Poesie personali


Scritta da: Nello Maruca
in Poesie (Poesie personali)

XCI

Governatore, poi, di Garfagnana
Regione dell'Appennino tosco –emiliano,
la regge per tre anni a forte mano
pur mai infierendo a condotta malsana

di colpevoli per ignoranza umana.
A Ferrara, indi, dell'orto a guardiano
Della casetta dal sudore nostrano
Coll'eloquente scritta, quanto strana.

Non agogna toccar potere alcuno,
lontan dal culto di lusso e ricchezza,
solo necessità lo fa qualcuno.

Pur'immischiato a malaffar di corte
di tutta esistenza è una certezza:
povero resta da nascita a morte.
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    Scritta da: Marco Di Paola
    in Poesie (Poesie personali)

    Buonanotte

    Ed anche questa giornata è passata
    e come si dice qui a Napoli "adda passà à nuttata"
    sperando che il domani riservi momenti sempre migliori
    allontanando da tutti i dolori ed i rancori.
    Concludo quindi regalando a tutti voi un abbraccio forte
    ... ed augurandovi come al solito Buonanotte!
    Composta giovedì 13 gennaio 2011
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      Scritta da: Kagib
      in Poesie (Poesie personali)

      Fuoco nel fuoco

      Ancora una volta strappo pagine della mia anima
      e le riconsegno al fuoco dal quale erano scaturite
      cosicché nel loro inizio trovino compimento.
      Parole, gesti, sospiri e respiri soffocati,
      sguardi che di parole non avevano bisogno...
      tutto in quel fuoco, perché purifichi il "peccato".
      Eppure non c'è differenza nel sentimento,
      che sia esso libero o assolutamente vietato
      non cambia l'amore che dirige i suoi passi.
      Ma chi non ti conosce, amore, non può capire,
      e non possiamo pretendere ciò che non si può
      solo perché tu sei cieco ed io un folle.
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        Scritta da: Nello Maruca
        in Poesie (Poesie personali)

        Il grande

        Se vuolsi propalar d'animo eccelso
        produrre non convien ch'à scarna mente
        ché da tal labirinto sarebbe insulso
        lo districar mancando lo previdente.

        Qui m'appropinquo a dir di galantuomo
        sfrontato qual son'io, senza ritegno,
        lungi da foggia di forzuto uomo
        così, dell'Insigne che scrivo, non son degno.

        Lo cor ch'è d'alto rango, in gentilezza,
        spinge la mente reietta a darsi vanto
        che bassa non è ma di mezzano razza;
        scuotesi, indi, e al cor pretende conto.

        Poscia la mente corre al prim'incontro,
        rivive i prim'attimi e al ricordo
        s'affaccia del viso al sorriso pronto,
        alla dolcezza del sincero guardo.

        Accline alla bisogna, protettivo,
        negazione mai proferisce verbo
        ché per altrui l'amor che porta è vivo;
        nel dir di sentimento nutre riserbo.

        Convive le tre virtù teologali:
        la Fede, la Speranza, la Carità.
        gli uomini, per lui, siam tutti uguali,
        e l'alma ha pregna di magna bontà.

        Parmi aver già scritto ch'è galantuomo
        Sconvenevole tacer ch'è anco gentiluomo.
        Composta giovedì 4 febbraio 2010
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          Scritta da: Nello Maruca
          in Poesie (Poesie personali)

          XCV

          Avendo maggior quiete l'alma toccato
          Per dell'anno lo primo ciclo di studio,
          per sua determinazione e grazia di Dio,
          degnamente masticato e superato,

          di ritorno a casa, un poco affaticato
          e ancor turbato per continuo rodio
          da fort'ansia che nutrice nutre nell'io,
          pel grave presentimento palesato

          affretta il passo ad accorciar la via,
          per porsi accosto all'affettuosa
          donna di languido seno, in nostomania.

          All'apparire della campagna erbosa
          Chetasi l'esagitato, nobile core
          Scevro di colpa, colmo di calore.
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            Scritta da: Nello Maruca
            in Poesie (Poesie personali)

            XCIV

            Se vero è che chi semina raccoglie
            Diversamente non può, quindi, porsi
            Avere i pomi e giammai i torsi
            Chi del dovere le fatiche sceglie.

            Se, poi, del bene l'indirizzo coglie
            l'intimo non è tocco di rimorsi
            è pensieri la mente nutre inversi
            Che se ribelli, annulla e scioglie.

            L'unità di misura è certo colma
            e, lo contenitore non è raso
            Se a fatica si dona corpo e alma.

            Indi temere non avere il colmo
            Lo può lo portoghese d'ozio invaso,
            non chi di pregio grande quanto l'olmo.
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              Scritta da: Nello Maruca
              in Poesie (Poesie personali)

              XC

              Se di Machiavelli e Tasso hai tanto
              Detto scarsa mi pare la descrizione
              Dell'Ariosto, gradirei più spiegazione
              Perché, pur'egli, di grand'uomo ha vanto.

              Nella foga del dire, poi, di cotanto
              Senno m'è svanita dissertazione
              Ma ora ne fo ampia ricostruzione
              Pure declamando d'Orlando qualche Canto.

              Fu capitano della rocca di Canossa
              E s'innamora d'Alessandra Benucci
              Già sposa del mercante Tito Strozzi;

              Diviene poco dopo sposo d'essa.
              Di Satire due dirette ai Malaguzzi,
              nell'altre di curie dice fatti e pasticci.
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                Scritta da: Nello Maruca
                in Poesie (Poesie personali)

                LXXXIX

                L'ansia è una iattura tante volte
                Strana che l'umanità tutta pervade
                E inesorabilmente sull'essere ricade
                Dando all'esistenza perverse svolte.

                Come dal ciel le nubi il vento ha sciolte
                Così l'ansia dal cuore ai piedi cade
                E l'animo qual miracolo l'evade
                E mente repentemente idee ha colte.

                Indi, lo giovane serioso e mesto
                Ove ha segato introduce innesto
                E dice di Tasso, Machiavelli e Ariosto.

                Del cinquecento, dei Grandi, linee traccia
                Spingendosi più avanti del richiesto
                E di disquisizione impronta lascia.
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