Poesie personali


Scritta da: dax
in Poesie (Poesie personali)

Dio Corvo

Hanno strappato dal cielo
le vostre piccole anime,
nei fiumi argentei cadaveri
galleggiano tristi, silenziosi.

Uomini assassini, uomini,
genocidi uomini,
giocate pure
con le vostre macchine
con inutili videogiochi,
deleterie slot machines,
illusori gratta e vinci.

Sollazzatevi con
stupidi programmi
televisivi condotti
da utili idioti,
dividetevi in partiti
gozzoviglio si
delle vostre vite
del futuro dei vostri figli,
sottomettetevi operai
davanti all'oligarca di turno.

Verrà il giorno, ed è vicino,
che il Dio Corvo
strapperà la carne dei potenti,
dei cannibali della terra
brucerà i loro soldi, i loro idoli
distruggerà l'oro
i gioielli diventeranno merda.

E Tu Dio Corvo
t'assiderai alla Destra Del Figlio,
con tutte le anime degli animali
assassinati massacrati per condannare
l'umana miserabile follia,
per denunciare il qualunquismo
stupido delle masse,
fertile humus del potere
dei ricchi.
Composta lunedì 7 gennaio 1011
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    Scritta da: Salvatore Coppola
    in Poesie (Poesie personali)

    I confini del mondo

    Per varcare i confini del mondo
    ho bisogno di starmene solo
    chiuso dentro di me furibondo
    le mie lacrime formano un velo.
    Non riesco a fermare il dolore
    tormentoso e violento nel cuore
    mi disprezzo per essere nato
    come inutile frutto d'Amore.
    A che serve gridare alla gente
    che sto male e non voglio soffrire
    dicon tutti che "questa è la vita"
    voglia il cielo che sia già finita.
    Per varcare i confini del mondo
    ho bisogno due ali d'Argento,
    non ritorno a raccogliere l'ombra
    nella notte, la sagoma scura.
    Falcerò la mia triste esistenza
    come un campo di grano ingiallito;
    Nella vita ho diffuso pensieri
    le poesie come rime preziose.
    Ora chiudo. Il mio tempo è scaduto,
    mi preparo a quel lungo viaggio
    ho trovato due ali d'Argento
    per varcare i confini del mondo!
    Composta martedì 4 gennaio 2011
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      Scritta da: sintagma
      in Poesie (Poesie personali)
      Il giorno mi sorprende ancora
      sullo stesso cammino, in cui sei
      dappertutto e ad ogni passo.
      Quale altro cammino potrei percorrere?
      E anche se la resina congela dai tronchi
      e molta neve è caduta sugli alberi,
      io mi avvolgo nel tuo mantello di ricordi
      e non ho più freddo.
      Mi stringo al tuo piumato petto
      di colomba, e nel cavo delle tue
      ali, imploro il tuo respiro che è
      un'incomprensibile araldica in vapore
      di pioggia.
      Così resto un tempo che toglie via
      tempo al tempo,
      con le mammelle turgide di latte e
      un bimbo sulla pancia che succhia
      avidamente tutta la mia carne.
      Ma, da lontano, il mare d'inverno
      che s'infrange contro la scogliera,
      reclama il sacrificio di una vittima
      innocente a sciogliere la
      Pace, dentro un abbraccio
      d'irrevocabile oblio.
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        Scritta da: GIUSEPPE CASSANO
        in Poesie (Poesie personali)
        Non era di giorno
        e non era di notte
        un ventaglio
        il lenzuolo caduto formava per terra
        attaccato in un punto ai tuoi fianchi
        come candido velo da sposa
        non era di giorno
        e non era di notte
        volevo parlarti
        con gli occhi negli occhi
        ma dormivi serena
        la tua pelle sapeva di rose
        dalle labbra socchiuse un sospiro
        non era di giorno
        e non era di notte
        e allora scrivevo
        con le dita inseguendo parole
        perse nei vicoli dei pensieri
        mentre ti guardavo distesa
        nuda con le labbra di rosa
        e un lenzuolo aperto
        fissato sui fianchi
        come candido
        velo
        da sposa.
        Composta giovedì 6 gennaio 2011
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          Scritta da: Nello Maruca
          in Poesie (Poesie personali)

          Il Portento

          Se davvero sei un portento
          E rimani sempre attento
          Restar devi ognor contento
          Pur se storto soffia il vento.

          Se invece, ahimè, t'ammosci
          E l'ardir non riconosci
          E il tuo io, indi, tradisci
          Sol perché non lo capisci

          Caro portento te lo dico:
          La corteccia hai del fico.
          Se t'incunei in questo vico
          Rimarrò comunque amico

          Perché inciso è nel mio cuore:
          tanta stima e fratern'amore.
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            Scritta da: Nello Maruca
            in Poesie (Poesie personali)

            Il benessere

            Quando l'essere umano cullato
            è del benessere non tien nemico
            che lo sprezza o ingiuria. Tutti parenti,
            tutti cortesi amici, e ognun s'affretta
            a tessere artificioso plauso.
            Chiunque lo tratta da grande signore
            ancor più se fosse principe o duca.
            Largo si fanno insigniti e codardi
            per rimanere accosti a sua signoria.
            Se coincidenza vuole che fortuna
            allenti stretta della sua cintura
            allora perde quell'uomo amori,
            grazie ed onori e tutti quei parenti,
            amici e serventi non uno ne rimane
            a lui vicino ché veloci si squagliano,
            volan via, e non più saluti, inchini
            e reverenze ma maldicenza, perfidia
            e molta spregiudicata irriverenza.
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