
      corrono i miei pensieri.
      Per sapere cosa sarà,
      fra quarant'anni,
      mi affaccerò di nuovo alla finestra.
      Composta lunedì 13 maggio 2002
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        Scritta da: Nello Maruca
        in Poesie (Poesie personali)

        L'affetto

        Bisogno quanto l'aria per la vita,
        quanto d'acqua bisognevole n'è corpo,
        non meno del sangue circolante in vena,
        non meno di vena trasportare sangue,
        non meno di lingua a proferir parola,
        non meno d'anca per deambulare,
        non meno d'intelletto per capire
        e quanto occhi necessitano al vedere,
        non meno di narici per l'olfatto,
        non meno di palato per sapore
        e non meno della bocca per respiro.
        Quanto di queste cose vogl'affetto.
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          Scritta da: Nello Maruca
          in Poesie (Poesie personali)

          L'attesa

          Alfin ch'io passi dalla Porta angusta
          onde trovarmi nella Città augusta
          è mio intento seguitar via stretta
          ché di quante ne sono è sol la retta.

          Indi, se venir vuoi ad alleviar mia sorte
          aperte fuori e dentro trovi le porte;
          io sono qui che resto ad aspettare
          onde Tu giunga e possati onorare.

          Io nell'attesa sveglio restar voglio
          alfin che non ricada in nessun sbaglio
          ché non so quando e come mi pervieni,
          da quale strada, ché tante ne detieni.

          Se leggi il pensier mio, o Re Risorto,
          vedi che il cuore mio a Te è aperto,
          per questo, o mio Signore Redentore
          vieni, occupa il misero mio cuore.
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            Scritta da: Brunason
            in Poesie (Poesie personali)

            Neve che scalda

            Silenziosa e preziosa,
            scende la neve.
            Chi sempre la vede
            sbuffa e si copre,
            ma qui dov'è attesa,
            sognata e mai scesa
            è un momento di gioia
            di rara bellezza.
            Con stupore di bimbo
            la guardo cadere
            e lieve imbiancare,
            adornando ogni cosa.
            Ogni fiocco è una gemma
            gelida e ardente
            che lava ogni cuore,
            lo inonda d'amore.
            E riscalda la mente
            svogliata e impaziente.
            Composta giovedì 23 dicembre 2010
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              Scritta da: Alfonso Trivisonne
              in Poesie (Poesie personali)

              Dopo tutto è Natale

              È finito anche l'autunno,
              perdendo poco a poco tutti quei gesti,
              nel muoversi dopo così tanto
              tra questi alberi nel lago riflessi.

              Sempre, ogni anno gli stessi,
              su questa via nell'imbrunire invernale
              presi a inchinarsi dove ti volevi sempre fermare
              cercando qualcosa ancora da guardare!

              Costeggiano il viale,
              ornano il cielo terso,
              il mio sguardo è alto
              e nudo son io che li passo attraverso.

              Nudo nell'anima mia
              che si specchia in quest'acqua e timida aspetta
              il lungo incedere del tempo infame
              calpestando i ricordi e questo esausto fogliame.

              In fondo, nel bene e nel male,
              abbasso gli occhi,
              dopo tutto...
              ... è Natale.
              Composta sabato 4 dicembre 2010
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                Scritta da: Rosarita De Martino
                in Poesie (Poesie personali)

                Immacolata

                Entro in luce
                di mia chiesa.
                Oggi Ti fanno festa
                sette girasoli
                che, intrecciati
                a rosso bagliore di rose,
                ridono in Tua presenza
                nel loro breve fulgore
                di bellezza.
                Io, inebriata
                capto il fiore eterno
                dei Tuoi operosi silenzi
                e respiro lieve
                in oasi di preghiera.
                Guida Tu, o Madre,
                la mia ascesa.
                Composta venerdì 3 dicembre 2010
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